Cioè scusa...un giovane viene preso a calci il chiulo dal sistema e costretto a cercare altrove fortuna e quando torna portando seco ricchezza ed onori deve anche piegarsi a 90???
Vinceco, ho già spiegato, brevemente, le ragioni della mia migrazione.
Voi potete pensare ciò che volete, ma io dopo 20 anni passati a studiare e una laurea con il massimo dei voti ritengo offensivo:
- Lavorare come ricercatore a 750 euro lordi al mese, per 3 anni, senza alcuna garanzia di nessun tipo.
- Accettare di lavorare con contratti da sfruttamento schiavista.
- Vedere gente che fa carriera perchè "ha 20 anni di esperienza".
Poi non parlo di altri aspetti della società italiana che detesto.
Quando ho lasciato l'Italia a 27 anni, credevo di meritare molto di più di quello che ho descritto.
Se qui a Copenhagen ho comprato casa, lascio a voi il compito di pensare se ho trovato o meno quello che cercavo.
P.S. lo Stato italiano ogni tanto tira fuori qualche proposta per "riportare" i cervelli in Italia. Una di queste era un'agevolazione fiscale per il datore di lavoro che assumesse un "cervello rientrato".
Per capirci, il mio stipendio netto qui è maggiore dello stipendio lordo che prenderei in Italia per la stessa posizione. Ci vuole qualcosa di più che una semplice agevolazione fiscale...
Tranquillo Vince.
Per quanto riguarda gli altri, mi sento spesso dire che "sono fortunato" perchè vivo all'estero, che magari quelli rimasti in Italia non hanno la stessa fortuna o che non ho a cuore le sorti dell'Italia.
Prima di tutto, vivere all'estero non è una fortuna: è una scelta. Questa scelta comporta anche sacrifici. Se non tutti se lo possono permettere è perchè facciamo scelte diverse. Io ho studiato, credo di avere qualcosa da vendere, e mi sono messo in gioco. Stare a lottare per la patria, oltre ad essere una scelta un po' idiota di questi tempi, vorrebbe dire impegnarsi a cambiare le cose. Ho provato a farlo per un po', poi ho capito che non tirava aria. Stare a subire senza fare nulla e magari a lamentarsi non è lottare.
Onestamente, non me ne frega molto delle sorti dell'Italia, perchè gli italiani non fanno nulla per cambiare le cose. Non prendetela come una cosa personale, ma è la verità. Il popolo italiano è conservatore nell'anima: è uno dei più bigotti, l'età dei politici e dei dirigenti è di circa 20 anni più elevata che negli altri paesi, e chiunque possieda un minimo di potere passa la maggior parte del tempo a difendere la posizione invece che usare quel potere per lavorare. L'unico modo per fare del bene all'Italia sarebbe di cambiare un sacco di abitudini a cui gli italiani non intendono rinunciare neanche a costo della vita. Allora no, non me ne frega più niente di questo paese.
Tranquillo Vince.
Per quanto riguarda gli altri, mi sento spesso dire che "sono fortunato" perchè vivo all'estero, che magari quelli rimasti in Italia non hanno la stessa fortuna o che non ho a cuore le sorti dell'Italia.
Prima di tutto, vivere all'estero non è una fortuna: è una scelta. Questa scelta comporta anche sacrifici. Se non tutti se lo possono permettere è perchè facciamo scelte diverse. Io ho studiato, credo di avere qualcosa da vendere, e mi sono messo in gioco. Stare a lottare per la patria, oltre ad essere una scelta un po' idiota di questi tempi, vorrebbe dire impegnarsi a cambiare le cose. Ho provato a farlo per un po', poi ho capito che non tirava aria. Stare a subire senza fare nulla e magari a lamentarsi non è lottare.
Onestamente, non me ne frega molto delle sorti dell'Italia, perchè gli italiani non fanno nulla per cambiare le cose. Non prendetela come una cosa personale, ma è la verità. Il popolo italiano è conservatore nell'anima: è uno dei più bigotti, l'età dei politici e dei dirigenti è di circa 20 anni più elevata che negli altri paesi, e chiunque possieda un minimo di potere passa la maggior parte del tempo a difendere la posizione invece che usare quel potere per lavorare. L'unico modo per fare del bene all'Italia sarebbe di cambiare un sacco di abitudini a cui gli italiani non intendono rinunciare neanche a costo della vita. Allora no, non me ne frega più niente di questo paese.
Un paese che mi offre 750 euro lordi per lavorare come ricercatore dopo una laurea con lode a 24 anni è un paese a cui di me non frega un bel niente.chissa' se a questo paese,l'Italia,frega qualcosa di te o preferisce che tu sia partito,tanto che avresti potuto fare??
bene bene trovata la soluzione,tutti a casa propria!!! cittadini del mondo
Ma secondo te uno che ha avuto il coraggio, la forza e la volontà di andare all'estero non l'abbia fatto con la morte nel cuore? Quanti di noi abbandonerebbero la loro famiglia, gli amici ed i luoghi a loro più cari senza nessun rimorso, senza nessuna fatica?il ragionamento non farebbe una grinza..........solo che
le persone che espatriano,lasciano i propri connazionali a sbrigarsela da soli e quando torneranno tutti belli ingrassati basta che non sputino nella terra che li ha fatti nascere e crecere e aiutino il prossimo che non ha avuto fortuna in loco.
Ehhhhh cara Artemide...ma concordi cha son comunque quisquile e pinzillacchere rispetto al vento nostrano che le scarpe te le strappa di dosso oggi come vent'anni fa?