Già dall'età di 12/14 anni sapevo quale fosse la differenza tra una birra chiara e una scura, tra un blended e un pure malt, tra un asti e un moscato, cosa era meglio abbinare a un piatto di pesce o ad un brasato.
Mio padre, fino all'età della pensione, era proprietario di una enoteca e io spesso ho dato una mano nel servire i clienti. Le uniche cose che ho sempre bevuto oltre all'acqua (allora frizzante adesso naurale), erano i consigli che dava mio padre ai clienti e li facevo miei, dando l'impressione di essere chissà quale intenditrice, senza mai bere un goccio, solo l'odore mi dà fastidio. Anche i miei del resto, non sono mai stati grandi bevitori: un goccetto a tavola e di quello buono. Mai si sono sognati di chiedermi se ne volessi o di dirmi "giusto un pochino per sporcare l'acqua" come spesso mi sono sentita dire da amici e parenti quando si pranzava insieme. Mio padre grande fumatore, ora fortunatamente ha smesso, ha sempre lasciato in giro per casa pacchetti di sigarette. Non ne ho mai presa una, mi sono sempre sentita più f...a, non avendo altro, rispetto alle mie amiche perché la mia bocca non era un posacenere ambulante.
Ora, quando parlo a pranzo con i miei alunni mi sento dire che la mamma o la nonna mette loro un po' di vino nell'acqua o il papà fa assaggiare un po' di birra o, ancora, durante l'intervallo arrotolano un pezzo di carta a mo' di sigaretta, perché papà o mamma fuma.
P.s. Io sono così ma mia sorella un po' di vino a tavola lo beve, solo che ha iniziato in abbondante età della ragione.