Sybian
Giardinauta
Da tempo volevo intraprendere questa discussione con tutti voi, con la speranza che per entrambe le "fazioni" si possa accendere un dibattito ed una divergenza d'opinione moderata, atta a far comprendere gli uni agli altri la propria posizione ed instillare il beneficio del dubbio alla controparte.
L'argomento in questione è l'inserimento di speci alloctone in territorio urbano, o comunque in ambienti ed ecosistemi non rilevanti.
Invogliarmi ad intraprendere questo "spinoso" argomento è la pubblicazione di questo bell' articolo su ilDolomiti.it relativo all'iniziativa del Comune di Prato per il progetto "Bosco delle Neofite" diretto da Stefano Mancuso.
Come leggerete ha scatenato grande disapprovazione tra le Società scientifiche: S. Botanica Italiana, S. Italiana di Biogeografia e S. Italiana Scienza della Vegetazione che si sono espresse attraverso questo comunicato, che a mio parere travisa volutamente ed in maniera ipocrita sul fattore razziale, per discreditare attraverso il paragone tra piante aliene e migranti le parole di Stefano Mancuso: “Prato è una città multietnica e il parco vuole rappresentare proprio questo. Ci sono piante non autoctone ma che lo diventeranno nel tempo, così come i migranti di oggi saranno i cittadini italiani e pratesi di domani [...]".
Vi chiedo di non entrare nel merito politico, bensì esprimere un vostro parere a favore o meno nell'introduzione di piante neofite in zone urbane e motivarne il vostro pensiero.
L'argomento in questione è l'inserimento di speci alloctone in territorio urbano, o comunque in ambienti ed ecosistemi non rilevanti.
Invogliarmi ad intraprendere questo "spinoso" argomento è la pubblicazione di questo bell' articolo su ilDolomiti.it relativo all'iniziativa del Comune di Prato per il progetto "Bosco delle Neofite" diretto da Stefano Mancuso.
Come leggerete ha scatenato grande disapprovazione tra le Società scientifiche: S. Botanica Italiana, S. Italiana di Biogeografia e S. Italiana Scienza della Vegetazione che si sono espresse attraverso questo comunicato, che a mio parere travisa volutamente ed in maniera ipocrita sul fattore razziale, per discreditare attraverso il paragone tra piante aliene e migranti le parole di Stefano Mancuso: “Prato è una città multietnica e il parco vuole rappresentare proprio questo. Ci sono piante non autoctone ma che lo diventeranno nel tempo, così come i migranti di oggi saranno i cittadini italiani e pratesi di domani [...]".
Vi chiedo di non entrare nel merito politico, bensì esprimere un vostro parere a favore o meno nell'introduzione di piante neofite in zone urbane e motivarne il vostro pensiero.