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dodina e co. .

Sabridinu

Aspirante Giardinauta
Buongiorno a tutti,i miei alberi da frutta sono stati molto trascurati e presentano evidenti segni di non curanZa come bolla, gommosi su drupAcee e ticchiolatura su pomacee. ho acquistato dodina e poltiglia Bordoelse. mi date consigli sul loro utilizzo?ho effettuato potatura verde e io inizierei con dodina per curarli giusto? ma meglio subito o aspetto ottobre-novembre? e durante l'inverno primavera come tratto? voglio mettercela tutta per riuscire ad avere qualche bel frutto l'estate prossima! grazie e buona giornata
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
usa pure la dodina ma se ci sono delle mele, controlla bene i tempi di carenza sul foglietto illustrativo. La poltiglia usala a caduta foglie e ripetila una volta ala mese in inverno, ripeti la dodina appena prima dell'apertura delle gemmee e subito dopo.
 

NicolaScru

Giardinauta
Brandegeei ti ha già risposto
Aggiungo solo che un prodotto chimico fenomenale per la bolla e molto costoso è il Difenoconazolo. Se lo dai ora elimina tutte le spore svernanti. Quindi la prevenzione in autunno/inverno potrà essere lieve o al massimo moderata.
Sono quasi certo necessiti di patentino
 
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monikk64

Fiorin Florello
interessante....
intanto saluto la quasi vicina di casa :) e mi inserisco per chiedere se la poltiglia bordolese si dà a pennello, a spruzzo o come....e idem per la dodina!
grazie!!!!
 

NicolaScru

Giardinauta
Per la poltiglia si mette la quantità indicata sulla confezione in acqua e si spruzza bene su tutto l'albero (tronco e base compresa).
C'è chi la spennella sul tronco facendolo diventate tutto blu...va fatto SOLO sull'albicocco per i primi 2 anni a dimora(per prevenire un parassita che non ricordo) non serve a nulla sul pesco o altri alberi.
Dodina sempre a spruzzo
Ciao
 

Sabridinu

Aspirante Giardinauta
Grazie mille, ahimè niente mele! ok,ora dodina ma quindi anche su tutte le foglie? poi prima di apertura gemme e dopo. . intendi quando perdono i fiori?
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Di prodotti a base di difenoconazolo per uso non professionale c'è Compo Duaxo PPO (flacone a 100 ml) a bassa concentrazione della sostanza attiva; pochi altri non portano il pittogramma di pericolo, ma non so in che confezionamento; su pesco l'impiego ordinariamente previsto di tale fungicida è in pre-raccolta per prevenire marciumi da monilia con intervallo di sicurezza di 7 giorni, mentre contro bolla va dato appena dopo emissione foglie (un paio di interventi).
L'attività eradicante di tale prodotto non è sulle spore quiescenti ma per inibizione della produzione di conidi (=gli elemeti infettanti) in particolare per la ticchiolatura del melo; appartiene al gruppo G1IBS, ossia è un fungicida che agisce per inibizione della sintesi degli steroli il che vuol dire che interferisce sul metabolismo del fungo quando è in attività (non su elementi quiescenti). Ha un rischio di resistenza medio.
 

NicolaScru

Giardinauta
In effetti mi sembrava una cazzata quella che agisse sulle spore, solo che mi avevano detto così e io superficialmente ho riportato..grazie per le info. Dove le hai reperite?
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Ho discrete conoscenze fitoiatriche per cui non mi è difficile trovare la strada per reperire informazioni aggiuntive a ciò che giò so. In rete ormai trovi quasi tutto: puoi partire digitando il nome della sostanza attiva e poi via via estendere la ricerca.
Per quanto riguarda quello che ti hanno riferito circa l'intervento in estate con sistemici tipo di difenoconazolo forse discende da un articolo apparso nel 2005 su Informatore Agrario: l'articolo però è consultabile in rete solo a pagamento (Abstract: "When the ascospores are released, they enter a saprophytic stage and produce new blastospores ensuring the survival of the fungus in summer. At this stage, appropriate fungicide treatment diminishes the risk of repeated infections"). Da nessuna fonte ho però ricavato opzioni di lotta con trattamenti estivi.
I fungicidi IBS interferiscono sulla formazione dell'ergosterolo che è un componente essenziale della membrana cellulare dei funghi, perciò ne impediscono la crescita e la produzione di spore.

Vd. anche scheda della epidemiologia e difesa della bolla del pesco che posto a seguire.
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
BOLLA DEL PESCO
Epidemilogia

L'epidemiologia di questa malattia prevede un attacco primario al quale generalmente segue una sporulazione dopo circa tre settimane, osservabile in campo sotto forma di una muffetta bianca sulle foglie: sono gli aschi che mettono a capo gli elementi infettanti (ascospore e un altro tipo di propagulo detto conidio-gemma o blastospora). Tuttavia di norma non si assiste a ulteriori danni in quanto la pianta è suscettibile quando le foglioline sono tenere: con l'ispessimento della cuticola il fungo non riesce più a penetrare (si ritiene che il fungo sopravviva in piena estate sotto forma spore e/o entri in una fase di vita saprofitaria). In dipendenza dell'andamento climatico durante il periodo invernale l'attacco può avvenire allo stadio di 4-5 foglioline oppure nella fase fioritura/allegagione con possibile interessamento ai frutticini. Si assume che lo svernamento avvenga principalmente a mezzo delle ascospore e dei conidi-gemma, ma anche in forma vegetativa come saprofita sulle foglie morte; con la schiusura delle gemme l'infezione si realizza grazie ai citati propaguli trasportati con gli schizzi di pioggia e vento, e la penetrazione del fungo nelle foglie si realizza per perforazione meccanica delle ife germinate dalle spore.
Difesa
Tradizionalmente si tratta a 80% di caduta foglie (novembre) e prima della ripresa per devitalizzare le strutture vegetative del fungo (sono impiegati i rameici e la dodina; a novembre andrebbe meglio l'impiego di difebuconzolo o simili in presenza di altre patologie come cancri). E' stato messo a punto un modello di previsione che consente con buona approssimazione di individuare il momento di attacco dopo la rottura delle gemme a legno (10 mm piogge nelle 24 ore e temperatura compresa tra 5 e 25 °C); comunque si consiglia un terzo trattamento se alla ripresa si verificano abbandanti piogge (in rapporto al periodo di piovosità si esegue nella fase di bottoni rosa oppure in post-fioritura): in questo caso va bene il difeconazolo (no dodina in periodo fioritura, no rameici per fitotossicità su vegetazione).
 
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Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
....come bolla, gommosi su drupAcee e ticchiolatura su pomacee....

Per la bolla ti ho fatto la scheda sopra. La gommosi può avere varie origini, perciò al momento attieniti ai trattamenti base appena descritti per il pesco e drupacee in genere.
La ticchiolatura del melo ha una epidemiologia diversa con più cicli infettivi e attualmente viene controllata con strategie anche raffinate (una volta si trattava a calendario a partire dalle fase 'orecchiette di topo' o a partire dalla presunta infezione calcolata con le curve di Mills, ma è un sistema superato, anti-economico e a forte impatto ambientale). Ti conviene studiare un poco in rete e vedere quale linea di difesa pensi di poter applicare.
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Non so cosa siano i Co. Se per cocci intendi le cocciniglie, ci sono diverse specie che possono andare sui fruttiferi e non obbligatoriamente hanno la stessa biologia, perciò se si può dire che l'olio bianco raffinato è un rimedio appropriato non si può indicare una idonea strategia e la giusta tempistica nei trattamenti se non si sa la specie.
 

Giupersu

Aspirante Giardinauta
La dodina ha una carenza piuttosto lunga, metterlo d'estate ha senso se la raccolta è autunnale oppure se non ci sono frutti da raccogliere e la pianta è sotto attacco. Controlla comunque le prescrizioni riportate in etichetta.
 
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