il taglio del fittone dovrebbe servire per far si che il pinetto raggiunga da subito un apparato radicale radiale anzichè a fittone. Io ci ho provato con dei pini d'aleppo, che ora hanno 2 anni, sicocme me ne osno nati una ventina, alcuni li ho lasciati così, alcuni ho tagliato il fittone lasciando alcune radichette, e alcuni ho tagliato del tutto (come si vede in questo post), devo dire che tagliando del tutto è molto più facile perdere le piantine, ma è un rischio calcolato, nel senso che anche se ne sopravvivono di meno, queste dovrebbero poi avere un apparato radicale migliore.
Però non posso ancora dire le differenze, perchè ora a distanza di 2 anni sono comunque ancora piantine molto piccole, e ora che ci penso le ho mescolate e non ricordo più quali sono state tagliate e quali no....
Se trovo le foto le metto.
P.S. Sconsiglio di usare il pino pinea (quello da pinoli) e neppure il pinaster (pino marittimo), si ottengono piante con aghi troppo lunghi e sono poi difficili da bonsaizzare. Molto meglio pino nero e pino mugo (io sto provando con l'aleppo, ma in effetti se non si vedono molti bonsai di halepensis un motivo ci sarà...)
Il substrato deve essere 100% materiale inerte (lapillo, pomice, al max sabbia o ghiaino), neanche un po' di torba o terriccio, sennò le piantine muoiono tutte poco dop'o la nascita. Questo vale per pini, abeti, cedri, ginepri ecc...