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per Ugo e le semine autunnali

Paola-Luna

Florello
ciao Ugo, ho letto il tuo messaggio sull'argomento orchidee. Ti rispondo per quanto riguarda le famose semine ed 'autosemine' di erbacee in autunno anzichè in primavera..... Ti spiegai che avrei provato il doppio esperimento, ossia sia la semina in autunno che quella primaverile. Dunque, in ottobre seminai di tutto un po': aquilegia, nasturzio, malvarosa etc. nonchè provai anche le autorisemine di erbacee già esistenti nel mio giardino quali astri e calendule....Ebbene, con la stagione calda che vi è stata fino ad ora, ho notato che i semi hanno germinato e che delle piccolissime piantine vorrebbero già crescere..... Ora sorge il dubbio: sopravviveranno all'inverno? Probabilmente no! In primavera rigetteranno o i semi andranno persi per sempre? Boh! Un altro problema però mi si presenta ed è molto più grave! L'altro giorno ho notato che le mie rose (che solitamente poto in marzo) sono già piene di gemme belle gonfie e pronte a germogliare!!!!!!! Orrore! Solitamente in questo periodo da me la temperatura è attorno agli 0° c anche di giorno, ma fino ad ora è sempre stata tra i 5 e 15°c il chè ha prodotto la germinazione precoce. In gennaio e febbraio ci saranno le solite e temute gelate (-10/15°C) e che fine faranno le mie rose? Io tra l'altro, come tutti gli anni, agli inizi di novembre le avevo pacciamate per bene e sicuramente la pacciamatura ha favorito questo problemone! aiutami tu! ciao
 
U

Ugo Laneri

Guest
Ciao Paola-Luna. Per quanto riguarda le semine, bisogna distinguere le specie per gruppi. Uno di questi ha dei semi con delle dormienze che sono di tipo fisiologico; nei nostri habitat (non parlo dei deserti o dell'Australia) sono le specie che necessitano obbligatoriamente di passare un periodo (da 1 a 3 mesi) al freddo (alcune sui +2°C, altre intorno a 0, altre addirittura -0°C), altrimenti non germinano. Appartengono a questo gruppo diverse specie delle zone temperate (ad es. querce, rosacee) con inverni freddi; la dormienza evita appunto che ai primi caldi anomali inizi la germinazione e poi le piantine al successivo gelo muoiano (è il caso che ti sta capitando). Per le specie che vogliono il freddo si parla infatti di "vernalizzazione", che può consistere nella semina all'esterno, con certe accortezze, in autunno, o nella "stratificazione" (semi mescolati a sabbia umida) in un sacchetto ermetico in frigo. I semi di alcune rosacee hanno esigenze di caldo e freddo; ci sono poi le dormienze dovute alla impermeabilità delle cuticole dei semi (ad es. diverse leguminose, Cactacee tra cui Opuntia, molti dei semi contenuti in bacche..).
Alcune annuali vengono seminate in autunno in condizioni riparate, per anticipare la fioritura. Per diversi semi esiste il problema della conservabilità della capacità germinativa. (Al Kew Garden ad es. esiste una banca del germoplasma, in cui i semi vengono conservati a temperature ed umidità adeguati; ma anche in casa bisogna conservare i semi al fresco-buio, generalmente in condizioni di scarsa umidità).
Alcuni semi, in particolare di specie tropicali, perdono questa capacità rapidamente, certe specie in maniera definitiva, altre invece vanno in dormienza per cui è bene seminarli subito: ad es. Clivia miniata, Magnolia grandiflora, Litchi chinensis. Per quanto riguarda il tuo problema sulle rose, preferisco non effettuare speculazioni, ma lasciare la parola a Mariangela di TS
Ciao, Ugo

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M

MrsHide

Guest
Ciao Paola-Luna!

Credo che alle tue rose non succederà proprio niente. Le mie sono ancora in fiore. Anche a Trieste le temperature sono molto alte, 15-17 °C. Poi verrà una bella gelata, e poi ricominceranno daccapo. Ci sono stati inverni dove la neve è caduta il 18 novembre, e altri che è nevicato dopo Natale. Le mie rose non ne hanno mai risentito. Da me, d’inverno, si può arrivare, per fortuna raramente, anche a –12°C.
La rosa nei paesi caldi d’estate praticamente va in riposo, perché non sopporta il caldo, e alle prime piogge di settembre ricomincia a fiorire, mentre nel nord d’Italia non smette praticamente di fiorire fino alle prime gelate, a volte fino a Natale, questo succede anche in Inghilterra, ho letto.
Al nord si consiglia di non potare fino a marzo non perché altrimenti la pianta muore, ma per non ritardare la fioritura, perché se la poti prima, butta fuori le gemme prima e una gelata tardiva le brucia, ma non brucia la pianta. Solo ne ritarda la fioritura, perché deve ricominciare tutto daccapo.
Non so però se lo stesso discorso vale per le rose che fioriscono una volta sola, ma opterei per il sì, in fin dei conti anche le rose antiche si possono potare a marzo, anche se è preferibile ( e così faccio io) potarle subito dopo la fioritura. Non ho mai visto differenze, anche perché le rose antiche, banksiae a parte, fioriscono più tardi delle altre, a metà giugno, in genere.
Io sarei fiduciosa. Ciao, Mariangela
 
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