comunque.....in sintesi (e premetto che non mi piace l'incipit del sopravvivere inteso in senso negativo come "riuscire a non morire" -magari!) la cosa che manca e ci rende "di pietra" sarebbe l'empatia. E' così?
Si,in sintesi è proprio così.L'articolo,come vi ho detto ,mi è piaciuto molto perchè ha poeticamente reso una condizione che sta vivendo in questo momento l'essere umano.
Anche prima,credo, ci sono stati limiti in tal senso,ma attualmente,vedo che l'empatia,se prima non ce n'era molta,adesso si sta sempre più rarefacendo.Sarà la crisi finanziaria,sarà..boh,non lo so manco io,ma le cose stanno così.
Eppure,parlando a tu per tu con le persone,ci si rende conto come in tutte o quasi,ci sia il bisogno di essere ascoltate,comprese,accettate in qualche modo,per quello che esse sono.
Ognuno di noi somiglia agli altri nel sentire e manifestare questo "grande immenso bisogno d'amore che ho"per dirla citando un verso di una canzone di Gianni Morandi.Eppure,nessuno fa niente verso gli altri,nemmeno un passo,o non lo fanno in molti.E se non si fa per primi,o non si fa affatto ,il primo passo per esprimere la comprensione, la vicinanza all'altro,come si puo' pretendere che gli altri esprimano vicinanza e comprensione a noi?Tutto questo indubbiamente genera una grande infelicità,e un diffuso senso di solitudine.
Mi ricordo che da ragazzina lessi una storia molto bella,non ricordo se l'ho già raccontata qui sul Forum.Se l'ho già fatto,perdonatemi,,,sapete,l'età che avanza....
Insomma...c'era una volta in Cina un saggio molto buono,che amava gli dei e rispettava i loro insegnamenti,Un suo desiderio grande era quello di conoscere che cosa accadesse nell'Aldilà.Pregava molto per questo.
Una notte,mentre dormiva,un Genio entro' nella sua stanza,lo sveglio' e gli disse.>Sei un uomo buono e d'animo puro,e gli Dei,in premio,ti hanno concesso quello che desideri.Vieni con me,ti portero' a vedere l'altro mondo>
Il saggio,sulle prime si spavento',ma poi si alzo',disse al Genio,<Sono pronto,vengo con te>Il genio gli prese la mano,per incanto la fienstra della stanza si apri',e i due si misero a volare nel cielo stellato della notte.Bolando volando,arrivarono in una landa deserta e desolata,senza un albero intorno,e c'era la nebbia,il saggio era preoccupato,ma il genio lo rassicuro':<Vieni con me,non avre paura.Ti mostrero' che cos'è l'Inferno>Raggiunsero una montagna,c'era sul fianco l'ingresso di una caverna,e i due vi entrarono.Camminarono un po' al buoio e raggiunsero una grande,grandissima stanza.Nella stanza c'era un'enorme tavola apparecchiata,con ciotole piene di riso e accanto ad ogni ciotola un paio di bacchette lunghissime.Il saggio disse.>Beh,non mi sembra un luogo di sofferenza...>Il genio,sorridento lievemente gli disse.>aspetta e vedi...>Dopo un po',si accesero le luci e arrivarono tantissime persone,che presero posto per mangiare.Mangiare pero' non era possibile,perchè,essendo le bacchette molto molto lunghe,ciascun commensale non poteva prendere del riso senza cavare un occhio o fare comunque male al suo vicino,che,ovviamente,si arrabbiava,sia per la bacchetta che lo urtava,sia perchè a sua volta non riusciva a prendere il riso.Nella sala volavano insulti,bestemmie,tutti erano arrabbiati e nessuno mangiava>Il genio disse.>adesso capisci perchè questo è l'inferno?>Uscirono da lì,ripresero il volo e arrivarono ad un altipiano.l'aria era limpida e il cielo stellato brillava,la luna era luminosissima.Videro un'altra montagna che aveva al suo fianco un'ingresso.lo vacarono,camminarono un po' nel buoio,ed entrarono in un'immensa sala con un enorme tavolo,ciotole di riso e bacchette lunghissime,esattamente come nell'Inferno
Il saggio disse,ricordandosi di quanto aveva visto prima.>Beh,non mi sembra che stiao molto meglio degli altri>il genio,sorridendo lievemente disse:<Aspetta e vedrai>Si accesero le luci,la gente entro' e presero posto,ma...invece di prendere ognuno per conto proprio il riso,ciascuno,usando le lunghissime bacchette,imboccava il vicino di posto,per cui tutti potevano mangiare.Tutti erano sereni,mangiavano,dialogavano,scherzavano fra loro,c'era un'atmosfera di gioia.E il genio disse :<Vedi?Questo è il Paradiso>.
Penso che questa storia spieghi molto bene il concetto .