grazie a tutti. all'inizio scherzavo, ovvio che non volevo curiosare nelle vostre vite, ma scoprire - come ho scoperto (tardi) io - con voi qualche peculiarità di quelle che si tramandano da generazioni o che bisogna spulciare vecchi libri per conoscere. p.es. sono nata e vissuta a milano, fino al matrimonio stavo in una zona denominata 'porta venezia' (dalla porta più vicina), ma che non aveva un nome 'suo'. quando mi sono sposata sono venuta a vivere qui alla baia. ma non lo sapevo. chiamai l'idraulico di fiducia perchè lo scaldaacqua faceva le bizze e fu lui a dirmi che questa era la baia del re, e allora mi incuriosìi e feci qualche ricerca, seppi del nome 'fascista' rifiutato dagli abitanti della zona e caduto nel dimenticatoio, e della scelta di altra denominazione più poetica e legata a una spedizione storica.
ho letto i vostri interventi con grande interesse. quello che mi ha stupito di più è di natabruja. mi sono chiesta: ma che cos'hanno fatto di male i re magi perchè venissero loro staccate le ditina!?!
e vi racconto un piccolo aneddoto familiare, di una cugina di mia madre che andò sposa giovanissima. il fidanzato non le fece mai vedere la casa fino al giorno delle nozze, nè le disse dove fosse situata. questa 'fanciulla' era paurosissima, ma in modo particolare aveva paura dei morti. il baldo giovane le dipingeva la loro futura magione come una pittoresca cascina (e obiettivamente lo era) in una zona meravigliosa che si chiamava 'delle fiammelle'. in questo nome lei ci lesse la poesia del fuoco dell'amore e ne fu rapita. beh, provate a immaginarvi la scena del loro arrivo, finalmente sposi, a casa e il di lei terrore: la deliziosa casetta era esattamente al centro di un ideale triangolo dei tre cimiteri del paese, ovunque guardasse dalle finestre si trovava dinanzi, e vicinissime, le mura dell'uno o dell'altro o dell'altro ancora; e le fiammelle altro non erano che i fuochi fatui... che le tennero compagnia per tanti tanti anni