Non c'è dubbio che nel letame in pellets vi sia una concentrazione degli elementi nutritivi.
Ha il vantaggio di richiedere minor quantità di prodotto, per ottenere gli stessi risultati, quindi risparmio di spazio per magazzino.
E' consigliato nella coltivazione di rose in vaso, la famosa "ciambella di Elebar"; essendo tali piante avidissime di nutrimento, così le assicuriamo una costante e duratura "scorpacciata" dalla ripresa vegetativa.
Il letame ben maturo, lo stallatico, i vari tipi di humus; sia di prima generazione, che derivati dalla lavorazione dei rifiuti organici (compost anche se in misura minore).
Hanno il grande vantagggio di migliorare le caratteristiche dei substrati di coltivazione.
La loro azione non si limita al solo apporto di nutrienti, ma modificano sia la struttura fisica del terreno, madificandone la trama amentandone la porosità e ariezione, aumento della permeabilità impedendo alla matrice argillosa di disitratarsi completamente e formare crostoni lateritici.
Sia la struttura biochimica del terreno; innescando e favorendo tutti i fenomeni della trasformazione della materia organica in nuovo humus in maniera stabile nel tempo.
Per l'utilizzo di letami non del tutto ancora maturi non saprei.
Certo in condizioni di basse temperature, alta piovosità e riposo vegetativo di moltissime piante, insomma in inverno, non ravvedo grossi problemi.
Io personalmente non lo userei per piante acidofile, notoriamente attive in inverno e molto sensibili ai cambiamenti di pH. Dato che, dai risultanti della fermentazione organica, abbondano prodotti ammoniacali che nel terreno portaranno a reazioni molto alcalinizzanti.