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Quest’estate mi sono morte diverse piante in vaso

danielep

Florello Senior
per prove ed errori, come faccio io ...
il punto (che mi mette ansia) è che le prove sono tante e in caso di successo non so con esattezza quali cose ho fatto per far star bene la pianta; gli errori portano la pianta in sofferenza e alla morte se non ho capito cosa la far star male e come e quando rimediare;
e mi rimane un peso sullo stomaco.
Credo che sia questo il motivo per cui tanti giardinauti chiedono più volte conferme e dettagli.

Grazie a tutti i forumisti che rispondono con pazienza. :)
Prendere nota delle percentuali nel terriccio e della frequenza delle annaffiature.
Io so che ai bonsai devo dar acqua ogni due gg (vasi piccoli ogni gg) e che ci sono piante che desiderano più acqua (quelle che chinano il capo anzitempo).
Del resto so che ad uno che ha una normale attività lavorativa ed impegni extra (quasi tutti) la sistematicità può risultare difficoltosa.
Meglio un'occhiata alle piante ogni giorno che un' occhiatona settimanale. E annaffiatoio con acqua "riposata" sempre a portata di mano.
 
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Amy

Guru Giardinauta
Hai scritto cose 'banali', alle quali avrei dovuto pensare da sola tanto sono evidenti ... e alle quali non ho proprio pensato.
Ok, aggiungo al carrello.
Grazie
 

danielep

Florello Senior
Hai scritto cose 'banali', alle quali avrei dovuto pensare da sola tanto sono evidenti ... e alle quali non ho proprio pensato.
Ok, aggiungo al carrello.
Grazie
Più spesso di quanto si pensi le cose evidenti non sono tali per tutti.
Come quando cerco gli occhiali dappertutto prima di accorgermi di averli sul naso ;)
Aggiungo alle prove empiriche per accorgersi se una pianta ha sete che, peso e schiena permettendo, una soppesata del vaso (meglio piccoli e in plastica) ti da l'indicazione dell'eventuale necessità d'acqua.
Altrettanto evidente, ma non scontato, che quando piove (ma quando piove??????????????) la pioggia, pur se visivamente abbondante, ha una direzione e certi vasi non ne vengono colpiti.
In terra è già diverso che, se piove abbondantemente, l' acqua permea il terreno e le radici sono più espanse ed in grado di raggiungerla.
 
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Addasfero

Aspirante Giardinauta
Se parliamo di vasoni grandi o cassette tipo gerani io adopero anche perlite (un 20/30 %) che è leggera, drenante e non serve lavarla (la pomice sì).
La citazione mi ricorda tanto @francobet, per i prebonsai.
Calcola che lui sta in località pedemontana appenninica rivolta a nord, quindi più piovosa e nevosa.
Per Firenze aumenterei il TU (purchè di torbe di buona qualità) al 30 % e, per il resto, drenanti a scelta.
Ma, appunto, si tratta di fare delle prove, inizialmente in piccolo ;)
Sì, era francobet, ho sbagliato a scrivere il nome.
per TU cosa si intende? Torba…?
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

in linea generale è meglio un terreno drenante, con io rischio di dover bagnare più spesso, rispetto ad uno poco drenante, con il rischio di marciumi vari.
Un bello strato di drenante sul fondo del vaso è obbligatorio (oppure una retina per proteggere i fori di scolo ed una miscela uniforme).
NON SONO SOLO LE PIANTE A DOVER ASCIUGARE LA TERRA. Loro aiutano assorbendo acqua ma un vaso si asciuga anche se è pieno di terra e non ci sono piante al suo interno. La proporzionallità tra vaso e pianta è necessaria per vari motivi. Estetica (una pianta piccola in un vaso enorme è brutta e sembra ancor più piccola), facilità di gestione (un vaso da 20 cm trova spazio ovunque, uno da 50 cm è più difficile da maneggiare e da gestire), spreco di acqua etc.
Ma una pianta in piena terra è come se si trovasse in un vaso enorme e non muore mica se la terra le piace, l'esposizione è giusta, l'aria e le condizioni sono ottimali.

Spesso si scelgono vasi piccoli per evitare che le piante sviluppino tante radici a dispetto della parte aerea, ma in linea teorica, avendo la possibilità di non spostare mai i vasi, l'ideale sarebbe un vaso grande con una bella miscela drenante.

Vasi grandi poi riducono le operazioni di rinvaso che, per tutte le piante, sono traumatiche.
Il pothos citato da @Amy soffre i rinvasi e ci mette un pochino a riprendersi come fanno tutti i pothos. E' una pianta che deperisce in fretta ed altrettanto velocemente si riprende.
Potendo rinvasare ogni 4 anni invece che ogni 2 si limitano queste sofferenze che, tra l'altro, nel 99% dei casi si recuperano ma nell'1% dei casi possono portare a danni più gravi o più difficili da recuperare.

Ste
 

Amy

Guru Giardinauta
prima di queste considerazioni vorrei precisare che SONO APPENA ALL'INIZIO DELLO STUDIO DEI TERRICCI
Ho notato che se passo ad un vaso sovradimensionato allora la pianta interrompe la crescita aerea e per molto tempo (nel mio caso anche un anno) lavora solo di radici.

Inoltre, devo diminuire di molto le annaffiature per evitare che il terreno a contatto con le radice resti sempre bagnato per capillarità da parte del terreno non toccato dalle radici.
In natura l'acqua non resta così tanto a contatto con le radici, in vaso è più difficile che evapori; mi viene in mente il parallelo con l'aria: l'aria gira in atmosfera e c'è un continuo ricambio; in una stanza, invece, anche tenendo le finestre aperte non si presenta mai la stessa situazione che all'esterno (in questo caso le 'finestre' sono i fori di scolo e la superficie di terra libera)

L'altra considerazione che faccio è che, se il vaso è molto sovradimensionato la maggioranza delle sostanze nutritive è sotto le radici; a me è capitato che le radici non arrivassero mai a riempire l'intero vaso e che la pianta sentisse l'esigenza di un rinvaso per carenza di nutrimento (almeno io l'ho interpretato così dato che dopo il rinvaso è stata meglio)

Come dice @Stefano-34666, il terriccio è una variabile fondamentamentale da gestire insieme alle altre.
 
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Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

su quello che dici non sono molto d'accordo.
Le radici sono fatte per andare a cercare acqua e nutrimenti, non sono statiche.
Di conseguenza le radici andranno a cercare di allungarsi in tutte le direzioni alla ricerca appunto di ciò che gli serve.

In un vaso piccolo le sostanze nutritive e lo spazio si esauriscono subito, tanto è vero che bisogna concimare con maggiore frequenza e le radici, arrivate al bordo del vaso, girano cercando inutilmente altro spazio.

Bisogna quindi impedire che queste radici spiralizzino e che la terra si esaurisca.

Per fare questo o si svasa spesso o si forniscono vasi capienti e si svasa con minor frequenza.

Ci sono piante che, a causa del fatto che loro radici cercano la profondità, sono quasi impossibili da coltivare in vaso.
Altre, con radici più superficiali, che si prestano meglio.
In tutti i casi il vaso è una condizione innaturale e di comodo, l'ideale è sempre la piena terra.

Se la terra nel vaso è omogenea asciuga prima in superficie e lungo i bordi del vaso, poi, poco alla volta, il secco si sposta verso il centro ed il basso.
Il fatto che le radici in vaso siano sempre umide non è vero. Non c'è nulla che spinge l'acqua verso le radici ma sono le radici che vanno verso l'acqua.

Se le radici non riempiono il vaso è perché sono deboli, perché è passato poco tempo o perché la terra non è adatta. Se l'apparato radicale si sviluppa bene questo, con il tempo necessario, colonizza tutta la terra arrivando, al limite, a saturare il vaso e replicare la forma del vaso stesso con un intricato reticolo di radici.

Le piante, trovandosi nel largo, sviluppano prima le radici e poi la parte aerea. Ma questo è nella logica di chi prima mangia e poi cresce. Le piante prima sviluppano un apparato per alimentarsi, poi si alimentano bene e, di conseguenza, crescono.

Ste
 

Amy

Guru Giardinauta
Se le radici non riempiono il vaso è perché sono deboli, perché è passato poco tempo o perché la terra non è adatta.
E' corretto quello che scrivi ed è ben spiegato. Grazie :)
ho riportato una mia esperienza personale preceduta dall'affermazione che non me la cavo bene con i terricci e terminata con il darti ragione.

Nel corso del mio apprendere 'per prove ed errori' ho avuto tante piante deboli, in terricci non adatti e gestione sbagliata delle diverse variabili; tante sono morte. La gestione di un vaso grande è diversa da quella di un vaso piccolo, bisogna saperlo fare.
Va meglio man mano comprendo la gestione delle varie parti e di come interagiscono fra loro.

Magari poteva essere utile a qualcuno.
 
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