Per quanto concerne come ricoprire la parte lesionata dopo la ripulitura (possibilmente fino a legno sano) rimango sul mio avviso anche perché esistevano mastici commerciali contenenti un fungicida, anni fa a base di ditiocarbammati (le cose sono molto cambiate in argomento di prodotti fitosanitari) ma ancora adesso ad es. la Bayer ne propone uno contenente rame (
http://www.bayergarden.it/Prodotti/m/Mastice-Pronto-Uso ) e altri fanno come me
(
https://andreapagliantini.com/2015/...atrizzante-per-ferite-da-potatura-sui-frutti/ ); ci sono poi altri materiali adatti (es. a base di bitume).
Scegli tu il metodo che valuti preferibile.
Poiché in passato frequentai un laboratorio fitopatologico, per metodo so che occorre molta prudenza nella diagnosi anche quando si ha il campione o la pianta in campo sotto il naso (salvo manifestazioni palesi e sintomatologicamente inequivocabili): adesso vedo foto che mostrano disfacimento, ma senza poter osservare dal vivo posso solo congetturare sulla base di concetti patologici generali.
I cancri sulle piante da frutto possono essere di origine fungina o batterica, ma la lesione è di regola accompagnata da emissioni di gomme o liquidi scuri; al piede ci possono essere attacchi da fitoftora, tuttavia si manifestano in forma prossima ai marciumi. Nel tuo caso la disgregazione può essere assimilabile a quella della carie bianca, provocata da funghi che si insediano all'interno della pianta e che demoliscono innanzitutto la lignina: se così fosse la malattia non è curabile ma puoi solo appunto tenere pulite le parti compromesse e disinfettare per prevenire ulteriori insediamenti di funghi e batteri saprofiti.
Un trattamento generale con un rameico o dodina è utile in generale contro patogeni delle parte aerea della pianta, e sulle drupacee il momento più adatto per eseguirlo è nel periodo che va tra caduta foglie e inizio inverno.
Ciao