Ragazzi... grazie a tutti :ros: :love_4:
allora provo a rispondere, dico ci provo, perchè vedete, io mi informo sulla coltivazione delle piante, poi però, fermi quei due o tre dati essenziali, vado d'istinto.
Winnie, non saprei indicarti come si allevano le Maxillaria. Qualche anno fà vidi questa, me ne innamorai per il portamento rispetto alla corona di fiori che sgorgava dal sotto foglia e l'acquistai, senza nemmeno saperne nulla.
Fortunatamente per me, sò che gradisce temperature fresche e luce intensa, ampia voglio dire, ma non il sole.
La bagno pochissimo, in questa stagione, per due motivi, il periodo e la capienza del vaso, che è ancora l'originale. Non ho il coraggio di rinvasarla, ma al momento non mi sembra necessario.
Non le faccio nient'altro, a primavera, proprio all'inzio fiorisce, anche se per la verità l'anno scorso non mi ha rifiorito.
Devo ancora capirla per sapere come riportarla in fiore, per il momento ha tirato fuori radici e nuovi getti, ma di fiori ancora niente.
La phal Bellina, è stato un'altro amore a prima vista e non sapevo fosse rognosa e per dirla tutta, non lo sarebbe stato più di altre piante della stessa classe, ovvero da serra calda.
Lessi e mi informai, ne uscii spaventata e quasi pronta a regalarla.
E' stata ferma per due anni, in cui l'ho rinvasata cambiando composto (seramis).
Nell'arco di quest'ultimo anno, ho controllato dentro il vaso una volta e depennato la seramis per sempre, dalla mia veranda.
Le radici erano ormai poche.
Anche se, la pianta non dava segnali cattivi. (io svaso ogni qualvolta ho dei dubbi, magari rimetto esattamente come era prima, ma ci guardo spesos dentro ai vasi).
Rimessa in bark, dopo qualche tempo la lamina fogliare esterna si presentava molle, come se ci fosse rimasta acqua addosso a lungo.
Non tutte le foglie per fortuna, ma non ne aveva moltissime, due coppie.
Non erano le foglie più vecchie a presentare il problema, ma le più giovani.
E mi sono definitivamente incacchiata. Se devo perderti, le ho detto, ti perdo a modo mio.
E l'ho messa su zattera. L'ho tappezzata di sfagno bello bagnato e strizzacchiato ma non troppo e ho adagiato la pianta a testa in giù.
Per garantire che si asciughi lentamente, non l'ho legata e basta, le ho proprio messo la calzina, della stessa nuanche del sughero.
Posizionata in alto, altissimo, quasi a toccare il policarbonato del tetto, dove l'aria calda è più abbondante rispetto a terra e la luce è decisamente forte oltre che continua. Sarà che era ora, sarà che ho avuto fortuna, ma nemmeno dieci giorni dopo ramificava le radici presenti e ne produceva altre, oltre ad una foglia che è cresciuta spedita. E tra una nuova radice e le ultime foglie, si nota un abbozzetto di forma strana.
Ora la bagno con estrema serenità, direttamente sotto il rubinetto dell'acqua, senza intaccare nè il monopodio nè le foglie, ogni due giorni e mezzo. Ma tenete in considerazione che è posta dirimpetto al getto dell'umidificatore.
Però era lì anche quando era in vaso e non aveva sortito effetto.
La Vanda coeurelea, oltre ad essere, per me, l'unica vanda appetibile e che bramavo da tempo, sò che è meno esigente in luce delle altre vanda ed anche di temperature più basse, per fiorire bene.
E' a radice completamente nuda, ma non mi pare che si lamenti.
Presto libero così anche le Rynchostilis.
Le cattleya, i mie primi ed unici amori.
Ne ho persa una, per sospetta, fusariosi. La bellissima e amata Harrisoniana.
Quanto ci ho pianto!
Come le tratto?
Male, come tute le altre, ahahah. Le tengo a terra, in inverno, dove in veranda le temperature scendono parecchio, in questo momento sono a 13°.
Hanno molta luce e qualche manciata di minuri di sole diretto, per quello che può valere in questo momento.
Le bagno sotto il getto del rubinetto ogni 20/25 giorni, in questo momento e basta, non faccio altro.
Appena noto nuova vigoria nei germogli, produzione di spate, di nuovi getti, insomma, se la pianta si muove, parto con qualche goccia di acqua in più e poco poco fertilizzante.
La metà sono invasate in sola agriperlite.
Le tengo poco in casa, il minimo indispensabile. Appena le temperature notturne si asstestano sui 12, le porto fuori.
In primavera ed estate, le bagno ogni due giorni, nel vaso, ma le doccio anche due volte al giorno.
Non le tengo in luce più ampia, semmai il contrario.
Ci ho provato a tenerle con qualche ora di sole, si sono bruciate immediatamente, perfino una BLC dalle foglie che sembra un cactus enon ad Agosto, ma a Maggio. Non mi fido più e le tengo in luce buona ma non al sole.
Se c'è una cosa che ho imparato, dalle mie piante, è l'importanza, a parimerito con gli altri fattori, di luce, umidità e temperature, è la ciroclazione d'aria alle radici.
Un'altro fattore importante, credo, sia la variabilità di temprature, luce e umidità che viene fornito loro. Sono coltivate in casa, quasi con le condizioni che avrebbero in esterno, senza estremi però.
E forse, a furia di alti e bassi, dritti e rovesci, si sono adattate e vivono bene.
Per il momento.
Ora guardo, ma mi pare di aver risposto alle domande, semmai mi riservo di rifinire il Guerra & Pace, appena scritto.