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Oidio...sulle surfinie!

V

vally

Guest
Aiuto!!
Ho delle surfinie ricoperte di oidio, le ho nebulizzate ieri con un prodotto specifico a base di zolfo, mi sapete dire ogni quanto devo nebulizzarle?
Devo potarle? Come? Nel frattempo innaffio regolarmente?
Erano bellissime e super rigogliose, ora sono così... tristi!!
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Buongiorno Vally.
Se si tratta effettivamente di oidio (mal bianco) la cura è quella, ancorché lo zolfo sia attivo specificamente contro quel parassita e non verso altre crittogame, però essendo potenzialmente caustico non so le surfinie lo tollerino senza problemi. In alternativa puoi usare anticrittogamici sistemici facilmente reperibili in commercio in forma di bombolette spray (leggi con attenzione l'etichetta dove sono indicate le caratteristiche del prodotto e il suo spettro d'azione, di solito esteso a diverse malattie fungine; spesso poi il principio attivo è anche curativo ed eradicante). L'andamento dell'infezione è correlato a quello climatico, ma direi che due-tre di trattamenti a intervalli di 15-20 giorni siano sufficienti. Per il resto tieni pulite le piante e irriga normalmente (i vivaisti consigliano di concimare frequentemente, e in effetti se ci pensi le surfinie sono particolarmente rifiorenti e dunque hanno bisogno di nutrimento per produrre così tanto).
Un saluto
Alessandro 2005
 

riviera

Giardinauta
vally ha scritto:
Aiuto!!
Ho delle surfinie ricoperte di oidio, le ho nebulizzate ieri con un prodotto specifico a base di zolfo, mi sapete dire ogni quanto devo nebulizzarle?
Devo potarle? Come? Nel frattempo innaffio regolarmente?
Erano bellissime e super rigogliose, ora sono così... tristi!!


CIAO!
stesso problema anche io, per fortuna solo su una pianta su 5.
anche io l'ho nebulizzata con un antifungino... ma risultati pochini.
allora ho iniziato a potarla, nel giro di una settimana le ho fatto lo scalpo :cry: , adesso però dalla base ci sono tutti i nuovi getti che crescono a vista d'occhio e sono belli verdi...
non prenderlo come un suggerimento... io ho provato... e poi speriamo di recuperarla
 
°

°°ANDREA°°

Guest
strano lo zolfo è molto efficace per l oidio (sicuro sia oidio?) metti una foto se puoi.
I prodotti organici che sono risultati più efficaci sono il dinocap e il fenarimol

é sempre ottima norma eliminare le piante o le parti di piante colpite! disinfetta anche gli atrezzi che usi per tagliare, sono un ottimo vettore
 
V

vally

Guest
Grazie mille per le risposte, ormai non ci speravo più!
Purtroppo non posso mettere foto perchè non ho una macchina digitale ma sono sicura che sia oidio.
Già dopo il primo trattamento con lo Zolfo mi sembra che stiano un po' migliorando ma mi spiegate meglio se e come/dove le devo potare? A che altezza? Le mie piante sono colpite completamente non solo alcuni rami.
Il realtà sono anche preoccupata perchè accanto alle surfinie malate ho un vaso di surfinie bellissime che però iniziavano anche loro ad avere le macchiette bianche: ho dato un po' di zolfo anche come prevenzione, ho fatto bene??

grazie ancora!!
 
Ultima modifica di un moderatore:

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Buongiorno Vally.
Facciamo un po' di scuola (che si sa, è lunga e noiosa). L'oidio è un fungo dunque il suo corpo, detto 'micelio', è costituito da filamenti microscopici chiamati 'ife' che all'occhio nudo appaiono come una muffa biancastra, e si comporta da ectoparassita, ossia si sviluppa sulla superficie delle foglie, dove si fissa con degli organi detti 'appressori' e poi penetra nelle cellule con formazioni detti 'austori' per mezzo dei quali si nutre a spese dell'ospite. Si perpetua sia in forma asessuata che sessuata, e supera l'inverno con strutture di resistenza (parti di micelio, organi detti 'cleistoteci')) per es. all'interno delle gemme.
Da tempo viene combattuto con lo zolfo che agisce in fase di vapore, e per vaporizzare (o sublimare) occorre che la temperatura ambientale sia vicina ai 30°C (intervallo di azione:18°-30°); attenzione però che a temperature maggiori diventa fitotossico per la pianta. A seconda della formulazione (bagnabile, ventilato) permane per un tempo che va da una a due settimane, dunque la frequenza dei trattamenti è in funzione di tale parametro. Essendo l'oidio un ectoparassita i trattamenti di superficie, come con lo zolfo, sono preventivi e, almeno in parte, curativi. Esiste poi tutta una lunga serie di molecole di sintesi (ossia il 'principio attivo') efficaci contro l'oidio, alcune delle quale 'sistemiche' cioè che vengono assorbite e si muovono con la linfa della pianta e infine diffuse nei tessuti.
Tocca a te adesso tirare le conclusioni: io ho cercato di insegnarti... a pescare... tu fai al meglio (diceva G. Galilei: "fiat experimentum").
Dimenticavo. Per la potatura ho solo una competenza molto empirica. Di surfinie ne ho anch'io, ma mi limito a tenerle pulite (fiori secchi, nel tuo caso parti ammalate): se si azzerano probabilmente ricacciano però passerà verosimilmente pù tempo prima che rifioriscano.
Ciao, ciao.
Alessandro 2005
 
°

°°ANDREA°°

Guest
Alessandro2005 ha scritto:
Buongiorno Vally.
Facciamo un po' di scuola (che si sa, è lunga e noiosa). L'oidio è un fungo dunque il suo corpo, detto 'micelio', è costituito da filamenti microscopici chiamati 'ife' che all'occhio nudo appaiono come una muffa biancastra, e si comporta da ectoparassita, ossia si sviluppa sulla superficie delle foglie, dove si fissa con degli organi detti 'appressori' e poi penetra nelle cellule con formazioni detti 'austori' per mezzo dei quali si nutre a spese dell'ospite. Si perpetua sia in forma asessuata che sessuata, e supera l'inverno con strutture di resistenza (parti di micelio, organi detti 'cleistoteci')) per es. all'interno delle gemme.
Da tempo viene combattuto con lo zolfo che agisce in fase di vapore, e per vaporizzare (o sublimare) occorre che la temperatura ambientale sia vicina ai 30°C (intervallo di azione:18°-30°); attenzione però che a temperature maggiori diventa fitotossico per la pianta. A seconda della formulazione (bagnabile, ventilato) permane per un tempo che va da una a due settimane, dunque la frequenza dei trattamenti è in funzione di tale parametro. Essendo l'oidio un ectoparassita i trattamenti di superficie, come con lo zolfo, sono preventivi e, almeno in parte, curativi. Esiste poi tutta una lunga serie di molecole di sintesi (ossia il 'principio attivo') efficaci contro l'oidio, alcune delle quale 'sistemiche' cioè che vengono assorbite e si muovono con la linfa della pianta e infine diffuse nei tessuti.
Tocca a te adesso tirare le conclusioni: io ho cercato di insegnarti... a pescare... tu fai al meglio (diceva G. Galilei: "fiat experimentum").
Dimenticavo. Per la potatura ho solo una competenza molto empirica. Di surfinie ne ho anch'io, ma mi limito a tenerle pulite (fiori secchi, nel tuo caso parti ammalate): se si azzerano probabilmente ricacciano però passerà verosimilmente pù tempo prima che rifioriscano.
Ciao, ciao.
Alessandro 2005

ottima spiegazione promosso a pieni voti!!:eek:k07:
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Grazie Andrea.
Un tempo... però... i voti li davo io e proprio in Patologia vegetale. In verità sono invece molto contento di trovare interlocutori in gamba e che possibilmente siano in grado di tenermi aggiornato.
Un saluto
Alessandro 2005
 
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