Racconto brevemente la mia esperienza, non so che decisioni ha preso l'autrice del topic.
Ho frequentato l'università per 3 anni ma poi ho lasciato perdere perchè non faceva per me.
Mi sono preso del tempo per capire cosa effettivamente volevo fare nella vita. Abito in campagna, ho un grande giardino. Mi sono dilettato quindi a fare lavori di giardinaggio ed ho capito che era quello che volevo fare MA: un grande ma.
A differenza della stragrande maggioranza di giardinieri che il giorno prima magari sono macellai o muratori e il giorno dopo sono appunto giardinieri, perchè in Italia non esiste un albo, mi sono iscritto alla Scuola agraria del parco di Monza. Perchè volevo qualificarmi prima e poi fare il mio mestiere nel migliore dei modi.
Ho fatto quindi il corso per giardinieri professionisti, il migliore in Italia, e dopo ho trovato lavoro presso una villa di prestigio in Toscana (premetto che sono di Roma). Inizialmente come giardiniere semplice e poi come capogiardiniere. Neanche vi sto a dire che la mia era una posizione invidiata dal 99% dei giardinieri del pianeta, visto che potevo dare sfogo alla mia creatività e competenza con fondi pressochè illimitati, in un contesto a dir poco paradisiaco.
Ma il contratto domestico è la più grande inculata del mondo. Il tuo datore di lavoro può svegliarsi una mattina e decidere che te non fai più al caso suo. Così è stato per me, senza dilungarmi nei dettagli, che pur richiederebbero approfondimento.
Decido quindi di ritornare nel Lazio e tentare di trovare qualcosa di decente in quella che è forse l'ultima regione in Italia dove conviene fare il giardiniere.
Ho lavorato anche in Lombardia prima di arrivare in Toscana quindi so cosa vuol dire fare giardinaggio ai massimi livelli.
Bene nel Lazio si fa giardinaggio a livello da quarto mondo. L'ignoranza e l'improvvisazione regnano sovrane. Lo sfruttamento dei lavoratori è ai massimi livelli e il giardiniere viene mediamente considerato alla stregua di un minatore del Congo.
E, cosa forse più importante di tutte, la gente non è minimamente interessata al verde per due motivi. Profonda ignoranza ergo scarsa sensibilizzazione da parte delle istituzioni e della famiglia sin da piccoli, e priorità completamente incentrate su beni materiali. Il giardino ricopre sempre l'ultima scala dei valori, se la ricopre.
Tornando a noi, ho trovato lavoro presso una ditta di giardinaggio perchè apparentemente il datore di lavoro cercava un giardiniere qualificato, quindi tra i tanti ha scelto me. Sono durato neanche due mesi per diverse ragioni. Lavoro demoralizzante per le mie competenze, sfruttamento ai massimi livelli (11-12 ore giornaliere), niente contratto e soprattutto niente soldi. Sono riuscito a farmi pagare il primo mese con un mese di ritardo e del secondo nessuna traccia.
Questa è la realtà laziale e tra le centinaia di ditte e vivai che ho contattato questo è l'UNICO che mi ha risposto.
Un pò perchè quasi nessuno ormai assume e chi assume cerca il rumeno tutto fare da sfruttare fino alla morte. Se sei competente in questo settore fai la fame, almeno qui nel Lazio.
Sfigà della sfigà, avevo altissime probabilità di diventare capogiardiniere di un importante parco qui nel Lazio perchè il capogiardiniere si era dimesso. Oggi mi contatta la responsabilie dicendomi che tale tizio ha ritirato le dimissioni. Ora mi trovo, senza mezzi termini, a navigare nel vuoto più assoluto.
Ero arrivato ad un punto della vita dove hai bisogno di sicurezze perchè vuoi avviare dei progetti con i tuoi cari ma niente, mi ritrovo senza nulla.
Conosco chi ha provato a mettersi in proprio qui nei dintorni. Fa la fame.