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Stufe e inquinamento

bonsai d'aprile

Giardinauta
Io non so dove stia La Verità, ma ho un mio pensiero. Se la natura ha messo sotto terra certe cose vuol forse dire che lì devono stare. E quello che sta sopra si può usare ma con parsimonia. Il gas sta sotto terra, forse inquina meno ma permettete di dubitare che abbia un impatto ambientale minore della legna visti i km di strada che deve fare per arrivare nelle nostre case. La legna é un combustibile a km 0 più o meno dappertutto in Italia. Sicuramente una combustione continua per mesi non aiuta ma credo che il problema lo dia il numero di persone che ne fanno uso. Per stringere: Io penso che anche se trovassimo il combustibile ideale inquineremmo molto comunque. Non dimentichiamo che siamo in 7 miliardi. Penso che questo qualcosa conti.
 

gigliofiorito

Giardinauta
Io penso anche che l’uso della stufa come sistema di riscaldamento gestito da privati risenta anche un poco di mancanza di informazione e, nel contempo, di un po’ di atavico menefreghismo.



Io vengo bonariamente presa in giro perché nella mia stufa a legna non brucio i cartoni delle confezioni dei prodotti acquistati e delle scatole da imballo, fazzoletti e tovaglioli di carta e non uso per accendere pezzi di legna di provenienza non meglio individuata.

Dai mie vicini vedo bruciare in stufe e camini di tutto: oltre a quanto sopra, scarti di legno trattato o con residui di colla da falegnamerie, carpenterie e fabbriche di mobili, legno usato ricavato da demolizioni (mobili, finestre, porte, pavimenti, rivestimenti e travi), pacchetti vuoti e mozziconi di sigarette, pezzi di bancali vari (***) ……….

E se chiedo: ma sei certo che non sia inquinante, la risposta è: s’è sempre fatto così e non è mai morto nessuno (per questo i Cimiteri sono vuoti e fanno pubblicità per attirare clienti!!!).

concordo con te Datura certe cose non vanno assolutamente bruciate nella stufa che è fatta per bruciare legna non rifiuti anche se a base di legno ....
 

gigliofiorito

Giardinauta
Sì, esistono, lavorano su principi catalitici ed elettrostatici ma non sono applicabili a livello privato per i costi e le dimensioni. Sono utilizzati a livello di impianto "industriale" come per esempio negli impianti di cogenerazione a cippato di legna a ciclo combinato che producono elettricità (18 MW) e contemporaneamente riscaldano paesi interi con il teleriscaldamento (es. Dobbiaco e San Candido, in Alto Adige). Ma qui stiamo parlando di un approccio sano, ecologico e di un unico impianto per interi paesi (varie migliaia di edifici), controllato in tempo reale in termini di resa, di efficienza e di inquinamento. La cosa è lontana anni luce da migliaia di stufe singole che bruciano pellet o legna di risulta su camini singoli, senza controlli, strumentazione di monitor e senza filtri.
Rif. http://www.fonti-rinnovabili.it/index.php?c=best-practice_dett&id=955

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perchè dici che non esistono stufe consistema per limitare le emissioni ? sono in commercio delle stufe "ecologiche" che hanno un congegno che limita le emissioni in atmosfera tant'è che il loro acquisto è scalato quando si fa la denuncia dei redditi e mi riferisco a banalissime stufe da appartamento e non congegni industriali.. a dire il vero il costo è decisamente più alto delle banali stufe ma il suo acquisto poi negli anni te lo ammortizzi con la denuncia dei redditi..
 
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maxz64

Giardinauta
Per @rocco.co: mi permetto di utilizzare con “sufficente, fanatico qualunquismo” le conoscenze della mia laurea in ingegneria (110 e lode in corso), un esame di stato all’esercizio della professione di ingegnere e 25 anni di lavoro in Ricerca e Sviluppo di impianti industriali energetici e di processo, con collaborazioni con il Politecnico di Milano – Dipartimento di Energia e Dipartimento di Chimica Industriale.

Fine “definitiva” di ogni polemica con chiunque (nel senso che mi asterrò da ogni ulteriore risposta ad affermazioni inutilmente provocatorie).

Veniamo invece alla discussione scientifica e documentata che mi interessa di più (risponderò invece a chiunque desideri saperne di più, libero da pregiudizi e disinformazione, argomentando in modo amichevole e documentato)


Punti da chiarire bene, per non parlare nel solito modo generico, per sentito dire o perché: “se ci sono sgravi fiscali” significa “che inquina meno”:

1) Non intendo portare avanti nessuna crociata conctro la legna: scoccia solo che l’ignoranza, la disinformazione e gli interessi economici facciano passare per l’elisir di lunga vita quello che non è, come il fumo di legna. Al contrario, adesso va di moda demonizzare il traffico e i combustibili fossili e sembra che la causa di ogni male sia in questo.

2) Intendo invece sostenere che solo la produzione industriale di energia da biomasse è veramente ecologica (vedi discussione in seguito), anche se probabilmente al singolo costerebbe più del GPL o del metano rispetto alla fascina di legna di risulta raccolta dietro casa o anche del pellet stesso per questioni di tasse e certificazioni che niente hanno a che fare con l’ecologia. Ma vogliamo parlare di soldi o di ecologia ?

3) Ci vogliono ben 27333 sigarette per produrre tanti benzo[a]pireni quanti ne produce 1 kg di legna bruciata. Inoltre ci vogliono 225 sigarette per fornire la stessa quantità di PM 2.5 di 1 kg di legna bruciata (fonte: Woodsmoke Health Effects: A Review Inhalation Toxicology, 19:67–106, 2007 Copyright _c Informa Healthcare ISSN: 0895-8378 print / 1091-7691 online DOI: 10.1080/08958370600985875).

Credo che ben pochi si stupiscono che le sigarette siano vietate nei luoghi pubblici e riportino sulla scatola che producono il cancro. Ne uscirebbe una “rivolta di popolo” e imprecazioni contro le tasse e il governo ladro, dal tono delle risposte nel forum, se domattina trovassimo in negozio le stufe a pellet (sebbene “ecologiche” e con sgravio fiscale) con il teschio disegnato sopra e scritto che producono il cancro.

4) Una cosa sono le emissioni di CO2 (da cui principalmente dipende l’effetto serra) e che dipendono essenzialmente da quanta energia termica o elettrica produci e con quale efficienza (da cui la dichiarazione di “ecologica” di una stufa e relativi sgravi fiscali), altro sono le emissioni di altri inquinanti (vedi seguito). Il fatto che una stufa a pellet sia dichiarata “ecologica” e con sgravi non implica che “a livello casalingo” possa includere filtri di abbattimento eletrostatici, mezzi di adsorbimento e di catalisi di idrocarburi policiclici aromatici i cui costi sono dell’ordine dei milioni di Euro e che in scala “casalinga” non sono nemmeno realizzabile per ragioni di dimensioni e volumi minimi di combusti trattabili. Vedi anche punto 11 in seguito sulla differenza di emissioni di PAH (cioè idrocarburi policiclici aromatici) (integrato sulla Lombardia) di stufe casalinghe ecologiche a pellet (2%) rispetto impianti industrialei di produzione di energia e riscaldamento da biomasse (0.01 %), che evidentemente funzionano 200 volte meglio delle stufe “ecologiche” di casa. Fonte: Atmospheric Pollution Research - Benzo(a)pyrene air concentrations and emission inventory in Lombardy region, Italy - Vorne Gianelle 1, Cristina Colombi 1, Stefano Caserini 2, Senem Ozgen 2, Silvia Galante 2, Alessandro Marongiu 1, Guido Lanzani 1 - 1 ARPA Lombardia (Regional Agency for Environmental Protection) Settore Monitoraggi Ambientali, via Rosellini, 17 Milano, 20124, Italy 2 Politecnico di Milano, D.I.C.A. Sez. Ambientale, Piazza Leonardo da Vinci 32, 20133 Milano, Italy Vedi anche fonte: http://www.fonti-rinnovabili.it/index.php?c=best-practice_dett&id=955

5) Spiacerà a molti, ma solo il metano (CH4) [combustibile completamente FOSSILE] si combina stechiometricamente (cioè in proporzione esatta e senza altre sostanze spurie) con l’ossigeno O2 [comburente] dell’aria, producendo solo CO2 (anidride carbonica) e H2O (acqua), entrambi né cancerogeni né tossici.



CONTINUA AL PROSSIMO POST
 

maxz64

Giardinauta
6) Più alte sono le temperature di combustione e di emissione dei combusti e meno efficiente risulta il sistema. Quindi le caldaie a metano a condensazione che escono a 40 °C con eventuale tubo di scarico addirittura in polimero plastico (data la bassa temperatura di emissione), è chiaro che sono decisamente più efficienti di un focolare a pellet che brucia tra i 500 e i 700 °C. Ovviamente tutto in proporzione: se uno vuole bruciare a tutti i costi legna, è chiaro che la stufa a pellet in proporzione è molto più ecologica ed efficiente del focolare aperto di un caminetto, ma niente al confronto con una caldaia a condensazione a metano o un sistema di cogenerazione centralizzato a biomasse, come quelli dell’Alto Adige.

7) Più alte sono le temperature di combustione e più si formano ossidi di azoto NOx, combinando l’azoto e l’ossigeno naturalmente inclusi nell’aria e gli NOx sono tossici e a loro volta formano particolato (PM 10 e PM 2.5) interagendo con altre sostanze presenti nell’aria

8) Sta passando il concetto che se una cosa è naturale non fa male: la elgna è naturale, quindi non fa male. Sbagliato. Esistono molti studi (es. Dietary pesticides (99.99% all natural) (carcinogens/mutagens/clastogens/coffee) BRUCE N. AMEStt, MARGIE PROFETt, AND LoIs SWIRSKY GOLDt§ Division of Biochemistry and Molecular Biology, Barker Hall, University of California, Berkeley, CA 94720; and §Cell and Molecular Biology Division, Lawrence Berkely Laboratory, Berkeley, CA 94720) che spiegano proprio che moltissimi mutageni e cancerogeni si presentano anche in sostanze completamente naturali, prodotte naturalmente dalle piante, funghi, batteri e virus (tra cui gli antibiotici e i miorilassanti). I virus, in particolare, completamente naturali ed esistenti dall’alba del mondo, sono tra le azioni cancerogene più importanti e documentate (cito solo i virus, per le fonti basta guardare internet: Papilloma Virus, HIV, Herpes, Epstein-Barr cioè Mononucleosi, tutti i virus dell’epatite, Simian Virus, etc.).

9) Sta anche passando il concetto che se una cosa è stata usata da millenni, compreso il riscaldamento a legna, non fa male. Sbagliato. La credenza nasce dal fatto che solo 100 anni fa in Italia se arrivavi a 39 anni di età eri già oltre la media e molte sostanze e mezzi (tra cui il riscaldamento con i focolari) ampiamente utilizzati non venivano considerati come “elemento epidemiologico” perché facevi in tempo a morire molto prima per malattie che oggi sono curabili, come la gastroenterite o la polmonite. Oggi la media di attesa di vita supera gli 80 anni e quello che un tempo faceva comunque molto male ma non facevi in tempo a vivere tanto a lungo per vederlo, oggi lo vedi eccome.

10) Il problema non è solo italiano: le problematiche dell’inquinamento da “fumo di legna” sono state affrontate anche in Svizzera ed in Austria [Fonte: Diss. ETH (Politecnico di Zurigo) No. 20492 - Chemical composition and source apportionment of atmospheric PM10 in Switzerland], solo che lì la soluzione è stata promuovere anche a livello fiscale le rinnovabili centralizzate per valli o gruppi di paesi (sia solari che a biomasse), invece che la solita storia italiana che ognuno fa per sè (pannelli di casa propria, stufa in proprio, etc.). E ancora una volta non parlo di tasse, ruberie politiche, soldi, ma solo in termini scientifici di efficienza e inquinamento.

11) Nello studio citato qualche riga più avanti sulle emissioni dei Benzop[a]pireni in tutta la Lombardia, risulta che: l’81 % delle emissioni proviene da legna e biomasse; il tanto demonizzato traffico ne produce solo il 2.3 %; non parliamo poi del misero 0.03 % dal riscaldamento domestico a metano e dello 0.004 % dalle produzioni industriali di energia elettrica a gas. Fonte: Atmospheric Pollution Research - Benzo(a)pyrene air concentrations and emission inventory in Lombardy region, Italy - Vorne Gianelle 1, Cristina Colombi 1, Stefano Caserini 2, Senem Ozgen 2, Silvia Galante 2, Alessandro Marongiu 1, Guido Lanzani 1 - 1 ARPA Lombardia (Regional Agency for Environmental Protection) Settore Monitoraggi Ambientali, via Rosellini, 17 Milano, 20124, Italy 2 Politecnico di Milano, D.I.C.A. Sez. Ambientale, Piazza Leonardo da Vinci 32, 20133 Milano, Italy

12) Fonti Mediche su Carcinogenicità dei benzopireni e benzoantraceni contenuti nel fumo di legna

· Boyland E. The correlation of experimental carcinogenesis and cancer in man. Prog Exp Tumor Res. 1969;11:222–234. [PubMed]

· Epstein SS. Environmental determinants of human cancer. Cancer Res. 1974 Oct;34(10):2425–2435. [PubMed]

· Miller JA. Carcinogenesis by chemicals: an overview--G. H. A. Clowes memorial lecture. Cancer Res. 1970 Mar;30(3):559–576. [PubMed]

· Gelboin HV, Kinoshita N, Wiebel FJ. Microsomal hydroxylases: induction and role in polycyclic hydrocarbon carcinogenesis and toxicity. Fed Proc. 1972 Jul-Aug;31(4):1298–1309. [PubMed]

· Sims P, Grover PL. Epoxides in polycyclic aromatic hydrocarbon metabolism and carcinogenesis. Adv Cancer Res. 1974;20:165–274. [PubMed]

· Jerina DM, Daly JW. Arene oxides: a new aspect of drug metabolism. Science. 1974 Aug 16;185(4151):573–582. [PubMed]
 

MaryFlowers

Fiorin Florello
Grazie per la spiegazione dettagliate Maxz,infatti vivendo in periferia usiamo la legna nel cammino che ogni famiglia più o meno si e' sempre creduti che non faccia male ,qui almeno la legna nella propria propieta possiamo usare in Germania no per esempio ,in Australia al tg visto per troppo clima estivo stan bruciando interi boschi e foreste. . .la cartagenica anche per farla in tutto il mondo tutti i giorni abbattono 27,000 mila alberi. . . Come si fa? un amico qui vicino a me in un sito manda un po' allegretto questa foto di situazione attuale
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Risposi che neanche a noi qua giù influenzate molto dalle correnti africane( anche se con un piedi già viviamo come gli africani :( ) non durerà lo stesso per molto brutta storia :( e sempre più frequenti ovunque sopratutto su internet arrivano dei messaggi simili
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E dunque si drovrebbero immediatamente veramente come riuniti per allarm natura a Parigi di ridurre l' inquinamento dalle loro grandi fabbriche e industri nelle nazioni al minimo e usare te ingeniere anche a lavorare per l' energia pulita in primis ( Se no che senso tiene?) Poi seriamente dobbiamo cercar di fare scelte di vite e vivere magari come a una parte di Firenze per esempio nella valle dei elfi o qui giu serra san bruno mi sa
 
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Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
Spiace contraddirvi, ma non c'è niente di più inquinante delle stufe a pellet e legna, a parte il carbone. Rispetto il metano che produce CO2 e acqua, il fumo di legna contiene particolato, antraceni, benzopireni (noti cancerogeni certi) oltre ad ossidi di azoto a causa delle alte temperature dei fumi di stufa, rispetto le caldaie a metano (gli NOx sono responsabili di enfisema polmonare e altre forme di asma) e biossido di zolfo, che in presenza di umidità (come nei polmoni) reagisce dando acido solforico.
Anche le ARPA si stanno accorgendo di questo problema, tanto che in inverno in zone di montagna come Belluno c'è molto più inquinamento (in termini di particolato e cancerogeni) che a Porto Marghera. E lo stesso succede nel Delta del Po dove l'aria e più venefica che sull'A4. E questo a dimostrazione che tra Euro 1, 2 etc. etc. per le auto e i controlli industriali rigidi e normati, il problema di questi scarichi è molto più trascurabile del fumo di legna e delle relative canne fumarie che non sono sottoposte al controllo di nessuno.
Siccome l'unico concetto che l'italiano medio percepisce è quello del "vile denaro" ci vorrebbe una tassa decuplicata su pellet e stufe, per costringere la gente a smettere di inquinare: non tutto ciò che è "naturale", necessariamente è sano e non fa male . Mi rendo conto che non sarò molto popolare con queste affermazioni, ma la chimica non è basata su opinioni o vantaggi economici, bensì su dati scientifici.

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Uso il camino in casa, lo adoro, nonostante la fatica taglia la legna, pulisci, e lo sporco che lascia, è a focolare chiuso, so che inquina, e mi è piaciuta molto la tua spiegazione multipunto, anche se avrei qualche obiezione su alcuni studi universitari, dopo aver visto con che leggerezza a volta si traggono conclusioni per certe anche quando sono solo parziali;
comunque vorrei dire una cosina sulle tasse decuplicate per legna e pellet, sul pallet sarei anche d'accordo, trattasi di prodotto industriale, che di CO2 ne ha già prodotto prima di andare in combustione e produrre il resto
Ma la legna, se non la importiamo dai paesi dell'est, ma viene raccolta dietro casa, con il lavoro a spesa quasi zero, se permetti rientra nella sussistenza, e vietare ad una persona di scaldarsi non mi sembra corretto, mi fan tremendamente ridere, di tristezza, invece, coloro che spacciano la loro stufina a pellet come non inquinante, quello si.
 

Icchy92

Guru Giardinauta
6) Più alte sono le temperature di combustione e di emissione dei combusti e meno efficiente risulta il sistema. Quindi le caldaie a metano a condensazione che escono a 40 °C con eventuale tubo di scarico addirittura in polimero plastico (data la bassa temperatura di emissione), è chiaro che sono decisamente più efficienti di un focolare a pellet che brucia tra i 500 e i 700 °C. Ovviamente tutto in proporzione: se uno vuole bruciare a tutti i costi legna, è chiaro che la stufa a pellet in proporzione è molto più ecologica ed efficiente del focolare aperto di un caminetto, ma niente al confronto con una caldaia a condensazione a metano o un sistema di cogenerazione centralizzato a biomasse, come quelli dell’Alto Adige.

7) Più alte sono le temperature di combustione e più si formano ossidi di azoto NOx, combinando l’azoto e l’ossigeno naturalmente inclusi nell’aria e gli NOx sono tossici e a loro volta formano particolato (PM 10 e PM 2.5) interagendo con altre sostanze presenti nell’aria

Ti correggo solo una cosa, l'efficienza non diminuisce mica con l'aumentare della temperatura di combustione, anzi se si è in abbondanza di ossigeno e a temperature elevate i residui diminuiscono e le emissioni sono relativamente più pulite.
In ogni caso per chi non può farne a meno l'ideale sarebbe bruciare legna sminuzzata il più fine possibile, magari con un soffiatore sempre attivo. Ottimo sarebbe un filtro in uscita ma così il sistema diventa troppo complesso...
 

maxz64

Giardinauta
Ti correggo solo una cosa, l'efficienza non diminuisce mica con l'aumentare della temperatura di combustione.
Sì, hai perfettamente ragione, il rendimento aumenta con la temperatura se non recuperi il calore latente di condensazione e utilizzi il potere calorifico inferiore. Confrontando invece con le caldaie a condensazione, il rendimento aumenta solo se stai basso in temperatura (sotto i 54 °C per il metano) e può superare il 100 %, che sembrerebbe una contraddizione in termini ma non lo è, perché in questo caso utilizzi il potere calorifico superiore del combustibile. Per cui, se parliamo solo di legna, senza condensazione, hai ragione. Se introduciamo la possibilità di recuperare il calore latente dei fumi in uscita dal camino, meno alta è la temperatura di uscita e più efficiente è il sistema. Ricordiamoci, comunque, che gli NOx crescono più o meno proporzionalmente con la temperatura.
 

Picantina

Fiorin Florello
Io sono in casa nuova classificata in A (ma già qualcuno qui diceva che basta pagare per ottenere) ho il riscaldamento centralizzato con pannelli solari per la produzione di acqua calda, ho abbassato il riscaldamento in ogni stanza di un grado (tranne il bagno, ma non è oltre i 20°) e ad ogni modo in soggiorno neanche si accende. Nel mio piccolo spero di contribuire............o almeno lasciatemelo credere :D
 

MaryFlowers

Fiorin Florello
Io sono in casa nuova classificata in A (ma già qualcuno qui diceva che basta pagare per ottenere) ho il riscaldamento centralizzato con pannelli solari per la produzione di acqua calda, ho abbassato il riscaldamento in ogni stanza di un grado (tranne il bagno, ma non è oltre i 20°) e ad ogni modo in soggiorno neanche si accende. Nel mio piccolo spero di contribuire............o almeno lasciatemelo credere :D
Picantina di casa serie A whau chissà quante altre cosette buone,funzionale e tecnologico c'è. . .quann' e' chi mi inviti a casa tua magari un fine settimana :)
 

CLEMETIS68

Master Florello
noi possiamo fare poco nel nostro piccolo.....guarda oggi Milano tutto fermo,ma il pm10 resta sempre alto....
un mio conoscente ha inventato e prodotto una macchina ecologica che ha regalato anche al Papa...la regione gli aveva promesso che avrebbe stanziato dei fondi per mettere le colonnine per fare il "pieno"in tutta la regione Toscana,visto che con un pieno fa solo 80Km...
risultato niente di fatto i soldi non ci sono più...e lui ha dovuto mettere in cassa integrazione 60 dipendenti...
se non fanno qualcosa loro per incentivare ...da soli cosa possiamo fare solo briciole...
 
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