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Trattamento non chimico per eliminare problema melata su tiglio

lelio

Giardinauta
Ogni valutazione poi è personale, l'uso di mezzi biologici comunque non risolve, le coccinelle non ripuliranno mai a zero la pianta.
Per mia personale esperienza non sono d'accordo. Vivo in un posto dove ho difficoltà a procurarmi le larve di insetti predatori, ma pochi anni fa ho potuto constatarne lo stesso la grande efficienza.
In un terreno dove faccio l'orto estivo ed ho alcune piante di agrumi ho riscontrato una forte infestazione di afidi; dato che per impegni personali non potevo trattare, né subito, né nei giorni successivi, dopo una settimana sono tornato, convinto di trovare lo sfacelo, invece gli afidi non si erano molto allargati, anzi; guardando bene, ho visto un buon numero di coccinelle al lavoro, e ti posso garantire che è affascinante: si muovono e mangiano instancabilmente.
Guardando meglio, ho visto anche le larve, quindi ho deciso di non fare nulla e vedere cosa succedeva; nel giro di pochi giorni hanno ripulito tutto.
Se trovano cibo non hanno motivo di spostarsi, e in più crescono, si sviluppano e si riproducono con grande velocità.
@michijoy22: hai notato se in corrispondenza degli afidi c'è un viavai di formiche sull'albero?
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
interessante come esperienza peccato che nella realtà non è mai così. Le leggi delle popolazioni sono chiare e il predatore non elimina mai completamente la preda, in ogni caso in natura ci sono milioni di coccinelle e gli afidi esistono sempre, in un albero ad alto fusto ci sono qualche miliardo di afidi che continuano a produrre melata e di certo non si è mai visto una nuvola di coccinelle che potessero depredare tutti gli afidi presenti. Non per altro la lotta biologica nel senso stretto si fa sotto serra e invece in ambiente aperto si fa sempre quella integrata, per questi ovvi motivi; il problema di chi ha scritto il post è risolvere la presenza di melata e questa è eliminabile solo eliminando gli afidi totalmente, non tenendoli sotto controllo numerico; in ogni caso ognuno può decidere come crede e come preferisce operare. Non venite a dire però che le coccinelle ripuliranno un albero intero, perchè non è assolutamente vero.
 

michijoy22

Aspirante Giardinauta
Leggo con piacere il dibattito che si è creato e condivido appieno la volontà di favorire le lotte biologiche agli infestanti, tutte le volte che è possibile. Vi garantisco che non sarei nemmeno intervenuto con i piretroidi, se la situazione api & C. di quest'anno non mi ci avesse costretto. Tant'è vero che, negli scorsi anni, non mi ero dato preoccupazione alcuna riguardo gli afidi, e della relativa melata (vivi e lascia vivere...), vista anche una presenza accettabile di api, e per di più concentrata nel periodo di fioritura del tiglio. La stagione è ormai in scadenza, quindi lascerò che siano le condizioni meteorologiche a sistemare la situazione. Ma sono già un po' preoccupato per il prossimo anno, valuterò se scatenare l'inferno con una legione di coccinelle o.... che altro non so. Per quanto riguarda invece le formiche, negli anni passati effettivamente erano presenti su e giù per il tronco, ma niente di eclatante. Quest'anno non mi pare di averne viste, qualcuna circola alla base del tiglio, dove ho creato una piccola aiuola in primavera.
 

michijoy22

Aspirante Giardinauta
Leggo l'ultimo intervento di brandegeei solo dopo aver postato il mio.... e continuo, nonostante tutto, a nutrire anch'io dubbi sulla possibilità di risolvere il mio problema solo con le coccinelle. Ma magari proveremo anche questo.....
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Con ogni probabilità il responsabile della melata è un afide che si chiama Eucallipterus tilia, assai comune sul tiglio appunto. Per questo tipo di problemi è indicata l'endoterapia: esistono anche dei kit faidate (io li ho anche usati tuttavia sono molto mediocri)

E' meglio rivolgersi ad un operatore qualificato che impiega solitamente apparecchi a pressione. Viene iniettato un insetticida registrato per tale uso (solitamente abamectina o imidacloprid che entrano e si distribuiscono facilmente, oppure anche azadiractina cioè olio di neem che è registrato per detto impiego).

Contro questo afide bisogna trattare preventivamente, cioè ad aprile quando dalle uova nascono i primi individui, sia per impedire che si riproducano e infestino sia perchè bisogna stare lontani indicativamente un mese dalla fioritura (sconsiglierei sul tiglio l'imidacloprid che sicuramente è assai tossico per gli impollinatori e persiste a lungo).
Per lavare la chioma dalla melata, fatto salvo avere un atomizzatore adatto e spazio sufficiente, si può impiegare una soluzione acquosa di sali di potassio degli acidi grassi (= sapone molle; come prodotti fitosanitari li trovi nei consorzi chiedendo ad es. Ciopper o Flipper o Nobil) che va irrorata alla mattina ed ha anche un proprio effetto aficida, oppure in alternativa anche un bagnante ad uso agricolo.

P.S. La lotta biologica non può funzionare in un contesto come quello di cui stiamo argomentando
 
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