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Disseccamento/moria Ailanthus altissima

Niccolò 77

Maestro Giardinauta
Ho notato che da qualche anno iniziano a morire pure loro: gli (ex) indistruttibili Ailanthus!
Iniziano già in primavera emettendo delle foglie molto più piccole, stentate,molto chiare e tendenti verso il basso come se stessero soffrendo di siccità.
Poi iniziano a diventare gialle e cadono;l'albero quindi rimane spoglio perché secca completamente.
Sono colpiti indifferentemente giovani esemplari che soggetti maturi.
Ho anche notato che la malattia/ fungo o che cosa sia, si trasmette da individuo ad individuo.
Per intenderci: in un filare la moria si propaga sia a destra che a sinistra.
Non ho mai potuto appurare se sul tronco ci fossero dei funghi etc etc perché quelli morti sono in luoghi inaccessibili: tipo lungo la tangenziale ,autostrada etc etc
Qualcun' altro se ne è accorto? E se si, ne sa il motivo?
Potevo fare si una domanda diretta ad un utente specifico..... ma mi sembra di interesse comune.Almeno per chi frequenta questo forum/ sezione.
 

keven17

Giardinauta Senior
Stupendo! Spero sia davvero così. Quando vado in autostrada e vedo i boschi di quercie e pini invasi o addirittura sostituiti da ailanti, robinie ed eucalipti mi viene il nervoso, solo vedere l'edera che ne stritola a morte qualche esemplare mi fa tornare la speranza... Forse l'ambiente ha finalmente trovato il modo di rimediare ad alcuni dei nostri sbagli ma non cantiamo vittoria troppo presto. Anch'io quest'anno ho notato una diminuzione degli esemplari di robinia ma credo sia per colpa della siccità. Seguirò molto attentamente questa discussione. Volevo farti una domanda: hai notato se la pianta dopo la morte produce polloni?
Ciao.

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Niccolò 77

Maestro Giardinauta
Ciao Brandegeei!!!
Si, certo ;) ma non ho mai letto che fossero suscettibili di attacchi di qualche malattia. Infatti si ritiene sia immune da qualsiasi avversità.
Però, per intenderci, non ho mai visto morire filari divRobinie.
Mentre la grafiosi dell'olmo ne uccide anche a chilometri....
Quindi questa cos'è?

Ciao Keven!
Per tua gioia no, non produce nessun pollone ed ,anzi, se questi erano presenti schiattano pure loro....:confused:
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Immune da qualsiasi avversità? In Pennsylvania è stata segnalata qualche anno fa una sorta di epidemia di Ailanthus altissima a causa di verticilliosi, una tracheomicosi che tuttavia colpisce un sacco di altre specie. In Europa la prima segnalazione di questa malattia su ailanto è recentissima (pubblicazione febbraio 2016).
Se è quel fungo tellurico non è che sia proprio una buona notizia per quanto sopra detto.

upload_2017-9-13_18-43-17.jpeg
A sx piantina sana di controllo, a dx piantina inoculata con Verticillium sp.
 

Niccolò 77

Maestro Giardinauta
grazie Alessandro!!!!!:):):)
Della verticilliosi non ne sapevo nulla ma , se come dici attacca anche altre piante, quelle vicine agli Ailanti morti stanno bene ( olmi a parte) o comunque non seccano.
Se riesco a fare delle foto vedo di postarle.
Comunque l'aspetto che hanno prima di morire è uguale alla piantina di dx:eek::eek::eek:
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
La patogenicità e virulenza di una micopatia dipende da vari fattori, sia intrinsechi al patogeno o suoi ceppi, sia dipendenti dall'ospite e dall'ambiente. Mentre tu cerchi di fare foto io vedo cosa posso ricavare in proposito cercando di approfondire.
 

Icchy92

Guru Giardinauta
Qui non ho notato nulla per il momento, da un lato mi dispiacerebbe perché in certe zone è l'unica fonte di verde in mezzo al cemento!
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Risultato della ricerca (molto incoraggiante rispetto ai timori che paventavo).
Negli USA hanno studiato isolati del patogeno proveniente da ailanto e sono giunti alle conclusioni che è un tipo genetico particolare, chiamato Verticillium nonalfalfae VnAa140, fortemente patogenico, anzi letale, nei confronti appunto e specificatamente della suddetta pianta tanto che lo ritengono un mezzo di controllo dell'ailanto in quanto pianta infestante (!!!)
Anche quello identificato in Austria (2011) è risultato appartenente allo stesso genotipo.
Sempre negli USA stanno mettendo a punto un protocollo, comprensivo di giudizio di rischi, per l'impiego di quel ceppo come agente di biocontrollo dell'ailanto.
upload_2017-9-14_0-6-8.jpeg clicca per ingrandire

P.S. Strano che non ho trovato notizie per l'Italia: come vedete voi la moria altrettanto la dovrebbe osservare ricercatori e servizi fitopatologici.
 
Ultima modifica:

Niccolò 77

Maestro Giardinauta
Grazie Ale!
Non mi resta che fare le foto..... ma anche stamattina ho cercato di vedere dove poter fermare la macchina per farle ma la zona non permette una sosta.
Devo trovare il modo.
 

Niccolò 77

Maestro Giardinauta
Comunque si, stiamo certi che dove oggi c'è un Ailanto al massimo avrebbe potuto esserci una robinia ma, non di certo, un albero autoctono.
Quindi piuttosto che niente, meglio piuttosto.....un ailanto.
Andiamo bene! Se adesso vogliono usare nonalfalfae per contenerli.....anche L'olmo era parecchio infestante prima che arrivasse la grafiosi. Così ci ritroveremo tanti piccoli ailanti insignificanti ed andranno a morire gli esemplari adulti che sono comunque dei bellissimi alberi a maturità, completamente diversi dagli individui di pochi anni che appaiono più " verticali e rigidi".
 

keven17

Giardinauta Senior
Comunque si, stiamo certi che dove oggi c'è un Ailanto al massimo avrebbe potuto esserci una robinia ma, non di certo, un albero autoctono.
Quindi piuttosto che niente, meglio piuttosto.....un ailanto.
Andiamo bene! Se adesso vogliono usare nonalfalfae per contenerli.....anche L'olmo era parecchio infestante prima che arrivasse la grafiosi. Così ci ritroveremo tanti piccoli ailanti insignificanti ed andranno a morire gli esemplari adulti che sono comunque dei bellissimi alberi a maturità, completamente diversi dagli individui di pochi anni che appaiono più " verticali e rigidi".
Perché dici che dove oggi c'è un ailanto non avrebbe potuto esserci prima una specie autoctona?
Poi non dire meglio un ailanto che niente, non appena spariranno verranno subito sostituiti da piante autoctone, ne sono un esempio i boschi di Pinus pinaster che quando bruciano, oltre a far germinare rapidamente i pinoli e quindi con il tempo il bosco si riformerà, compaiono subito molte specie prima non presenti in quell'area a causa dell'ombra o del terreno reso acido dai pini. Poi sarebbe anche giusto che la forestale pianti specie arboree autoctone.

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Niccolò 77

Maestro Giardinauta
Si Keven hai ragione.... mi sono espresso male!:banghead:
Dovevo specificare in ambiente antropizzato e zone fortemente compromesse che , date le loro caratteristiche, non permetterebbero una crescita spontanea di specie sensibili.Ne, tantomeno, un loro accrescimento.
Ovvio che anche io non vorrei mai vedere Ailanti al posto di querce,carpini e via dicendo;)
 

keven17

Giardinauta Senior
Si Keven hai ragione.... mi sono espresso male!:banghead:
Dovevo specificare in ambiente antropizzato e zone fortemente compromesse che , date le loro caratteristiche, non permetterebbero una crescita spontanea di specie sensibili.Ne, tantomeno, un loro accrescimento.
Ovvio che anche io non vorrei mai vedere Ailanti al posto di querce,carpini e via dicendo;)
Ah ok, ti do pienamente ragione su questo! Ciao.

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