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Nemo propheta in patria

Silvio07

Florello
Ale, quì c' è stata un epidemia di peronospera che ha fatto andare in perdita interi vigneti. Io ho un amico che ha un importante azienda vinicola (partecipa al vinitali) che è riuscito a raccogliere 1/10 dell' uva in maturazione. La peronospera non ho capito bene se è un fungo, una muffa o un virus.
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
La peronospora della vite è un fungo, più esattamete un oomicete e ha ife non settate, dunque come fungo piuttosto primitivo ma molto distruttivo. Il nome scientifico è Plasmopara viticola, viene dall'America e in Europa è presente dal 1879; di danni ne fece a iosa finchè non fu scoperta l'efficacia anticrittogamica del rame e approntata la poltiglia bordolese. Attualmente esiste una gamma piuttosto ampia di antiperonosporici, però se non di fa nulla o si interviene irrazionalmente e si è in area soggetta ad attacchi credo anch'io che si possa arrivare a perdite così pesanti; sono altre al giorno d'oggi le malattie che preoccupano i viticoltori in quanto difficili da contrastare.
Mi immaginavo che volessi...la prova del nove della botrite trovata sull'uva, dunque avevo già pensato a fare una foto al microscopio dei conidiofori...
1201550443_f.jpg
 

Silvio07

Florello
Grazie Ale. ora ho avuto un chiarimenti sulla peronospera e ho osservato al microscopio la sua morfologia. I funghi e le muffe hanno forme molto simili fra di loro. Come ad albero.
 

Silvio07

Florello
Ale, te la potri fare una domanda? COsa sono quelle palline che si sono nella foto? Sono molto concentrate sopra ogni stelo. E cosa sarebbe e a cosa servirebbe quest' ultimo? Ti potrei proporre un' esperimento? Pernchè non provi a mettere un anto crittogamen sopra la muffa mentre è sotto la lente del microscopio. Così scopriamo in che modo agisce. Semprese hai tempo, i mezzi e che non ti disturbi:).
Ciao
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Le palline sono delle spore dette conidi, ossia elementi di diffusione del fungo prodotti in via asessuale (quando si prepara il vetrino facilmente nella manipolazione si staccano, anche perchè questo è il loro scopo in natura). Gli esperimenti che tu mi chiedi non sono fattibili, però se ti interessa vedere il risultato dell'azione di un antiperonosporico moderno sulle zoospore di P. viticola (le zoospore si chiamano così perchè hanno dei flagelli - il prefisso zoo- è proprio dell'animale, significa capacità di movimento- grazie ai quali si muovono nel velo d'acqua sopra le foglie delle vite e penetrano attraverso gli stomi, poi dalla foglia infettata emergono come dei rametti che assomigliano nella forma a quelli della botrite ma che producono altre zoospore, e così l'epidemia si allarga),
guardati queste immagini al miscroscopio elettronico a scansione
Image1_Zoospore.jpg
iprovalicarb.jpg

Con ciò direi che la lezione sulla botrite e sulla peronospora della vite può considerarsi terminata.
Ciao
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
infatti sono stato molto generico e succinto nel toccare certi argomenti, che io stesso trovo alquanto intuli affrontare. l' unico esempio che posso portarti, che tutti possono intuitivamente assorbire è il bonsai, un perfetto esempio di adattamento al vaso.
Tutti durante i rinvasi potano chioma e spesso apparato radicale ed è proprio questa operazione che permette di mantenere un equilibrio tra la chioma e la radice, nel bonsai l'affinamento delle tecniche hanno permesso di affrontare nella stessa logica potatura della chioma con potatura della radice, come se fosse la stessa cosa.
In sintesi si può affermare che per ogni ramo e ogni foglia vi è una radice che funziona, dunque la crescita nel vaso permette di limitare lo sviluppo della chioma nel limite della disponibilità dei nutrimenti. Tutti periodicamente somministrano concime alle piante in vaso, proprio per evitare che il legame speculare di crescita tra chioma e radice si attui, determinando un blocco dello sviluppo e l'arrivo della "senescenza". Le piante che normalmente si trovano a vivere nello stesso vaso, per periodi lunghi senza concimazioni, hanno un rallentamento della vigoria, un stimolo alla fioritura e alla fruttificazione (che nn significa per forza sia più abbondante) e la presentazione di caratteri di vecchiaia, con la formazione di ritidoma inspessito (corteccia), internodi corti dei rami, foglie più piccole etc... Le stesse radici una volta ispezionato tutto il terreno del vaso, si sviluppano verso l'esterno, creando sempre più ramificazioni sottili e appresse.
Nel limone questa situazione invece permette di migliorare la sua attività produttiva, limitando il forte sviluppo che normalmente ha la vegetazione, infatti ogni pianta nella coltivazione in vaso determina risultati sempre diversi legati proprio al suo vigore.

Ciao
 
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