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Per quanto concerne la siero e vaccino profilassi ci si può regolare in questo modo:
I soggetti che hanno ricevuto un ciclo (minimo 3 dosi) e una o più dosi di richiamo non hanno bisogno di ulteriori trattamenti profilattici se non sono trascorsi più di 5 anni dall'ultima dose, a meno di un rischio d’infezione particolarmente elevato, come ustioni, ferite di una certa gravità, sporche, contaminate con terriccio o riportate in ambienti di campagna o di allevamento di animali.
Per le persone che abbiano ricevuto l'ultima dose di richiamo da più di 5 anni, è raccomandata la somministrazione di una dose richiamo, mentre la sieroprofilassi non è necessaria.
Per le persone incompletamente vaccinate, o che abbiano ricevuto l'ultima dose di vaccino da più di dieci anni, è raccomandata la contemporanea somministrazione, in posti differenti e con diversa siringa, d’immunoglobuline specifiche e di una (o più dosi) di richiamo a completamento del ciclo.
Per le persone non vaccinate, o di cui non sia possibile definire lo stato vaccinale, il trattamento profilattico prevede la contemporanea somministrazione, con le modalità sopra descritte, del siero e della prima dose di vaccino.
In ogni caso è necessario rivolgersi al proprio medico o ad un pronto soccorso anche in caso di ferite apparentemente banali se non si è certi di essere stati correttamente vaccinati ed aver eseguito i richiami da poco tempo.
Controindicazioni ed effetti indesiderati
La vaccinazione deve essere, di norma, rimandata in caso di malattie febbrili, mentre affezioni meno importanti, come raffreddori ed altre infezioni delle vie aeree superiori, non rappresentano un problema. Non è necessario rimandare la vaccinazione in caso di cure con cortisonici per uso locale o presi per bocca o intramuscolo, ma a basse dosi, e in caso di affezioni della pelle quali dermatosi, eczemi e infezioni cutanee localizzate.
Persone con sistema immunitario debole a causa di cure potrebbero non rispondere con una efficace produzione d’anticorpi ed è pertanto opportuno, a meno di gravi ferite, rinviare la vaccinazione finché non sia trascorso almeno un mese dall'interruzione del trattamento.
Manifestazioni allergiche causate dalla prima dose del vaccino, o reazioni di tipo neurologico, vietano assolutamente la somministrazione delle successive dosi dello stesso vaccino.
Lo stato di gravidanza non impedisce la vaccinazione ed in alcuni paesi, anzi, il vaccino antitetanico è espressamente raccomandato per le donne in gravidanza, ai fini della prevenzione del tetano neonatale.
Gli effetti indesiderati segnalati più frequentemente in associazione con la vaccinazione antitetanica ed antitetanica-difterica sono le reazioni nel punto di iniezione (arrossamento, gonfiore, indurimento, dolore).
Sono stati segnalati febbre e malessere generale di lieve entità. Reazioni generalizzate più gravi, quali febbre altissima o reazioni allergiche come orticaria generalizzata, difficoltà respiratorie, asma e shock anafilattico, sono molto meno frequenti.
Evidentemente quindi il gonfiore e indurimento che avevo avuto da ragazzina possono rientrare nella norma e non sono nulla di cui preoccuparsi...
Chiedo a qualcuno esperto se quello riportato è tutto giusto...