E' possibile, anzi probaile. Però dovrei vedere il complesso del fogliame perchè la ticchiolatura come sintomo tipico provoca macchie nerastre diffuse sulla pg. superiore estese tuttavia un po' a tutte le foglie; vero è che le macchie possono confluire.
La sensibilità verso questa malattia dipende dalla varietà di rosa (es. sull'ultimo catalogo della Rosen Tantau viene indicata la resistenza).
La lotta chimica è di tipo preventivo, e si impiegano prodotti a base di rame o di sintesi (sistemici o di superficie).
La scelta dell'anticrittogamico non è un problema perchè se ne trovano molti in commercio con l'indicazione di impiego. Il problema è che a infezione avviata il controllo della malattia è difficile: si può provare con i sistemici che hanno anche un'azione curativa o perlomeno di contenimento (es.: bitertanolo, esaconazolo) ma essendo la ticchiolatura una malattia di tipo necrotossico le foglie colpite non guariranno.
Comunque, se le piante sono suscettibili, dovrai d'ora in poi tenerne conto e programmare un calendario di interventi (a seconda dell'andamento climatico anche a turni di una-due settimane, in questo caso però con prodotti di copertura (van bene anche quelli a base di rame se non vuoi usare quelli di sintesi, non ripetendo comunque i sistemici perchè essi tendono a selezionare ceppi di patogeni resistenti); le condizioni favorenti lo sviluppo del patogeno sono: periodi piovosi e/o umidità con ristagno d'acqua sulle foglie, temperature intorno ai 20-25°C.
Elimina (possibilmente brucia) le parti ammalate che costituiscono la fonte di ino**** (oluconi) per successive infezioni.
Spero di esserti stato di un qualche aiuto.
Un saluto