Forse non mi sono spiegata, intendevo dire che può essere capitato a volte di sentire o di dire era meglio se moriva subito.
Quando siamo terzi, estranei e magari lontani.
Quando la cosa non ci tocca direttamente.
So perfettamente che quando ci siamo in prima persona faremmo carte false.Il mio pensiero era meglio comunque una morte a rate? visto le condizioni in cui vivevano e vivranno?
Sinceramente, sono perplessa, pur essendo sostenitrice della vita.
Perchè lo vedo da lontano, se fosse qui non avrei nessun dubbio per il si
Scrivo solo per la parte centrale, quella che ho grassettato
Parlando per me, in prima persona come dici...non lo so se farei carte false.
Sono attaccata alla vita, moltissimo.
Però mi sono sorpresa, qualche tempo fa, a dire a mio marito
che se sapessi di essere malata, nel senso + grave del termine,
forse non farei nulla per avere qualche mese in + di vita
se sapessi che cmq non avrei speranza di guarire.
Ha sorpreso pure me questa mia uscita.
E probabilmente tenterei di tutto, pur di vivere anche un solo giorno in più.
Non lo so.
Mi hai fatto tornare in mente quando ho scoperto che mio padre,
malato di cancro inoperabile,
teneva chiusi nell'armadio...porto d'armi e due pistole.
L'ho scoperto qualche giorno dopo la sua morte. Colpo tremendo da subìre.
Lacerante.
Lui che la vita l'amava da morire (che strana e assurda espressione questa)
e non aveva mai visto un'arma...aveva deciso che avrebbe preferito togliersela la vita
piuttosto che lasciarla per sempre dentro un letto d'ospedale.
E invece...un giorno si è sentito male.
Di quel male che solo chi è malato di quella malattia bastarda può provare.
Cos'ha fatto? Ha preso in mano il telefono per chiamare il 118,
lasciando le pistole chiuse a chiave nell'armadio.
Due giorni dopo è morto.
Ecco..forse non ci aveva pensato, qualcuno dirà...
che tutto quel sangue, e ce n'era sparso ovunque, segnava già la sua fine.
Io preferisco credere che lo sapesse, invece.
E che l'istinto di sopravvivenza abbia avuto la meglio, nonostante tutto.
E poi mi dissi, allora, che se anche non gli era venuto in mente...
era proprio per quella strabenedetta voglia di vivere che gli apparteneva.
In ogni modo, e ad ogni costo, consapevolmente o inconsapevolmente,
la vita aveva superato tutte le paure ed ogni precedente convinzione,
giusta o sbagliata che fosse.
Proprio come affermi tu, Pin.
Se penso a quest'evento...mi vergogno di quella frase che mi è uscita tempo fa.
Ma da qualche parte è saltata fuori, non so cosa vorrò farne della mia vita
quando sarà la mia stessa pelle ad essere toccata da una tale eventualità.
E forse ho esagerato e sono andata fuori tema, ma quella frase l'hai scritta,
e io non ho potuto fare a meno di rifletterci un attimo, e di ricordare.
Per quel bambino...sì, è una gioia in cui vale la pena di credere.
Sono portata a pensare che, se si è salvato, una ragione deve esserci.
Non ho idea di quale sia, Pin, ma voglio crederci.
Che non morirà a rate
E che varrebbe cmq la pena vivere, anche nel caso ciò dovesse accadere.