Il periodo più indicato per l'innesto a marza è marzo aprile. Il processo non è molto semplice da spiegare...perchè quello a marza e non altri?...te lo consiglio perchè è il più semplice!
Allora:
L'innesto a marza si esegue asportando un rametto o una parte gemmifera da una pianta e mettendola poi a contatto con la parte interna della corteccia di un'altra pianta che fa da soggetto o portainnesto; questo può avvenire secondo varie tecniche, che vengono definite "a spacco" (comune o inglese), se viene usata una sola marza, e "a corona", se sul soggetto si inseriscono più marze. Infine, l'innesto a occhio - detto anche a gemma o a scudo- è il più comunemente usato: la marza è costituita in questo caso da una porzione di corteccia a forma di scudo che viene inserita sotto la corteccia del soggetto in cui è stata praticata un'incisione a T e ne sono stati sollevati i lembi del taglio. Per l'innesto occorre un buon coltello, detto "innestatoio", di ottimo materiale, costantemente ben affilato e pulito, perché i tagli devono essere sempre netti e vivi.
Per favorire l'attecchimento, dopo l'innestatura, si usano legacci di rafia, gomma, lana o rametti di salice, giunchi o vimini; quindi, per evitare la penetrazione di umidità e di eventuali parassiti attraverso le ferite, si copre la zona dell'innesto con appositi mastici, che possono essere a base di sego, cera gialla, pece, trementina o altre sostanze. Dopo 10-15 giorni dall'esecuzione, e in seguito una volta a settimana, l'innesto deve essere controllato, perché c'è il rischio che i legacci producano un qualche fastidio al naturale sviluppo della pianta. Infine, dopo che l'attecchimento è ben completato, la cima del soggetto deve essere soppressa a più riprese per favorire il massimo sviluppo della marza domestica; a quest'ultima viene anche legato un tutore che facilita lo sviluppo in altezza del nuovo virgulto.