K
Kakugo
Guest
La stagione non è ancora finita, ma oramai è abbastanza avanzata per iniziare a fare il bilancio per le varietà di pomodoro con cui mi sono cimentato.
Zebra a grappolo. E' diversi anni che tengo queste piante per via del sapore eccezionale delle bacche. Tra tutti i "pomodorini" che ho provato finora non hanno rivali.
Le piante però non sono propriamente soddisfacenti: le sementi tendono ad essere poco vitali indipendentemente dal fornitore (germinazione inferiore al 50%), le piante rendono poco, si ammalano facilmente anche con i previsti trattamenti e, come già osservato col Black Krim, lo sviluppo delle stesse è spesso irregolare o addirittura stentato. Non so dire se questo sia dovuto a difetti veri e propri della pianta o a sementi di scarsa qualità, ma il prossimo anno li sostituirò col Nyagous, arrivo recente dalla Russia che promette di essere simile nel sapore ma di più facile coltivazione.
Sasha's Altai. "Il pomodoro più buono del mondo", come è stato battezzato alla sua introduzione sui mercati occidentali, quest'anno è entrato nella collezione. E' una pianta assolutamente eccezionale sotto tutti i punti di vista. Precocissima, estremamente ordinata nel portamento, fa pochissime femminelle ed ha una resistenza eccellente alle malattie. Ma voi volete sapere come sono i pomodori, vero? Diciamo che il gusto è soggettivo, ma qui parliamo veramente di qualcosa fuori dal comune. Promossa a pieni voti.
Un solo appunto: molti sementi spacciate per Sasha's Altai sono in realtà provenienti da altre varietà siberiane simili ancora senza nome. Acquistate solo da venditori con una buona reputazione.
Paul Robeson. Questo è l'anno dei siberiani, che non hanno deluso le aspettative. Tra tutti i neri che ho avuto nel corso degli anni vince la palma del migliore in assoluto.
Le piante sono vigorosissime (e producono una marea di femminelle, quindi un'attenta scacchiatura è indispensabile), di media resistenza alle malattie e con la migliore resa che ho visto tra questo tipo di piante.
Le bacche sono, mamma mia, l'apoteosi dei pomodori neri. Morbide, saporitissime e senza un filo di retrogusto acido. La pezzatura è decisamente tendente al grosso anche con un'estate umida e fresca come quella appena trascorsa.
Da provare e fare provare assolutamente.
Libanese (o Omar). La vera sorpresa di quest'anno ed in futuro costituirà senz'altro la "spina dorsale" della mia produzione di pomodori.
Le piante sono vigorose quanto il Principe Borghese ma, producendo bacche di pezzatura assai generosa, la scacchiatura è tassativa e nei periodi di maggiore crescita va fatta tutti i giorni.
Per essere una pianta proveniente da climi caldi ed asciutti si adatta sorprendentemente bene al nostro, con temporali quasi quotidiani: la resistenza alle malattie è molto buona.
La resa, nonostante la pezzatura, è superlativa, con grappoli di grosse bacche che ogni tanto vanno sostenuti per evitare che si strappino dalla pianta!
Il sapore è fuori dal comune. Vista la produzione che ho ne regalo tanti in giro e tutti me ne chiedono sempre altri. L'unico difetto che ha questa pianta è una certa tendenza alla spaccatura, ma la si può risolvere con un'attenta irrigazione.
Zebra a grappolo. E' diversi anni che tengo queste piante per via del sapore eccezionale delle bacche. Tra tutti i "pomodorini" che ho provato finora non hanno rivali.
Le piante però non sono propriamente soddisfacenti: le sementi tendono ad essere poco vitali indipendentemente dal fornitore (germinazione inferiore al 50%), le piante rendono poco, si ammalano facilmente anche con i previsti trattamenti e, come già osservato col Black Krim, lo sviluppo delle stesse è spesso irregolare o addirittura stentato. Non so dire se questo sia dovuto a difetti veri e propri della pianta o a sementi di scarsa qualità, ma il prossimo anno li sostituirò col Nyagous, arrivo recente dalla Russia che promette di essere simile nel sapore ma di più facile coltivazione.
Sasha's Altai. "Il pomodoro più buono del mondo", come è stato battezzato alla sua introduzione sui mercati occidentali, quest'anno è entrato nella collezione. E' una pianta assolutamente eccezionale sotto tutti i punti di vista. Precocissima, estremamente ordinata nel portamento, fa pochissime femminelle ed ha una resistenza eccellente alle malattie. Ma voi volete sapere come sono i pomodori, vero? Diciamo che il gusto è soggettivo, ma qui parliamo veramente di qualcosa fuori dal comune. Promossa a pieni voti.
Un solo appunto: molti sementi spacciate per Sasha's Altai sono in realtà provenienti da altre varietà siberiane simili ancora senza nome. Acquistate solo da venditori con una buona reputazione.
Paul Robeson. Questo è l'anno dei siberiani, che non hanno deluso le aspettative. Tra tutti i neri che ho avuto nel corso degli anni vince la palma del migliore in assoluto.
Le piante sono vigorosissime (e producono una marea di femminelle, quindi un'attenta scacchiatura è indispensabile), di media resistenza alle malattie e con la migliore resa che ho visto tra questo tipo di piante.
Le bacche sono, mamma mia, l'apoteosi dei pomodori neri. Morbide, saporitissime e senza un filo di retrogusto acido. La pezzatura è decisamente tendente al grosso anche con un'estate umida e fresca come quella appena trascorsa.
Da provare e fare provare assolutamente.
Libanese (o Omar). La vera sorpresa di quest'anno ed in futuro costituirà senz'altro la "spina dorsale" della mia produzione di pomodori.
Le piante sono vigorose quanto il Principe Borghese ma, producendo bacche di pezzatura assai generosa, la scacchiatura è tassativa e nei periodi di maggiore crescita va fatta tutti i giorni.
Per essere una pianta proveniente da climi caldi ed asciutti si adatta sorprendentemente bene al nostro, con temporali quasi quotidiani: la resistenza alle malattie è molto buona.
La resa, nonostante la pezzatura, è superlativa, con grappoli di grosse bacche che ogni tanto vanno sostenuti per evitare che si strappino dalla pianta!
Il sapore è fuori dal comune. Vista la produzione che ho ne regalo tanti in giro e tutti me ne chiedono sempre altri. L'unico difetto che ha questa pianta è una certa tendenza alla spaccatura, ma la si può risolvere con un'attenta irrigazione.