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Meglio i lcarcere che il lavoro

crireal

Guru Giardinauta
Non ho letto le varie risposte. Ma voglio dire la mia sul lavoro: il lavoro ragazzi è fondamentale nella vita.
Da un senso alle giornate, con tutti i suoi problemi, stress, ingiustizie ecc....
Senza lavoro si sta male. Al di la dell'esigenza economica. Anche chi è ricco da far paura senza un lavoro diventa una persona senza obiettivi e stimoli!
Il sig. Tremonti, in un attimo di folle lucidità disse un paio d'anni fa: "Il posto fisso è la ricchezza di un sistema economico sano e forte"

Capirete bene poi come è stato bersagliato della sua combriccola..!!!! :lol:
 

scardan2

Maestro Giardinauta
A me piacerebbe sapere il parere di Root su questa cosa, dico sul serio.
Lavoro socialmente utile (pulire parchi, svezzare animali, lavorare il legno, etc) al posto del carcere.
Io sarei d'accordissimo, sia come libero cittadino incensurato (unico crimine una multa quando ho parcheggiato doveva lavavano la strada), sia se fossi un prigioniero.

Il carcere lo riserverei solo per gli irrecuperabili, quelli ormai irrimediabilmente marci dentro (eroinomani assassini, etc).
 
Il carcere lo riserverei solo per gli irrecuperabili, quelli ormai irrimediabilmente marci dentro (eroinomani assassini, etc).

hai scordato i Comunisti e i filocubani Scar. Quando lavoravo in carecere era pieno di comunisti, a volte si mimetizzavano da pedofili, o da sfruttatori, o anche da ladri ma sotto sotto lo sappiamo, in realtà erano Comunisti! Quando lavorai a Regina Coeli incontrai pure Cecchi Gori, aveva il Che tatuato su una spalla.
 

miciajulie

Fiorin Florello
non fraintendetemi, ma l'ho trovata quasi simpatica. e assolutamente sincera. provate a vivere fino alla sua bella età, non è mica più una ragazzina, senza aver mai lavorato 1 giorno, e non perchè disoccupata. pensate possa essere facile cominciare? pensate possa averne la benchè minima voglia? miiii quanta rabbia ho dentro!
 

rootfellas

Florello
A me piacerebbe sapere il parere di Root su questa cosa, dico sul serio.
Lavoro socialmente utile (pulire parchi, svezzare animali, lavorare il legno, etc) al posto del carcere.
Io sarei d'accordissimo, sia come libero cittadino incensurato (unico crimine una multa quando ho parcheggiato doveva lavavano la strada), sia se fossi un prigioniero.

Il carcere lo riserverei solo per gli irrecuperabili, quelli ormai irrimediabilmente marci dentro (eroinomani assassini, etc).

sei matto, quasi la pensiamo allo stesso modo. Pur non essendo un "patito" del carcere, e credendo fermamente che il lavoro e il reinserimento siano la strada per una società più consapevole dei propri diritti e doveri, ci sono casi, non moltissimi per fortuna, ma comunque ce ne sono , come ad esempio izzo, in cui la carcerazione è sacrosanta e va fatta scontare a vita.
Quello che io non sopporto e critico è l'istituzione carcere, i metodi, il sovraffollamento il carcere per le cagate più assurde, non certo la pena detentiva per serial killer e mafiosi pluriomicidi.
 

belvedere

Giardinauta Senior
Lavoro socialmente utile (pulire parchi, svezzare animali, lavorare il legno, etc) al posto del carcere.
Il carcere lo riserverei solo per gli irrecuperabili, quelli ormai irrimediabilmente marci dentro (eroinomani assassini, etc).

sarebbe troppo logico, dunque non avverrà mai.
trovo aberrante che i cittadini comuni CHE LAVORANO debbano mantenere (in carcere) gente che se ne sta con la pancia all'aria tutto il giorno.
d'accordo sui lavori socialmente utili ma aggiungo: secondo me nelle miniere o negli altiforni dovrebbero lavorarci i carcerati, non gli onesti padri di famiglia!!
 

belvedere

Giardinauta Senior
OT Fin ma dove cavolo li trovi 'sti avatar?
mi fai morire dal ridere!!!:lol:
(ci vedo maluccio: è una sorta di superman/jesus?!?):lol:
 

artemide

Florello Senior
attenzione il nostro codice predispone il pagamento giornaliero della giornate di carcere.......o dentro il carcere lavorando o a fine pena ti arriva il conto .........

sei sicuro? a me sembra di aver capito (tempo fa) che il lavoro dentro il carcere è da considerarsi "un premio" per buona condotta...dici che TUTTI in carcere si comportano bene?...mah...ho i miei seri dubbi.
... e basta dare una spazzatina alla propria cella e lavarsi il piatto dove hai mangiato per ripagare il vitto, l'allogio, la luce e così via discorrendo?

...e chi non lavora dentro il carcere o nelle giornate fuori dal carcere e magari non ha nessun parente che paghi il conto ?
 
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miciajulie

Fiorin Florello
so per certo che ci sono detenuti che vorrebbero lavorare in carcere, ma non vengono autorizzati a farlo perchè hanno condanne troppo brevi, sarebbe 'una spesa' insegnar loro il lavoro...
 

Marcello

Master Florello
spero che si scherzi quando si scrive che il carcere italiano è uno spasso.A parte il fatto che alla fine si devono restituire i soldi che lo stato ha speso,quindi non è gratis,vi segnalo questo link.Se qualcuno vuole approfondire.
http://www.radiocarcere.com/
 

Olmo60

Guru Master Florello
Estratto da "Ricatto allo Stato" scritto da Sebastiano Ardita, capo della direzione generale dei detenuti e del trattamento nel Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Ministero della Giustizia):

" Il 1° gennaio 2011 erano presenti in carcere 67.891 detenuti e di questi 37.432 erano definitivi, 28.692 giudicabili, e 1747 internati sottoposti a misure di sicurezza. Ma non è affatto vero che si tratti di persone stabilmente avviate alla vita penitenziaria. Esaminando la situazione personale di coloro che sono stati arrestati sulla base di un titolo non definitivo, e scarcerati durante tutto l'anno 2010, si evince che di essi 14.441 ossia il 30,88 per cento sono rimasti in carcere non oltre quarantotto ore, 8.477, e cioè un altro 18,13 per cento, vi sono transitati per un periodo che va da tre a dieci giorni, 4.635, pari al 9,91 per cento, vi sono rimasti per un periodo compreso tra dieci giorni e un mese. E così via, sino a giungere alla grave costatazione che solo il 4 per cento degli imputati scarcerati durante il 2010 era stato in carcere per un periodo superiore ai 18 mesi. .Questo fenomeno ha finito per trasformare il carcere in una grande caserma di polizia. Se si trattava di persone pericolose, il sistema non è stato in grado do trattenerle in stato di detenzione. Se invece quelle persone avrebbero potuto essere processate a piede libero, non si comprende la ragione per la quale sia stato fatto vivere loro il trauma dell'esperienza carceraria, incrementando tra l'altro l'affollamento delle strutture. Il prospetto riepilogativo dei condannati in via definitiva, scarcerati durante il 2010 ci riferisce che 11.464 ossia il 46,42 per cento del totale sono stati detenuti per meno di un anno e di questi circa un quarto ha avuto una permanenza non superiore ai tre mesi. I dati di flusso dunque stravolgono la percezione dei numeri della popolazione carceraria. Dobbiamo immaginare queste due masse di detenuti, giudicabili e definitivi come fossero in transito su due tapis roulant. Il primo, quello dei definitivi è un pò più lento, ma abbastanza spedito da rinnovarsi ogni anno. Sul secondo tapis roulant, ove prendono posto coloro che sono in attesa di giudizio, il ritmo è così serrato che non solo oltre il 90 per cento dei 28.692 presenti il 1° gennaio non sarà più in carcere alla fine dell'anno, ma un numero pari al doppio dei giudicabili presenti a quella data dovrà ancora entrare in carcere e vi uscirà comunque prima che finisca l'anno. E tutti costoro saranno rimpiazzati da altri. Questo sconfortante quadro è la cartina di tornasole di un sistema penale inadeguato. In questo carcere di passaggio dove i detenuti non riescono ad avere un volto è difficile che possano vigere i principi della civiltà della pena. Mentre una moltitudine di processi finiscono per rimanere nella carta (...)
Il diritto penale virtuale, delle sospensioni condizionali e degli indulti diventa reale solo quando vi è una recidiva, grazie alla recente legge Cirielli. Questo vuol dire che si finisce in galera non tanto per la gravità di ciò che si compie, quanto per la ripetitività delle condotte, anche se queste ultime consistono in illeciti di nessun conto, generati dal disagio, privi di elementi di pericolosità. Per rendere stabile e garantita la detenzione, dovrebbe ridursi la quantità dei detenuti giudicabili (cancellazione dei reati minori e pene alternative) e aumentare la quota dei condannati. ma per far ciò occorrerebbe cambiare il sistema (..) magari con un unico grado di giudizio nel merito, mentre non appaiono utili riforme quali l'inappellabilità della sentenza di proscioglimento, che non avrebbe altro effetto che quello di rendere incorreggibili un certo numero di errori giudiziari favorevoli al reo. Di misure strutturali non si è vista neanche l'ombra. Al contrario, in questo contesto, nel 2006 è stato persino varato un indulto che è consistito in uno sconto di pena di tre anni per tutti coloro che scontavano condanne definitive. In altri termini, anzichè ridurre la massa di soggetti inutilmente in transito, si è preferito accorciare le pene per quanti in carcere avevano una certa stabilità e un buon motivo per starci. Si è così inciso solo su quella parte di sistema penitenziario che svolgeva un ruolo utile e coerente con le finalità della pena. E così sono usciti dal carcere personaggi di elevato spessore criminale e hanno continuato a transitarvi caoticamente tossici, poveri e stranieri. (....) le nostre misure alternative sono divenute poco efficaci perchè prive di un effettivo controllo di polizia. se il reo viene ammesso all'affidamento in prova al servizio sociale, non esiste un sistema stringente di controlli che verifichi se vengono rispettate le prescrizioni e gli impegni che assume."
 
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e.leo

Maestro Giardinauta
Io i disoccupati li conosco, e vi svelo un mistero, esiste un signore che va dai disoccupati e gli chiede se vogliono lavorare, e dice sei pratico d'archivio? sai battere a macchina? e quelli non sanno fare niente e spesso dicono SO andare molto bene in motocicletta, ma a quel signore non basta, e li segna come disoccupati.
Tutti i disoccupati hanno ricevuto la visita di quel signore, e quelli che sono rimasti disoccupati erano quelli che alla lista di cose non sapevano fare niente.
 

hermioneat

Florello
Sai, capita anche che vogliano una apprendista parrucchiera con due anni di esperienza e che sappia fare taglio, tinta e permanente. Oppure una apprendista commessa che abbia almeno qualche anno di esperienza nel settore. Il significato del termine apprendista si è perso per strada. Non significa più colui/colei che deve apprendere ma colui/colei che fa spendere meno.
Il fatto poi che una dimostri di voler imparare e si impegni per farlo, conta nulla. Zero.
Forse è questo che anche la ex signora Gucci dovrebbe capire. Il lavoro onesto rende migliori (migliori conoscitori del mondo e di se stessi, pronti ad affrontare in maniera più combattiva la vita e le sue problematiiche, più aperti nei confronti di tutto quello che ci sta intorno). Se lei (e le persone di cui parla Ele.o) si accontentano di ammirare le 4 mura di mattoni che hanno intorno, mi spiace per loro. Sono esseri piccoli piccoli che non vedono e mai vedranno più in là del loro naso.

ps mia figlia quella visita l'ha ricevuta; le è stato offerta la possibilità di fare uno stage della Regione Piemonte; ha superato la selezione ed oggi ha iniziato il corso. Poi? Si vedrà. Di nuovo.....
 

e.leo

Maestro Giardinauta
Al prossimo che sbaglierà a scrivere il mio nick name regalerò una scatola di cioccolatini ripieni di lidocaina così, oltre a scriverlo male, male lo pronuncerà!!!!!
 
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