Ciao, sono Gloria. Come avrai dedotto dai miei interventi, non sono un’esperta di rose, però in questo periodo sto leggendo un libro sugli innesti, quindi ti copio la parte riguardante gli innesti dei rosai (cioè, una parte della parte…). Magari sapevi già queste cose, però potrà servire comunque a qualcun altro (anche a me, che così ripasso).
“L’innesto più praticato è quello a gemma o scudetto, detto anche INNESTO A “T”: esso è particolarmente adatto a piante giovani la cui corteccia consistente, ma sottile, si salda facilmente.
L’innesto “a gemma vegetante” viene praticato per propagare quelle rose che, se innestate in autunno, soffrirebbero (Tea e Noisette) per il freddo. Appena l’innesto viene effettuato si mozzano tutti i rami, eccetto quello innestato, il quale sarà cimato non appena la gemma innestata, la marza, inizierà a vegetare
Quando l’innesto a gemma viene invece effettuato in autunno, si dice “a gemma dormiente”. In questo caso, la marza dovrà aspettare che trascorra l’inverno prima di vegetare. L’epoca adatta per questo innesto è il mese di settembre: trascorso l’inverno, nella primavera successiva si potano tutti i rami ad eccezione di quello innestato.
L’innesto a gemma dormiente dà alla marza uno sviluppo più vigoroso rispetto a quello a gemma vegetante.”
(…………..) “Per preparare dei buoni portainnesti, si usano delle talee di rosa selvatica ridotti alla lunghezza di 20 cm. E privati di tutte le gemme, escluse le due apicali. Si piantano poi in vivaio a fine autunno a una profondità di una ventina di centimetri, si tengono innaffiate e diserbate. L’anno successivo, a fine estate, le talee attecchite verranno innestate a occhio dormiente con le varietà di rose da giardino che si vuol riprodurre. Se l’innesto riesce, la gemma innestata avrà sviluppato uno stelo che andrà potato per stimolare l’emissione di nuovi rami. L’inverno successivo si asporterà la porzione di fusto selvatico cresciuta dal portainnesto al di sopra del punto d’innesto: rimarrà così un'unica rosa dal piede selvatico e vigoroso e dalla bella chioma.".
Per Maria: l'innesto è una forma di propagazione che avviene tramite il contatto di due parti di una pianta che si saldano tra loro e continuano a crescere come unico albero (questo nei boschi avviene spontaneamente). L'uomo ha allora pensato di utilizzare questo metodo per migliorare la qualità di alcune varietà di piante facendo loro "acquisire" le caratteristiche di altre varietà (magari più robuste, o dai fiori più belli...).
si lavora quindi con due elementi: il PORTAINNESTO", cioè la parte che riceve l'innesto (ad esempio, una varietà di melo che ha radici molto forti) e la parte che viene innestata (MARZA, NESTO o SOGGETTO), ad esempio una varietà dalla bellissima chioma ma il cui apparato radicale non sopporterebbe un freddo intenso. La scelta dei due deve seguire precisi criteri, secondo gli scopi che si vuole raggiungere.
Si fanno quindi combaciare le due diverse parti attraverso incisioni dell'una nelle quali viene inserita l'altra (si parla di gemme o di rametti, non di tutta la pianta!), o sovrapponendole in modo che combacino perfettamente, si legano tra loro e si aspetta l'emissione di nuovi gemogli.
Il discorso è molto più ampio, ci sono molti tipi di innesto e qui io ho scritto molto sinteticamente l'essenziale. Alberto potrà dirti se secondo lui è difficile per un principiante: personalmente, penso esistano forme di propagazione molto più semplici...
Se ti interessa altro, posso consigliarti un testo o dirti qualcosa di più.
Ciao a tutti e due Gloria
[ 25-03-2001: Messaggio scritto da: Gloria2 ]