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Corteccia di pino, più danni che benefici?

resio

Aspirante Giardinauta
Ho sempre usato la corteccia di pino nelle mie aiuole, sia a fini estetici che di contenimento delle infestanti, ma visti i problemi che hanno le mie piante (malattie fungine, scarso vigore, ingiallimenti) mi sorge un dubbio: Che faccia più danni che benefici?
Il mio dubbio è che "soffochi" le piante ostacolando l'ossigenazione del terreno e che faccia da substrato per lo sviluppo di funghi patogeni.
La parola agli esperti.
 

di mauro rosario

Master Florello
Ciao io sono uno di quelli che sono stato sempre contrario a questa forma estetica ,perchè con l'andar del tempo crea delle muffe e quindi funghi che vengono trasmessi alle piante,quindi spesa inutile che crea moltissimi problemi se proprio si vuol fare questo genere d' operazione per ostacolare le erbe infestanti meglio usare un genere di granulare in commercio esistono di diverse specie dal marmo spezzettato,a quello lavico ecc. lasciando cosi il terreno respirare e secondo il mio modesto parere da un abbellimento creando anche dei disegni di diversi colori
 

Hélène

Esperta Sezz. Rose
Io mi sono sempre trovata bene utilizzandola. Ho trovato anzi che ostacoli la disidratazione del terreno mantenendolo fresco in estate (e quindi ostacolando anche l'insorgere di problemi legati all'aridità come il ragnetto rosso). Inoltre aiuta ad acidificare il terreno cosa piuttosto importante dato il fatto che in genere l'acqua utilizzata per le irrigazioni è spesso calcarea.
Piuttosto ho trovato che la presenza delle infestanti favorisca l'insorgere di malattie crittogamiche, in quanto spesso si ammalano e vi si depositano le spore.

Poi è chiaro che ognuno ha la propria esperienza, però penso che per l'ossigenazione del terreno sia comunque meglio un materiale leggero di un materiale pesante.

Se proprio si vuole evitare la corteccia la soluzione migliore a mio parere è il lapillo. E' però anche piuttosto costosa, specie se si devono coprire ampie superfici.
 

rOHpota

Giardinauta Senior
io mi son ritrovato ad avere a che fare con entrambe le situazioni.
ovvero se da un lato il bark m'è tornato molto utile per stare via anche una settimana e più dal giardino d'estate mantenendo le piante in vaso all'umido,una peonia stava per salutarmi per un fungo prosperatosi al suo piede.
tolto il bark sta ora bene..

a sto punto la consiglio per la stagione estiva con l'obbligo di rimozione già dal piovoso autunno,per nn rischiare di peggiorare il proliferarsi di ospiti indesiderati
 

kiwoncello

Master Florello
Ti ho già risposto in altro sito, ove ribadivo che la corteccia di pino (ma anche di larice ad es.) ben invecchiata, cioè ove la resina sia da tempo evaporata, è eccellente sia come pacciamatura che come componente nei miscugli torbosi per acidofile in cui cede lentamente materia organica ed acidità. In più contiene un principio antibatterico ed antifungino (abietilamina) in concentrazioni variabili a seconda della conifera e zone di provenienza. Ne faccio da anni ampio uso e ne sono più che soddisfatto.
 
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