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Ticchiolatura Melo

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
La ticchiolatura è la principale avversità crittogamica del melo e poi c'è il mal bianco; come insetti ce ne sono parecchi tra cui diverse specie di afidi, e soprattutto la carpocapsa che è il fitofago-chiave su melo. La difesa, anche a livello amatoriale, non si può spiegare in due parole. Ti consiglio di leggere le linee guida da siti seri (cioè scientifici). Le Regioni emettono dei bollettini epidemiologici che segnalano il rischio delle infezioni primarie e secondarie di ticchiolatura, voli/presenza degli insetti dannosi etc., dunque quando e come è opportuno intervenire (*).
Ciò posto, bisogna sapere quante piante hai, se negli scorsi anni hai avuto una forte pressione di malattie/parassiti, quali interessi economici devi tutelare: questo al fine di valutare se conviene imbarcarsi in una campagna antiparassitaria (2-3 trattamenti sporadici si possono anche mettere in programma, ma fitoiatricamente non hanno una validità).
P.S. Soci = Toscana o sul Mar Nero?

(*) Esempi:
https://www.regione.veneto.it/web/agricoltura-e-foreste/bollettini-frutticoli
http://agroambiente.info.arsia.toscana.it/arsia/arsia14?
 
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pupone10

Aspirante Giardinauta
I meli li ho ereditati, nel senso che avevo prestato il mio terreno ad un mio cugino, il quale aveva impiantato circa 12 anni fa un meleto, che per come ho capito doveva essere a produzione rapida. Per X motivi lui non si prende più cura della piantagione e prima di buttare via tutto e lasciare il meleto a se stesso, vorrei provare a portare avanti il tutto. Sono circa 300 piante con 3/4 tipologie ( mantovana, Golden, brina). Grazie
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Allora devi imparare tante cose e incominciare a studiare. Peraltro non c'è solo la difesa, ma la potatura, le concimazioni etc..
Intanto se davvero vuoi prendere cura del meleto dal punto di vista fitosanitario, devi fare il corso per acquisire l'abilitazione all'impiego dei prodotti fitosanitari, in quanto per quell'estensione non si può pensare di rimanere, anche per una questione di costi, sui c.d. prodotti per uso non professionale; o per contro impostare una conduzione di tipo biologica che richiede ancora più competenza.
Per quest'anno temo potrai fare poco-niente, se non di volta in volta riconoscere i sintomi delle malattie e della loro evoluzione, nonché i più ricorrenti parassiti e i loro danni.

Per inciso la durata produttiva di un meleto generalmente non va oltre i 15-20 anni, anche se la pianta in sé può vivere molto più a lungo.
 
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pupone10

Aspirante Giardinauta
Quindi considerando che l’impianto teoricamente tra pochi anni sarebbe da togliere, mi consigli di lasciar perdere con i trattamenti nel caso fino ad oggi non gli fosse stato dato niente o poco? Grazie
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Ai fini di economici bisognerebbe valutare l'attuale/recente produttività del meleto, tenendo presente che ci sono anni di carica e anni di scarica.
Per i trattamenti in ogni caso ti devi attrezzare: non ho idea di quanto sia estesa la superficie investita a meleto (dipende dal sesto di impianto e dal tipo di sistema di allevamento), ma certo per 300 piante non te la puoi cavare con una banale pompa a spalla, tanto per cominciare; poi ci sono gli equipaggiamenti DPI per i trattamenti, attrezzatura varia, i costi dei prodotti fitosanitari e concimi.
Ma in primis occorre considerare tutto quanto riguarda il rispetto della normativa per esercitare una attività agricola individuale (avvio e regimi fiscali, quaderno di campagna etc. etc.).
Onestamente se non hai alcuna esperienza agraria non puoi pensare di condurre un frutteto di quelle dimensioni, che non sono a livello famigliare ma a quello professionale e da reddito. Se vuoi in qualche modo mantenerlo la cosa più logica sarebbe farlo condurre in conto-terzi, così nel frattempo potresti seguire e decidere cosa fare con ragion di causa: ma anche qui devi informarti bene presso organizzazioni agricole o assessorato in quanto io sono in grado di dare consigli in materia di avversità e difesa della piante ma non in leggi e contratti in agricoltura.
 
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