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Trappole a feromoni per il monitoraggio

Valentina.F

Aspirante Giardinauta
Le trappole a feromoni che in agricoltura professionale servono più che altro per capire quando posizionare correttamente i trattamenti, possono, in un piccolo frutteto famigliare, avere invece una vera e propria funzione insetticida, cioè di cattura massale? Se uno ha 4-5 piante di pesco e usa 2-3 trappole per la Cydia/Grapholitha molesta, che di fatto è l'unico insetto che nel mio caso mi baca i frutti, può addirittura rischiare di sospendere ogni altro trattamento insetticida?
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
la tua domanda ha già risposta nel tuo post, ovviamente no perchè le trappole massali non ti danno la sicurezza e la copertura dell'insetticida. Ma nessuno può dirti se avrai un raccolto buono o pessimo visto che hai 5 piante. Se no gli agricoltori metterebbero milioni di trappole più economiche del gasolio per i mezzi di aspersione.
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Dubito fortemente che il metodo funzioni concretamente: se fosse efficace l'avrebbero già usato in agricoltura intensiva.
Il feromone disponibile per le cidie attira i maschi e viene impiegato, come lotta, secondo due modalità, confusione oppure disorientamento, strategie che prevedono l'installazione di più meno numerosi erogatori non catturanti.
Come regola generale per la cattura massale di insetti adulti l'esca deve possibilmente attrarre ambedue i sessi, perciò si impiegano trappole attract&kill con attrattivo alimentare o miste o feromoni di aggregazione ove disponibili in base alla specie (solitamente coleotteri): per la carpocapsa vengono impiegate fasce di cartone ondulato da collocare sui tronchi per raccogliere a fine ciclo le larve svernanti e al limite le classiche bottiglie di plastica innescate con sostanze zuccherine e aromi.

Con il che uno può sempre sperimentare, se non altro perchè le condizioni di impiego sono diverse da quelle esistenti in ambito agrario. Per validare il sistema ci vorrebbe però un testimone di confronto: come facciamo?
 

Valentina.F

Aspirante Giardinauta
Mi sono stati consigliati spinosad e B. thuringiensis, da usarsi in alternanza e dopo aver constatato la presenza di G. molesta e carpocapsa nel frutteto. Mi è stato anche detto che le trappole messe solo adesso possono non essere precise perché se non si è proceduto con un trattamento abbattente sulla prima generazione è possibile che esista una certa disomogeneità di età fra gli individui, per cui un trattamento a base dei due principi attivi citati, che agiscono solo sulle larve, lascerebbe vivi adulti in procinto di deporre. Queste affermazioni sono corrette? In ogni caso, in regime di biologico o "pseudo-biologico", quale può essere un principio attivo abbattente, che cioè agisca proprio sulla farfallina adulta che svolazza e si appoggia alla foglia, che abbia senso usare in un frutteto famigliare? Il piretro è naturale ma fa tabula rasa di tutto, idem la deltametrina. A 'sto punto (ri)prendo questa, vista è molto più economica del piretro. Sempre il commesso dell'agraria che mi ha dato i consigli precedenti ha tagliato corto e consigliatomi il clorpirifos, anche questo un principio di vecchia data e piuttosto economico. Di "vecchia data" significa anche che i suoi effetti a lungo termine, in teoria, dovrebbero essere stati osservati, studiati, si spera non osservati. O c'è qualcosa di nuovo e oggettivamente meno tossico?
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Di "vecchia data" significa che è l'ultimo superstite di una famiglia di insetticidi, i fosforganici, derivati da studi sperimentali fatti tra le due guerre - e per fortuna non concretizzati - per produrre nuovi gas nervini ad uso bellico.

Nel merito della discussione sulle strategie di lotta, per me non ha proprio alcun senso oscillare concettualmente da una ipotesi di difesa a basso/nullo impatto ecologico a quella di una lotta a calendario con gran dispendio di insetticidi ammazutto come la deltametrina o il cloripifos (quest'ultimo per inciso considerato pericoloso da Environmnental Protection Agency).

La questione della prima generazione (attacca tipicamente i germogli) io la so diversamente. Nei grandi comprensori generalmente non si tratta salvo vi sia stata una forte pressione nell'annata precedente, ovvero laddove si optasse per una strategia basata sulla confusione/disorientamento viene consigliato di intervenire con un trattamento insetticida contro la prima generazione per ridurre la popolazione della tignola quindi per massimizzare l'efficacia della strategia complessiva; diversamente è bene intervenire anche contro tale generazione nei frutteti a conduzione famigliare.

Nel Disciplinare di difesa integrata della tua Regione i trattamenti con Bacillus thuringiensis sono ammessi a partire dalla seconda generazione; in prima generazione sono ammessi interventi solo con catture triple (si impiegano trappole al feromone; il concetto è quello di soglia settimanale di cattura) rispetto a quelle indicate per le altre generazioni. Esistono cmq Bollettini tecnici provinciali consultabili in rete che indicano il momento più opportuno per effettuare gli interventi fitoiatrici sulla base del modello MRV- Cydia molesta.

[Giusto per rispondere a un aspetto che ti è stato detto, il suddetto modello è un sofware di previsione dei voli in base a dati di temperature medie orarie ed è centrato sui voli di 1^ e 2^ generazione; è un modello a ritardo variabile perché tiene conto del fatto che gli individui di una stessa popolazione non sono necessariamente sincroni nel passaggio tra le diverse fasi di sviluppo, dunque dà come output: % di individui presenti nei vari stadi (uovo, larve, pupe, adulti) sul totale della generazione; % cumulativa di uova, larve sgusciate, adulti sfalfallati sul totale della generazione].
 
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brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
a parte tutto questo che a mio modesto avviso non servirà a nulla. Io ti consiglio l'uso di piretroidi (la deltametrina ne è uno) mentre il piretro (piretrina) è una cosa differente perchè non di origine sintetica e con forti limitazioni reali. Lascerei il clorpirifos per sempre, mi pare inutile usarlo e alquanto tossico e inquinante, non dovendo ottenere tonnellate di prodotto avrai un buon compromesso tra frutti sani e malati notevole. L'uso del bacillus lo potrai sempre fare perchè comunque non essendo inquinante ne sufficientemente tossico ne potrai abusare anche senza preoccuparti di prime o terze generazioni, queste argomentazioni servono agli agricoltori che devono ottimizzare costi benefici dei trattamenti, non al privato che usa la pompa a spalla. Altro accorgimento è quello di sfoltire i frutti in modo da non averne di vicini gli uni agli altri.
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Io spero invece che questi miei interventi siano utili a far capire la distanza che c'è tra un'opinione 'taglia corto' di un commesso di negozio di agraria e i risultati della ricerca tecnico-scientifica in materia di difesa delle colture.
Vero è che le moderne strategie di lotta sono funzionali alla coltivazione intensiva e da reddito, e che solo qualche volta o parzialmente sono trasferibili a livello di conduzione dell'orto-frutteto domestico, ma è altrettanto vero che tutto spinge alla riduzione dell'impiego e del numero di pesticidi e che l'hobbista avrà sempre meno accesso a prodotti fitosanitari, dunque anche costui dovrà sforzarsi di imparare qualcosa in più, ad es. sapere che una trappola a feromone per la tignola orientale attira adulti anche a 200 m di distanza e dunque ragionare sul pro e sul contro avendo 4-5 peschi, o che spinosad è ammesso nel bio e deltametrina no (qualche motivo ci sarà), e che esiste una differenza di selettività tra i due verso l'entomofauna utile, o ancora imparare a monitorare la presenza del fitofago per non trattare a casaccio, e infine a utilizzare le informazioni che ad es. il Consorzio Provinciale di Modena (da dove scrive l'autrice del post) emette in rete bollettini fitosanitari utili per calendarizzare i trattamenti e che quello del 04/06/2108 è leggibile al seguente link (pag. 8 per la cidia del pesco) http://www.fitosanitario.mo.it/file...tino_provinciale_15_del_04_giugno_2018_MO.pdf
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
nessuno e tanto meno io contesto le tue informazioni e tanto meno il senso intrinseco dello stimolo a usare meno pesticidi. Ma è chiaro che all'hobbista restano e stanno restando come sempre i prodotti di sintesi che non spariranno mai dal commercio, le confezioni sugli scaffali si trovano sempre, anzi aumentano le piccole confezioni a prezzi stratosferici. Poi ognuno a casa può sperimentare e divertirsi ad investire i propri soldi con prodotti di varia origine.
 
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