Ragionando la femminella è una "pianta" che cresce da una pianta. Infatti la femminella genera una pianta con palchi e foglie come se fosse una pianta messa a terra per i "fatti suoi". Ciò significa che il rapporto tra i rami produttivi e la quantità di foglie necessari a garantire una buona vigoria alla femminella va a discapito della resa produttiva.
Se invece elimini i getti ascellari hai un solo fusto che prosegue in altezza, garantendo:
1) miglior gestione della pianta. In questo modo puoi allevare una pianta in verticale, evitando possibili sovrapposizioni di femminelle al fusto principale o, peggio ancora, con le femminelle o i fusti delle piante vicine. Infatti, mentre il fusto principale va allevato verticalmente garantendo un ingombro laterale limitato, la pianta dotata di fusto+femminelle occuperà sicuramente più spazio orizzontalmente.
2) miglior circolazione d'aria all'interno della pianta. Infatti meno diramazioni ci sono, rispetto al fusto principale, meno fitta è la vegetazione. Di conseguenza circola più aria e la pianta si ammala meno poiché il livello di umidità all'interno della vegetazione cala: ciò significa ridurre la possibilità di sviluppare malattie funginee
3) migliore pezzatura della produzione. Una femminella risulta una pianta con una quantità elevata di foglie che vanno nutrite dalla pianta stessa. Poiché la quantità di linfa circolante è tale e quale a quella di una pianta con fusto unico, i frutti saranno di pezzatura minore visto che la pianta dovrà mantenere più foglie di quelle che vengono generate da un fusto senza femminelle.
Queste sono le mie considerazioni dopo aver provato ad allevare piante con femminelle o senza femminelle.
Qualcuno potrebbe ovviamente contraddirmi visto che la verità assoluta in agricoltura non esiste
![Big Grin :D :D](data:image/gif;base64,R0lGODlhAQABAIAAAAAAAP///yH5BAEAAAAALAAAAAABAAEAAAIBRAA7)
Diciamo che io mi trovo bene ad utilizzare la coltivazione "monofusto", anche e soprattutto per questioni di spazio.