Pietro Puccio
Appassionato di palme e piante tropicali
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Nel centro di Palermo ha già compiuto il secolo di vita quello che probabilmente è l'unico palmeto italiano interamente a palme da dattero (Phoenix dactylifera). Voluto alla fine dell'800 e inaugurato nel 1905 fu realizzato sul modello delle oasi e dei palmeti - che fino a qualche secolo prima si trovavano nei dintorni della città - in quello che era chiamato prima "Piano di Palazzo" e poi Piazza della Vittoria, in memoria anche degli eventi di cui questa area era stat protagonista(*). Sono presenti diverse varietà coltivate all'epoca, ed in certi casi ancora oggi, tra cui i famosi "deglet noor" (in arabo "dita di luce"), che però non raggiungono la perfetta maturazione.
(*)Cenni storici e curiosità
Il "piano di Palazzo" era una vasta area piana e totalmente spoglia posta tra l'agglomerato urbano e quello che ininterrottamente per oltre 2500 anni è stato (ed è) il centro di potere. Realizzato alla fine del 1500 allo scopo di meglio difendere il "Palazzo" dagli assalti della popolazione cittadina che periodicamente si sollevava contro vessazioni e malgoverno, infatti questo spazio libero non offriva alcun riparo agli assalitori contro le cannonate. Non sempre però l'espediente ebbe successo ed il nome Piazza della Vittoria si riferisce alla rivolta del 1820 che riuscì ad instaurare un governo democratico guidato principalmente dalle maestranze artigiane; il nome è durato fino ad oggi (anche se quasi nessuno sa a quale vittoria si riferisca), non quel governo. Il generale napoletano Nunziante, intervenuto in forze, riuscì infatti a restaurare il governo borbonico ed oltre alle classiche esecuzioni, a mò di ciliegina, fece radere al suolo il quartiere che aveva dato i natali ai capi della rivolta.
Nel centro di Palermo ha già compiuto il secolo di vita quello che probabilmente è l'unico palmeto italiano interamente a palme da dattero (Phoenix dactylifera). Voluto alla fine dell'800 e inaugurato nel 1905 fu realizzato sul modello delle oasi e dei palmeti - che fino a qualche secolo prima si trovavano nei dintorni della città - in quello che era chiamato prima "Piano di Palazzo" e poi Piazza della Vittoria, in memoria anche degli eventi di cui questa area era stat protagonista(*). Sono presenti diverse varietà coltivate all'epoca, ed in certi casi ancora oggi, tra cui i famosi "deglet noor" (in arabo "dita di luce"), che però non raggiungono la perfetta maturazione.
![oasi8.jpg](http://img.photobucket.com/albums/v172/pietropuccio/oasi8.jpg)
![oasi3.jpg](http://img.photobucket.com/albums/v172/pietropuccio/oasi3.jpg)
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(*)Cenni storici e curiosità
Il "piano di Palazzo" era una vasta area piana e totalmente spoglia posta tra l'agglomerato urbano e quello che ininterrottamente per oltre 2500 anni è stato (ed è) il centro di potere. Realizzato alla fine del 1500 allo scopo di meglio difendere il "Palazzo" dagli assalti della popolazione cittadina che periodicamente si sollevava contro vessazioni e malgoverno, infatti questo spazio libero non offriva alcun riparo agli assalitori contro le cannonate. Non sempre però l'espediente ebbe successo ed il nome Piazza della Vittoria si riferisce alla rivolta del 1820 che riuscì ad instaurare un governo democratico guidato principalmente dalle maestranze artigiane; il nome è durato fino ad oggi (anche se quasi nessuno sa a quale vittoria si riferisca), non quel governo. Il generale napoletano Nunziante, intervenuto in forze, riuscì infatti a restaurare il governo borbonico ed oltre alle classiche esecuzioni, a mò di ciliegina, fece radere al suolo il quartiere che aveva dato i natali ai capi della rivolta.