Grazie, Simone e bentrovato, Conte. Veramente è emozionante ritornare in questa sezione ed è emozionante ri-incontrarti.
The finnigan's time machine fa davvero miracoli!
Della collezione Marchese mi sono rimasti pochi esemplari: questo olivo, un meraviglioso cotogno da frutto ottenuto da un ramoscello, una specie di olmo che spuntò in un vasetto mille vita fa e che ora è un alberetto, un raro pinus leucodermis e un simpaticissimo ginepro fenicio. Anche la mitica salvia, sebbene un po' malandata, è sopravvissuta. Anche lei necessita di una rimodellatura pesante.
Gli altri sono ormai vittime del tempo, appartengono ad altre vite.
Ora, tornando all'olivetto, mi chiedevo solo se potevo arrivare a qualcosa di simile senza farlo secco come una quaglia all'apertura della stagione venatoria: la mia speranza sarebbe di interrompere quella odiosa crescita in lunghezza dei rametti e sperare che appaiano nuovi germogli un po' in giro :-/
Userei una delle "storiche" miscele di terriccio del Marchese, per esperienza diretta akadama e olivo non vanno molto d'accordo specialmente se la pianta è esposta al sole diretto come accade sul mio terrazzo.
Per l'olivo uso un 60% circa di terriccio comune grasso e il resto akadama o kiryu e sabbia di fiume e/o pozzolana, visto che per prudenza tengo ogni bonsai in vasi da prebonsai...