Si, ovvio, niente di più facile. Infatti il debito cresce più del PIL.
No, aspetta, forse qualcosa nel ragionamento non quadra?
Sul moral hazard,
Krugman ha anche dimostrato come il pericolo del reverse moral hazard sia molto più alto. Inoltre, persino il FMI ha
confermato ieri ciò che aveva già detto
il 2 luglio attraverso Olivier Blanchard, ma che nessuno aveva ascoltato (forse nel nome del moral hazard?): cioè che era necessario un taglio di circa un terzo del debito.
Quella del moral hazard è una storiella dei tedeschi che somiglia a quella dell'uomo nero per far star buoni i bambini. E a quanto pare funziona.
Il problema non è proibire agli stati di emettere debito pubblico, ma non consentire di emettere debito come unione europea. In molti stati, tra cui l'Italia, le regioni possono emettere debito pubblico all'interno di certi limiti. Questo è fondamentale per garantire l'autonomia finanziaria. Tuttavia, il vincolo al PIL sarebbe un criterio un po' sbagliato. Prendendo ad esempio la Grecia (ma in misura minore anche l'Italia), il rapporto debito/PIL è cresciuto non tanto per l'aumento del debito quanto per la diminuzione del PIL.
Ora, noi possiamo continuare a concentrarci sulla riduzione del debito, ma secondo buona parte degli economisti (tra cui il povero cheguevilla che non conta un razzo) durante i periodi di crisi è bene concentrarsi sulla crescita della produzione. Soprattutto ora che i tassi di interesse sono addirittura negativi in certi stati.
Ma il reverse moral hazard di cui parla Krugman ha consentito a ridurre il rischio dei titoli greci senza ridurne il rendimento, con il risultato di avvantaggiare la speculazione selvaggia a danno dei debitori. Non so se questo era (e continua ad essere, maledetta la Merkel) voluto, ma se lo è, è palese che chi mette in atto queste pratiche non lo faccia per l'Europa ma solo per le proprie tasche, anche a costo di danneggiare il resto dell'Europa.
Perchè secondo me (oltre ad un altro paio di titolari del Nobel per l'economia) se la Grecia esce dall'euro, l'Europa implode.
Ovviamente, mi auguro di sbagliarmi.