Pianta di origini asiatiche, diffusa in Europa fin dai tempi antichi, non è autofertile. Studia bene il clima e terreno perchè il ciliegio è molto esigente e inoltre il portainnesto cambia in base alle caratteristiche del terreno.
La concimazione (eventuali calcolo delle asportazioni ed analisi fogliare) si basa su considerazioni relative all'ambiente alla frequenza di malattie e quant'altro, comunque si tenga presente di fare attenzione all'eccesso di N (40-60kg/ha/anno), cui si aggiunge poco P.
Come per moltissime altre piante, anche per il ciliegio consiglio di usare concimi organici, come il letame o lo stallatico. Per avere abbondanti produzioni di ciliegie si può concimare con abbondanti dosi di azoto (esclusi i periodi di siccità) e con dosi leggermente inferiori di fosforo e potassio.
Oltre alla possibile presenza di cocciniglie e di afidi, sono abbastanza diffusi i casi di "mosca delle ciliegie" che depone le uova nei frutti; le larve si ciberanno della polpa succosa una volta schiuse le uova.
Del ciliegio fanno parte due specie: l'avium, cioè il dolce, molto diffuso in Italia, con portamento assurgente, e il cerasus (amarena) , l'acido, più cespuglioso e pollonifero, diffuso più nel nord Europa.
Altra specie è il Prunus mahaleb, noto come magaleppo o ciliegio di S. Lucia, albero piuttosto piccolo, con foglie di forma variabile rotondo-ovata, di colore verde chiaro e fiori piccoli, bianchi, e frutti piccoli, non eduli, gialli o rossi, talvolta molto scuri. L’'origine è collocata tra il Mar Nero e il Mar Caspio; il dolce è prodotto più che altro in Europa, ed USA anche, mentre l'acido è della zona ad est, (anche qui gli Stati Uniti tra i maggiori produttori).
In Italia si trova un po' ovunque, ma principalmente in Campania, Puglia, Veneto, Emilia-Romagna.
Il rendimento si aggira sui 10 t/ha, limite che viene superato con la raccolta meccanica a discapito della qualità.
La raccolta si svolge in maggio-luglio e si basa sugli indici del colore della buccia e del residuo secco rifrattometrico.
Ho anche letto qua e là sul Web che i
portinnesti sono:
- Franco di ciliegio dolce, sensibile a calcare, siccità, stanchezza del terreno e dà elevata vigoria;
- Colt, ibrido più resistente al calcere ed alla stanchezza;
- Magaleppo, da Prunus mahaleb, adatto per zone calde;
- CAB 6P, che è un cerasus, unico per la resistenza all'asfissia, meno vigoroso ma più pollonifero;
- MaxMa 14, ibrido mahaleb x avium con media resistenza all'asfissia, elevata ramificazione.
La propagazione avviene per talea principalmente, mentre da seme e propaggine si ottengono portinnesti.
[video=youtube;oWPmN-Tiy_k]http://www.youtube.com/watch?v=oWPmN-Tiy_k&feature=player_embedded[/video]
Le piante di ciliegia sono di facile coltivazione, abbastanza rustiche e vigorose, non temono le gelate, anche intense. Si pongono a dimora in luogo ben soleggiato, poiché l’assenza di luce solare diretta causa spesso la mancanza di fiori; per alcune varietà è conveniente porre a dimora vicine alcune piante, in modo che l’impollinazione incrociata dei fiori garantisca una buona fruttificazione. Gli esemplari adulti di ciliegio non necessitano di annaffiature, mentre i giovani alberi, da poco posti a dimora, necessitano di annaffiature sporadiche, che forniscano almeno un paio di secchi d’acqua durante le giornate calde e siccitose dell’estate. Temono fortemente il ristagno idrico, quindi poniamo a dimora i ciliegi in terreno fresco e molto ben drenato, evitando di annaffiarli in modo eccessivo. Le potature si praticano generalmente solo nei primi anni di sviluppo della pianta, in modo da dare alla chioma una forma ampia e ben arieggiata; gli esemplari adulti non vengono potati, se non in caso di rami rotti op rovinati dal freddo invernale od alle intemperie. Per alcune varietà è invece importante rimuovere periodicamente i polloni basali, che tendono a svilupparsi rapidamente, a scapito della pianta principale e dei frutti. Le concimazioni vengono fatte in autunno ed a fine inverno, fornendo dello stallatico ben maturo, da spargere ai piedi del fusto, oppure del concime granulare a lenta cessione, ricco in azoto.
(Da rivista Giardinaggio.it)