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Spargendo sementi

L

LuciaR

Guest
Anni fa lessi un libro di Maurice Hewlett. Si intitolava "Rest Harrow". Parlava di un uomo che percorreva a piedi tutto il paese, spargendo semi a spaglio. Non ricordo i particolari di quel racconto, ma so che mi fece molta impressione a quel tempo, spingendomi a stabilire che, se mai ne avessi avuta la possibilità, me ne sarei andata in giro a piedi, lanciando semi a manciate, che avrebbero potuto o meno svilupparsi. Era un sogno giovanile, ma ora che sono molto, molto più vecchia, e molto più amareggiata dalle esperienze, credo ancora si possa imbellire la nostra campagna con simili semine selvaggie.

Questo brano è tratto dal libro "Un giardino per tutte le stagioni", di Vita Sackville-West e mi ha molto colpito.
Pensavo a quale soddisfazione si può provare nel vedere un malvone o un ipomea spuntare ai bordi di una strada grigia, magari vicino a un cassonetto o in un triste angolo verde racchiuso nel cemento.
Penso che ci proverò...
 
R

Roberta

Guest
Un bel gesto sarebbe...ma le piante pensi che sopravviverebbero? Sempre che il seme, almeno per quanto riguarda la mia città, non venga mangiato da piccioni o cornacchie.

Però si mettiamo che il seme sopravviva e la pianta cresca...si sarebbe bello andare a buttare l'immondizia e vedere delle margherite rosa, o un'ipomea....io ho dei semi di fiori che attirano le farfalle...tolta una parte per la banca del seme potrei provare anche con quelli.

Oppure si potrebbero piantare dei bulbi...sai vedere i tulipani o i narcisi, che gioia sarebbe!

Sarebbe carino provarci e poi scattare delle foto a pianta cresciuta.
 
A

Andrea Nick

Guest
Io ci sto. Per il mio futuro giardino, che ancora e' soltanto una distesa di erba incolta ho comprato 4 sacchetti di semi di miscugli di campo, e appena potro' ancor prima di fare il giardino con tutti i crismi, ci butto alla rinfusa i semi, in piu'coltivo bocche di leone da anni ed ho un gran quantita' di semi... li mettero ' insieme.
ciao andrea
 

Pietro Puccio

Appassionato di palme e piante tropicali
Anche se da secoli l'uomo distribuisce semi di piante esotiche, contribuendo spesse volte involontariamente all'estinzione di specie autoctone, la distribuzione alla cieca ed in aree aperte, pubbliche o private (altrui), ritengo sia una cosa da evitare. Ciò per motivi non solo ecologici (che sono i principali), ma anche di rispetto degli altri che potrebbero non gradire alterazioni gratuite della natura che li circonda.
Saluti
Pietro Puccio
 
L

LuciaR

Guest
Caro Pietro, come al solito hai ragione.
Ti ringrazio per avermi ricordato che la natura va rispettata il più possibile (a volte si dimenticano anche le cose più scontate).
Comunque, non mi permetterei mai di seminare in casa d'altri, nè in aree pubbliche controllate.
La visione poetica dello spargitore di semi mi sembrava applicabile, come ho scritto, solo a quegli spazi verdi abbandonati da tutti. Ma era solo un pensiero e niente più.
Ciao, Lucia.

[ 24-08-2002: Messaggio scritto da: Lucia Riccardi ]
 
Y

yanomami

Guest
QUANDO LA SI PENSA COSI.......
a volte mi stanco di fare battaglie e spiegare 10000000volte le cose che sono le stesse di sempre ,chi non le conosce sono novita eclatanti e poi me le ritrovo sui giornali le stesse cose che dicevo 10 anni a
come il giardinaggio biologico quando hoiniziato tutti dicevano che era impossibile oggi credo di essere stato il primo a farlo professionalmente certo, conosco bene tutto il chimico o la maggior parte ed e forse per questo che ho scelto diversamente cercando di fare chiarezza alla gente,non e facile
ma poi quando leggo che qualcuno rispwtta la natura e la bio diversita allora dico SI ne vale la pena continuare,mi auguri che nei prossimi 3-5 anni ci siano molte più persone che facciano quello che sto facendo io ,chissa internet ed i forum servono anche a questo
chissa......... anche questo e un modo di seminare semi di cosciena conocsena e sapienza
.sono sicuro che prima o poi come gia successo nelle conferenze e corsi che tengo in giro capiterà qualcuno di questo forum.....
 
V

Veon Itil

Guest
Eccomi di ritorno.
E se invece di spargere semi di specie esotiche si favorissero le specie autoctone? Magari evitando di accanirsi contro le povere erbacce che infestano il giardino o contro gli afidi?
Avete mai visto come e' bello il giardino a febbraio-marzo quando fioriscono i tarassachi? Immaginate una bella aiuola di papaveri, ho raccolto i semi di papaveri dal fosso vicino a casa (1 capsula per me e 2 per il fosso) e ne ho sparso i semi su un'aiuola di bulbose in modo da avere una bella fioritura l'anno prossimo.
Nei siti americani scrivono un messaggio in rosso per avvertire il giardinauta che quella specie puo' essere un'infestante e quindi bisogna tenerla sotto controllo, evitare la produzione di semi etc.
Quindi se proprio vogliamo vedere fiorito un fosso, rispettiamolo innanzitutto (usando poco glifosate e altri diserbanti) e magari diamogli una mano buttaando i semi di qualche soffione o qualche pratolina, sempre pero' non depredando un bosco per vedere fiorito il bidone della spazzatura sotto casa.
Come diceva Connie in un altro post, gli alberi e la natura hanno ritmi e leggi diversi dai nostri, noi pensiamo al hic et nunc (qui ed ora) mentre la natura e' capace di sacrifici per anni, attende secoli, ma raggiunge il suo scopo.
Ad es. io sto resistendo alla tentazione di dare insetticidi contro gli acari, sperando che l'anno prossimo le coccinelle si accorgano del mio giardino e magari fra 2 anni non avro' nemmeno un afide perche' le coccinelle faranno una guardia impenetrabile.
La natura e' nostra alleata, pensiamo di far meglio noi in 60 anni di vita rispetto a 4 miliardi di anni di evoluzione?
Ciao ANdrea
 
C

Constance Spry

Guest
Sinceramente sono un po' interdetta: mi risulta difficile capire come una persona che dice di avere tali sentimenti per la natura, e di rispettarla appieno, sia incapace di essere altrettanto profonda ed amorevole nei confronti di esemplari della sua stessa specie...Non è gradevole sentirsi dare del citrullo ad ogni piè sospinto, Yanomami, e benchè condivida moltissime delle tue idee, non condivido per nulla il modo arrogante e pretenzioso con cui le esprimi.
Detto questo voglio dire anche io la mia opinione sull'argomento.
La mia ancorchè breve vita mi ha insegnato che giusto e sbagliato sono spesso due facce della stessa medaglia, e vanno a braccetto.
Io credo che la dimensione della risposta non sia qualitativa, ma quantitativa, credo che stia tutto nella misura con cui un intervento del genere viene effettuato. Gettare qua e là dei semi di camomilla o di papavero, scusate tanto, ma non mi pare che implichi un grande sconvolgimento di un ecosistema locale; certo non più di quanto non sia buttare una lattina di pelati scaduti, o bersi un Estathè e buttare il bicchiere.
Penso anche che questo integralismo botanico in bocca ad un giardiniere abbia quantomeno del ridicolo e dell'illogico, quando non del fasullo e dell'opportunista. Se razzolassimo tutti tanto bene quanto parlassimo, dovremmo smantellare i nostri giardini senza pensarci due volte, ed aspettare che vi crescano le erbacce. Solo allora avremo il PERFETTO GIARDINO BIOLOGICO. Tra l'altro gradirei che qualcuno si soffermasse a riflettere su quel che dice sostenendo che un giardino è "biologico" perchè non usa pesticidi o concimi chimici,oppure perchè ospita erbette spontanee "così come sono". Anche le rose sono biologiche e "così come sono",mi pare; o mi sbaglio? Le mie zinnie col Nitrophoska non sono biologiche anche loro? Cessano di far parte della vita biologica terrestre perchè concimate?
A me questo "biologico" mi sembra tanto un termine esaurito del proprio significato, svuotato e reso inconsistente proprio da chi lo usa.
Un po' come dire "extracomunitario" per "negro", quando anche gli americani e i giapponesi sono dei perfetti extracomunitari.
I forum servono per lo scambio d'opinioni, ma che non sia univoco, se qualcuno capisce ciò che voglio dire.
A chi piaccia il "rest harrow" consiglio una lettura romantica ed un po' utopica "L'uomo che piantava gli alberi" di Jean Giono (quello dell'Ussaro sul tetto), spero che chi ne abbia voglia possa trovarci qualche elemento su cui riflettere.
 
B

Beppe degli Amaretti

Guest
Per tornare a toni più leggeri vi dico che se becco quello che ha avuto la buona idea di spargere Ambrosia artemisifolia da queste parti gli sparo un cocktail di TOPAS/CONFIDOR.
E' da un mese che ne pago le conseguenze (allergia).
Ciao.
Beppe.
 
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