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Rame....

mark89

Aspirante Giardinauta
salve a tutti, vorrei sapere se qualcuno sa dirmi qualcosa in più sul rame metallo a base di solfato tribasico,è questo consentito per l'agricoltura biologica o no?
di solito uso il cimoxanil per il controllo della peronospora su vite e patata ma siccome quest'ultimo è sistemico nn mi va piùdi usarlo,sto cercando il rame, quello che si usava una volta e che ora è consentito nell'agricotura biologica, per intederci quello che dopo la pioggia perde l'effetto...
qualcuno sa niente?
 

Paola-Luna

Florello
io so che l'uso di prodotti a base di rame (verderame, zolfo ramato, poltiglia bordolese etc.) è consentito nell'agricoltura biologica e 'casalinga'
 

Silvio07

Florello
La poltiglia bordolese....... Ma guarda che comunque è un prodotto topico, che non entra proprio all' interno della pianta. Non ha effetti curativi ma preventivi. Non basta comunque una sola pioggia a toglierlo.:) Io l' ho usata per il nespolo. E' una tintura che si sparge sul tronco e rami principali. Ma credo che ci siano anche quelle con somministrazione aerea.
Ciao:Saluto:
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Per il momento sì, ma con limitazioni circa la quantità per ettaro (attualmente 6kg/ha all'anno).
Il 22 gennaio p.v. si riunirà una apposita Commissione europea che ne deciderà il futuro: è improbabile che non venga più inserito nell'Annex 1 (è un Allegato dove sono iscritte le sostanze attive consentite in ambito europeo), mentre è possibilissimo che vengano imposte ulteriori restrizioni (riduzione dose per ha, allungamento del tempo di carenza, divieto di impiego su diverse colture e/o riduzione del limite massimo dei residui ammessi); tutto ciò in quanto più di un secolo di uso generalizzato di questo elemento in agricoltura ha messo in luce gli effetti negativi dello jone rame sulla microflora del terreno e quelli tossici di bioaccumulo sugli animali. Ci sono però proteste circa le restrizioni (soprattutto da parte dei coltivatori in "biologico") e raccolte di firme per petizioni varie.
Ciao
 
Ultima modifica:

bac73tm

Giardinauta
ebbene hai sollevato un quesito che divide parecchie forme di pensiero sull'utilizzo del verderame in agricoltura biologica io penso che non sia particolarmente pericoloso certo bisogna comunque rispettare le dosi ed evitare di spargere quantità industriali inutilmente il problema maggiore sta nel cercare di evitare di contaminare il meno possibile il terreno in quanto è parecchio inquinante d'altro canto è il miglior prodotto utilizzabile per le malattie fungine ottimo per la prevenzione e per disinfettare dopo le potature io lo uso su viti rose oleandri e alberi da frutto in estate dopo le piogge e poi come già detto dopo le potature per disinfettare ciao e buone feste
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
il rame è un metallo pesante ed è pericoloso nel momento in cui la sua concentrazione aumenta, questo ne è il caso, pensare che il rame è un prodotto chimico biologico è erroneo, ma sono certo che non verrà abbandonato, le ditte produttrici hanno già da tempo sfornato prodotti con rame a basso dosaggio... vedremo.

BUON NATALE
 
A

anydaynow

Guest
non sono un'esperto ma m'associo al pensiero che il Verde Rame anche se utilizzato in agricoltura biologica è comunque un prodotto "tossico". ci sono contadini che ripetono i trattamenti troppo frequentemente e/o che abbondano col dosaggio.
andrebbe utilizzato il meno possibile.
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Solo che è praticamente impossibile fare agricoltura professionale (sia biologica che in produzione integrata che tradizionale) senza impiego di prodotti fitosanitari.
Un recente rapporto del Nomisma ha ipotizzato che il non utilizzo degli agrofarmaci potrebbe compromettere il 43% della produzione agroalimentare.
Chi lavora la terra per ottenere produzione e reddito ha come primo scopo il profitto, dunque vuole salvare il proprio raccolto. Tieni conto poi che la mentalità in ambiente agricolo è tra le più vischiose in assoluto, come a dire che è anche molto lenta a recepire nuove tecniche di lotta a basso impatto ambientale, che peraltro vengono giudicate non solo in base ai risultati ma anche ai costi. Poi ci sarebbe la fame nel mondo ma qui apriremmo un argomento dove è facile entrare in polemica.
In totale assenza di agrofarmaci si tornerebbe, diciamo, ai tempi degli antichi Romani quando per scongiurare le avversità che frequentemente falcidiavano i raccolti, con conseguenti carestie, non c'era altro rimedio che celebrare apposite feste per propiziarsi i favori di una Dea creduta arbitra delle messi (si chiamava Rubigo, da cui il nome della ruggine del grano).
Buon Anno e buoni Rubigalia a tutti!
P.S. I Rubigalia si celebravano il 25 aprile "quoniam tunc fere segetes rubigo occupat" (Plinio), ossia "perchè all'incirca da allora appunto la ruggine invade le messi".
 
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