una volta non c'erano ...
Mi sembra che anche senza foto la descrizione sia approssimativamente buona o almeno sufficiente per figurarsi la pianta di cui Lara sta parlando.
Tante volte si vedono foto che descrivono la situazione molto meno bene.
Tanti di voi sanno come la penso: le macchine fotografiche ci tolgono la capacità di esprimerci e di descrivere ciò che vediamo, con le parole che anno dopo anno dimentichiamo fino a non usarle più.
Una volta le macchine fotografiche non c'erano e nemmeno internet, ma si riusciva ugualmente a spiegare queste cose ed anche cose molto più complesse.
Non mi sento esperto, tantomeno di ulivi, ma se le foglie sono così grandi (lunghe) significa che la pianta non è sottoposta a nessun rimpicciolimento bonsaistico.
Probabilmente è ancora nella fase pre-bonsaistica, la fase di crescita veloce ed energica, senza velleità bonsaistiche, però mi pare che con due cm. di diametro ci sia quasi e che si potrebbe iniziare perlomeno a non disperdere su troppi rami la spinta di quel tronco.
Quello che manca nella descrizione è il numero di rami, ma anche in assenza di questa non indispensabile informazione, posso anticipare qualcosa, perlomeno delle mie discutibili opinioni.
Il tronco pare già bun ingrossato (2 cm.) anche se un altro paio di centimetri non guasterebbero.
La sua altezza è sufficiente per iniziare un recupero della "conicità", da ottenersi col sacrificio di un certo numero di rami, a favore di uno di essi che sarà quello "apicale".
Rendendolo privilegiato rispetto gli altri, oppure l'unico ramo, la spinta del "succhio" lo farà sviluppare con maggiore intensità, allungandolo ed ingrossandolo soprattutto al suo inizio, rendendo meno antiestetico il suo raccordo col tronco, recuperando appunto la "conicità".
Questa dovrà però essere tenuta d'occhio non lasciando allungare eccessivamente questo ramo.
Il ramo scelto come "apicale" non necessariamente deve essere quello centrale, nè deve per forza essere il più lungo e neppure quello rivolto verso l'alto, ma si può ritenere opportuno sceglierne uno laterale che man mano si orienterà verso l'alto, secondo una sua legge naturale.
Riassumendo:
- individuerei quale ramo dovrà diventare (o rimanere) quello apicale;
- diminuirei il numero di rami per concentrare le energie nella crescita delle parti più importanti, compreso il ramo apicale;
- diminuirei la lunghezza dei rami rimasti, sia per non disperdere le energie che per ridurre il numero di foglie;
- diminuirei un po' anche le foglie, per far si che ne nascano di più piccole, ma gradualmente, non tutte assieme.
Questo è quello che come si dice "butto lì" per discuterne e provocare reazioni inorridite di che trova errori imperdonabili in ciò che ho scritto.
Queste operazioni non sono pericolose, ma secondo me ad eseguirle tutte assieme si sarebbe un po' imprudenti. Per quanto riguarda il periodo, questo in genere è abbastanza favorevole, ma l'ulivo non è una pianta qualsiasi ed avendo il suo "caratterino" ha qualche preferenza stagionale leggermente diversa dalle altre piante, quindi è meglio informarsi anche su questo.
Se sono riuscito a far leggere tutto questo, confondendo ben bene chi ha letto e senza in fondo aver scritto nulla di utile penso di meritare un applauso: anche dall'ulivo di Lara?
Ciao