ne sono felicissima! FInalmente...almeno in catalogna è stata abolita potrebbe essere un inizio per tutto il resto della spagna. Oggi su Repubblica Gianni Clerici se ne doleva perché "aver abolito un rito antichissimo e simbolico quale la corrida, senza al contempo vietare il consumo della carne, l'uccisione meccanica degli animali, è un atto non meno incivile che iniquo" e ancora: "L'abolizione del rito in cui l'uomo si ritrova di fronte a quello che rappresenta, insieme, la brutalità e la morte, e riesce a sconfiggerle, con il coraggio, l'intelligenza, il dominio di sé". Ho letto ed amato anch'io "morte nel pomeriggio" di hemingway e trovo il Lamento per Ignacio Sanchez Mejias una delle più belle opere di Lorca ("sui gradini salì Ignazio, con tutta la sua morte addosso..cercava l'alba ma alba non era"), posso intuire il fascino che su alcuni può avere la corrida come sfida dell'uomo contro la forza della natura, ma questo non toglie che sia una barbarie! Esercitarsi a sfidare la natura a spese di un povero animale ignaro, incitato, ferito, condannato comunque alla morte, non mi pare nulla di coraggioso! Il toro, soprattutto nella corrida moderna non ha speranza di vincere, quindi è una falsa sfida. E il toro, anche quando dovesse sopravvivere, nella maggior parte dei casi viene ucciso perché non può fare corrida due volte.