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Ragion

rocco.co

Guru Giardinauta
Cioè scusa...un giovane viene preso a calci il chiulo dal sistema e costretto a cercare altrove fortuna e quando torna portando seco ricchezza ed onori deve anche piegarsi a 90???
 

i giardini di marzo

Maestro Giardinauta
però se tutti andassimo via, e le ragioni ci sarebbero e delle più disparate, l'italia diventerebbe ancora più calda...sarebbe un deserto sahariano....:burningma
 

Marcello

Master Florello
forse il mio post è stato male interpretato.
non è che si deve pagare il dazio una volta tornati pero',lasciare la propria terra criticandola significa non fare nulla affinchè le cose possano migliorare.Per carità tutto lecito.

ho un amico che se nè andato in inghilterra e ha detto,non tornero' piu' in italia.Io mi sono sentito piu' solo.
 

MaryFlowers

Fiorin Florello
Non sentirti solo. . .anche mio fratello maggiore appena fatto i suoi 18 anni e ritornato in Germania. . .ce molta solidarieta' un certa umanità che quando meno te l aspetti emerge fuori. . .siam duri a morire. . .e alla fine ho la certezza ( troppa ottimista fra tanto pessimisti?)ce l ha faremo. . .
 

rootfellas

Florello
Cioè scusa...un giovane viene preso a calci il chiulo dal sistema e costretto a cercare altrove fortuna e quando torna portando seco ricchezza ed onori deve anche piegarsi a 90???

fondamentalmente basterbbe non rompessero la minzia parlando da fuori mentre noi, oddio non proprio tutti noi, prendiamo, o abbiamo preso mazzate.
Conosco giusto qualche ex amico ricercatore all'estero che sputa sulla ns scuola e sul nostro sistema, e han fatto l'università negli anni in cui funzionava abbastanza e le rette erano eque, grazie a questo coglionazzo che scrive e a molti altri che hanno lottato mettendoci la faccia e il chiulo.
Chiaramente non sarà il caso del copenaghese Chegue, che stimo ma che ogni tanto esagera con il sotuttoioismo e il maestrismo da emigrato in paese piccolo e benestante.
 
V

vinceco2

Guest
Semo usciti fori dal seminato .
Io dicevo che hanno costretto un tizio ad andarsene nel Guatemala perchè se stava a fa troppo li caxxxi dell'altri e quindi se non voleva saltà come l'altri 2 doveva emigrà.
Fra un pò cacceranno anche quello de Caltanissetta.....

Il problema è che fra stato e mafia di differenza sembra non ce ne sia ed allora noi piccoli cogli..le mele che potemo fa?
che vuol dire ragione di stato?
ancora aspetto una risposta che sia risposta senza girarci intorno.
C'è una ragion di stato che giustifichi il riconoscimento di una "società" mafiosa da parte di uno stato che si regge sul consenso del libero cittadino che paga le tasse?
ciao
vincenzo
 
V

vinceco2

Guest
Vinceco, ho già spiegato, brevemente, le ragioni della mia migrazione.
Voi potete pensare ciò che volete, ma io dopo 20 anni passati a studiare e una laurea con il massimo dei voti ritengo offensivo:
- Lavorare come ricercatore a 750 euro lordi al mese, per 3 anni, senza alcuna garanzia di nessun tipo.
- Accettare di lavorare con contratti da sfruttamento schiavista.
- Vedere gente che fa carriera perchè "ha 20 anni di esperienza".
Poi non parlo di altri aspetti della società italiana che detesto.
Quando ho lasciato l'Italia a 27 anni, credevo di meritare molto di più di quello che ho descritto.
Se qui a Copenhagen ho comprato casa, lascio a voi il compito di pensare se ho trovato o meno quello che cercavo.

P.S. lo Stato italiano ogni tanto tira fuori qualche proposta per "riportare" i cervelli in Italia. Una di queste era un'agevolazione fiscale per il datore di lavoro che assumesse un "cervello rientrato".
Per capirci, il mio stipendio netto qui è maggiore dello stipendio lordo che prenderei in Italia per la stessa posizione. Ci vuole qualcosa di più che una semplice agevolazione fiscale...

Chegue non è cheme devo ricrede sul tuo quoziente di intelligenza no?
il mio era solo un modo di ironizzare sul tuo emigrare che approvo dato quello che qui passa il convento.
Se io avessi 20 anni adesso la prima cosa che farei è quella di andarmene da questo paese e cercare lavoro ovunque .
Qui ingrassano i soliti porci che poi a Natale non si possono neanche ammazzare per fare prosciutti perchè la carne fa pure schifo.
ciao
vincenzo
 

Cheguevilla

Giardinauta Senior
Tranquillo Vince.
Per quanto riguarda gli altri, mi sento spesso dire che "sono fortunato" perchè vivo all'estero, che magari quelli rimasti in Italia non hanno la stessa fortuna o che non ho a cuore le sorti dell'Italia.
Prima di tutto, vivere all'estero non è una fortuna: è una scelta. Questa scelta comporta anche sacrifici. Se non tutti se lo possono permettere è perchè facciamo scelte diverse. Io ho studiato, credo di avere qualcosa da vendere, e mi sono messo in gioco. Stare a lottare per la patria, oltre ad essere una scelta un po' idiota di questi tempi, vorrebbe dire impegnarsi a cambiare le cose. Ho provato a farlo per un po', poi ho capito che non tirava aria. Stare a subire senza fare nulla e magari a lamentarsi non è lottare.
Onestamente, non me ne frega molto delle sorti dell'Italia, perchè gli italiani non fanno nulla per cambiare le cose. Non prendetela come una cosa personale, ma è la verità. Il popolo italiano è conservatore nell'anima: è uno dei più bigotti, l'età dei politici e dei dirigenti è di circa 20 anni più elevata che negli altri paesi, e chiunque possieda un minimo di potere passa la maggior parte del tempo a difendere la posizione invece che usare quel potere per lavorare. L'unico modo per fare del bene all'Italia sarebbe di cambiare un sacco di abitudini a cui gli italiani non intendono rinunciare neanche a costo della vita. Allora no, non me ne frega più niente di questo paese.
 
V

vinceco2

Guest
Tranquillo Vince.
Per quanto riguarda gli altri, mi sento spesso dire che "sono fortunato" perchè vivo all'estero, che magari quelli rimasti in Italia non hanno la stessa fortuna o che non ho a cuore le sorti dell'Italia.
Prima di tutto, vivere all'estero non è una fortuna: è una scelta. Questa scelta comporta anche sacrifici. Se non tutti se lo possono permettere è perchè facciamo scelte diverse. Io ho studiato, credo di avere qualcosa da vendere, e mi sono messo in gioco. Stare a lottare per la patria, oltre ad essere una scelta un po' idiota di questi tempi, vorrebbe dire impegnarsi a cambiare le cose. Ho provato a farlo per un po', poi ho capito che non tirava aria. Stare a subire senza fare nulla e magari a lamentarsi non è lottare.
Onestamente, non me ne frega molto delle sorti dell'Italia, perchè gli italiani non fanno nulla per cambiare le cose. Non prendetela come una cosa personale, ma è la verità. Il popolo italiano è conservatore nell'anima: è uno dei più bigotti, l'età dei politici e dei dirigenti è di circa 20 anni più elevata che negli altri paesi, e chiunque possieda un minimo di potere passa la maggior parte del tempo a difendere la posizione invece che usare quel potere per lavorare. L'unico modo per fare del bene all'Italia sarebbe di cambiare un sacco di abitudini a cui gli italiani non intendono rinunciare neanche a costo della vita. Allora no, non me ne frega più niente di questo paese.

Io che me la prendo?
non ci penso proprio ,non me la prendo più dal lontano 1978 quando ho capito un pò di cosette di questo schifo .
Penso che molti dovrebbero fare come te ,mettersi sul mercato ovunque e poi decidere quale sia la migliore offerta fregandosene di essere italiano o meno.
La vita è una e questi signori pensano che noi dobbiamo sacrificarla per fare ingrassare con i loro familiari.
Adesso sto in pensione e me la godo,ma a mio figlio ho detto che se serve se ne deve andare all'estero a lavorare anche se a me dispiace ,ma se lui va via io vendo tutto e gli vado dietro e di questa Italia me ne fotto le p.... se affonda o meno.
Ci si è provato a cambiare le cose ,ma nn era il momento purtroppo ,ed adesso non ci sono le generazioni capaci e sarà così per altri 50 anni minimo fino a che nn muore questa di generazione.
deve finire per estinzione come i dinosauri.

Gli italiani sono stati sempre un popolo di vinti ad eccezione dei romani che hanno dominato perchè usavano forza e cervello.

ciao
vincenzo
 

Marcello

Master Florello
Tranquillo Vince.
Per quanto riguarda gli altri, mi sento spesso dire che "sono fortunato" perchè vivo all'estero, che magari quelli rimasti in Italia non hanno la stessa fortuna o che non ho a cuore le sorti dell'Italia.
Prima di tutto, vivere all'estero non è una fortuna: è una scelta. Questa scelta comporta anche sacrifici. Se non tutti se lo possono permettere è perchè facciamo scelte diverse. Io ho studiato, credo di avere qualcosa da vendere, e mi sono messo in gioco. Stare a lottare per la patria, oltre ad essere una scelta un po' idiota di questi tempi, vorrebbe dire impegnarsi a cambiare le cose. Ho provato a farlo per un po', poi ho capito che non tirava aria. Stare a subire senza fare nulla e magari a lamentarsi non è lottare.
Onestamente, non me ne frega molto delle sorti dell'Italia, perchè gli italiani non fanno nulla per cambiare le cose. Non prendetela come una cosa personale, ma è la verità. Il popolo italiano è conservatore nell'anima: è uno dei più bigotti, l'età dei politici e dei dirigenti è di circa 20 anni più elevata che negli altri paesi, e chiunque possieda un minimo di potere passa la maggior parte del tempo a difendere la posizione invece che usare quel potere per lavorare. L'unico modo per fare del bene all'Italia sarebbe di cambiare un sacco di abitudini a cui gli italiani non intendono rinunciare neanche a costo della vita. Allora no, non me ne frega più niente di questo paese.

chissa' se a questo paese,l'Italia,frega qualcosa di te o preferisce che tu sia partito,tanto che avresti potuto fare??

bene bene trovata la soluzione,tutti a casa propria!!! cittadini del mondo
 
Ultima modifica:

Cheguevilla

Giardinauta Senior
chissa' se a questo paese,l'Italia,frega qualcosa di te o preferisce che tu sia partito,tanto che avresti potuto fare??

bene bene trovata la soluzione,tutti a casa propria!!! cittadini del mondo
Un paese che mi offre 750 euro lordi per lavorare come ricercatore dopo una laurea con lode a 24 anni è un paese a cui di me non frega un bel niente.
A quel paese avrebbe fatto piacere avermi a lavorare per una miseria. Al paese in cui vivo fa piacere avermi a lavorare per qualche spicciolo in più. E non solo.
 

ROSSANA367

Giardinauta Senior
Io credo che ormai non abbia più senso fare distinzione fra italiano e non italiano, e fra lavorare in Italia o all'estero. Fra qualche anno gli italiani non esisteranno più... perché il mondo sta cambiando.
Forse resteranno solo i nostri vecchi immortali politici, ad essere italiani. Un po' di immigrazione politica però ci vorrebbe, tanto per provare, così come accade in molti altri mestieri.
Lavorare in Italia o all'estero é come lavorare per un'azienda piuttosto che per un'altra: in base alle proprie potenzialità ed aspettative, si sceglie dove investire il proprio futuro. Tutti gli emigrati sono persone che si sono messe in gioco, a diversi livelli, per stare meglio. Mica fugge solo il cervello. In alcuni casi fugge anche lo stomaco. In genere si fugge dal sud del mondo per andare a nord.
 
Ultima modifica:

Niccolò 77

Maestro Giardinauta
il ragionamento non farebbe una grinza..........solo che

le persone che espatriano,lasciano i propri connazionali a sbrigarsela da soli e quando torneranno tutti belli ingrassati basta che non sputino nella terra che li ha fatti nascere e crecere e aiutino il prossimo che non ha avuto fortuna in loco.
Ma secondo te uno che ha avuto il coraggio, la forza e la volontà di andare all'estero non l'abbia fatto con la morte nel cuore? Quanti di noi abbandonerebbero la loro famiglia, gli amici ed i luoghi a loro più cari senza nessun rimorso, senza nessuna fatica?
E poi cos'è sta cosa che dovrebbe fare il crocerossino per tutti quelli che nella vita non ce l'hanno fatta?
Certo, doveva rimanere qui, soffrire nel non vedersi realizzato professionalmente e poi avrebbe potuto chiedere aiuto all'emigrato rientrato in Italia! Ma per piacere...
 

Olmo60

Guru Master Florello
ragion di Stato: chi ce l'ha la chiave?
Scheletrijpg_21774791.jpg
 

MaryFlowers

Fiorin Florello
Rimangono sempre scelte delicate e assai difficili. . .e come già nell argomento di mirko preso l altra volta non ce via di mezzo per chi resta e per chi se ne va. . .e' sempre na' storia brutta e dura. . .non si puo' scegliere dove nascere. . .ma possiamo liberamente scegliere dove morire. . .( almeno in questo siam pari e uguali. . .)
 

i giardini di marzo

Maestro Giardinauta
non credo che si possa biasimare un giovane che guardando al futuro e vedendo che in italia non ci sono le offerte e le possibilità che potrebbe e che soprattutto dovrebbe avere, decida di andare all'estero(ricordiamoci che noi italiani siamo un popolo di migratori)....e penso che la vita per un giovane sia lunga (se Dio vuole dovrebbe essere così) e viverla male, scontenti delle proprie scelte sia assurdo...ma non biasimo nemmeno chi come me per esempio ha deciso di "accontentarsi" delle offerte lavorative che (scarsissime) ci sono e di rimanere in italia...
come diceva qualcuno però, chi resta e si lamenta senza poi fare nulla non può pretendere che chi è andato all'estero, abbandonando affetti, dovendosi ambientare di nuovo, dovendosi adattare ad una cultura diversa ecc..sia in dovere di non so Salvaguardare?!boh, chi resta. io che ho deciso di rimanere in italia, nella mia lecce l'ho fatto con un'idea ben precisa, ovvero: perchè devo andare via da casa mia? io il lavoro lo voglio qui, lo pretendo come è giusto che sia....altrimenti qui tutti ce ne andremmo, gli italiani andrebbero via tutti nei paesi del nord, gli africani verrebbero in italia, i messicani andrebbero negli stati uniti ecc...(oh mamma...già succede mi sa???!!!)
bisogna lottare sempre per un credo, per un ideale vero, pulito, onesto, e non arrendersi mai, soprattutto i giovani, che se ci arrendiamo noi è finita. bisogna interessarsi alla politica, manifestare, anche nel nostro piccolo, come quando si va a cercare lavoro per conoscenze, o come quando si hanno amicizie nelle amministrazioni comunali e si ha già assicurato il posto, mai accettare certe cose. mai scendere a patti in questo modo...non esiste per me nessuna ragion di stato, è aria fritta per mettercela in saccoccia...và!
 
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V

vinceco2

Guest
Solo per chiudere il mio intervento qui ,sono arrivato a questa conclusione da quanto leggo.
Deve restare ,far l'eroe che poi dopo sarà osannato.
Io fosse mio padre gli direi.....Papà ce ne andiamo in un piccolo paesetto a goderci la tua pensione alla faccia di chi ci vuole male?
ho concluso le mie conclusioni ahahahahha
ciao
vincenzo
 
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