BOLLA DEL PESCO
Epidemilogia
L'epidemiologia di questa malattia prevede un attacco primario al quale generalmente segue una sporulazione dopo circa tre settimane, osservabile in campo sotto forma di una muffetta bianca sulle foglie: sono gli aschi che mettono a capo gli elementi infettanti (ascospore e un altro tipo di propagulo detto conidio-gemma o blastospora). Tuttavia di norma non si assiste a ulteriori danni in quanto la pianta è suscettibile quando le foglioline sono tenere: con l'ispessimento della cuticola il fungo non riesce più a penetrare (si ritiene che il fungo sopravviva in piena estate sotto forma spore e/o entri in una fase di vita saprofitaria). In dipendenza dell'andamento climatico durante il periodo invernale l'attacco può avvenire allo stadio di 4-5 foglioline oppure nella fase fioritura/allegagione con possibile interessamento ai frutticini. Si assume che lo svernamento avvenga principalmente a mezzo delle ascospore e dei conidi-gemma, ma anche in forma vegetativa come saprofita sulle foglie morte; con la schiusura delle gemme l'infezione si realizza grazie ai citati propaguli trasportati con gli schizzi di pioggia e vento, e la penetrazione del fungo nelle foglie si realizza per perforazione meccanica delle ife germinate dalle spore.
Difesa
Tradizionalmente si tratta a 80% di caduta foglie (novembre) e prima della ripresa per devitalizzare le strutture vegetative del fungo (sono impiegati i rameici e la dodina; a novembre andrebbe meglio l'impiego di difebuconzolo o simili in presenza di altre patologie come cancri). E' stato messo a punto un modello di previsione che consente con buona approssimazione di individuare il momento di attacco dopo la rottura delle gemme a legno (10 mm piogge nelle 24 ore e temperatura compresa tra 5 e 25 °C); comunque si consiglia un terzo trattamento se alla ripresa si verificano abbandanti piogge (in rapporto al periodo di piovosità si esegue nella fase di bottoni rosa oppure in post-fioritura): in questo caso va bene il difeconazolo (no dodina in periodo fioritura, no rameici per fitotossicità su vegetazione).