• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

Che ne pensate dei gerani?

Noor.

Giardinauta Senior
Caro Pietro, se lo vuoi davvero, il Pelargonio all'anilina te lo do volentieri. E non ti preoccupare, non c'è bisogno che venga a prentertelo. Te lo spedisco io. Tanto ne ho divelto giusto qualche tonnellata ieri pomeriggio. Ma non perché fosse dozzinale, per il semplice motivo che, essendo il mio un Giardino, avrò pure il diritto di scegliere cosa mi dà più piacere coltivare (mica ansia! L'ansia me la fanno venire le Acacie!) e cosa trovo più appagante vedere crescere e fiorire intorno a me.

Ero intenzionato a rispondere nuovamente a te e agli altri interventi, perché trovo che tu abbia detto delle cose giuste, anche se le condivido solo in parte, ed altri hanno sollevato problematiche interessanti,
ma a questo punto mi piacerebbe che mi spiegassi meglio la frase per me non esistono piante dozzinali, comuni, belle o brutte, queste sono caratteristiche soggettive degli umani, non oggettive delle piante, perchè se una pianta esiste vuol dire che ha un ruolo essenziale nell'incastro della natura. Naturalmente alcune possono piacere ed altre no, ma questo fa parte della sfera personale su cui nessuno ha il diritto di intervenire, perché mi pare che stiamo parlando due lingue diverse.
Ho l'impressione che si stia tralasciando il fatto che di Giardinaggio stiamo parlando, non di Botanica. L'unica cosa che hanno in comune queste due attività, sono l'oggetto dell'interesse: le piante. Totalmente differenti le premesse ed il fine.
E siccome il Giardinaggio rientra (per me, ovviamente) nel novero più generale delle Arti, non delle Scienze, credo che sia impossibile fare a meno di definire preferenze o modi di approcciarsi diversi. Ed un Forum è fatto apposta per scambiare idee ed opinioni, per confrontarsi e mettersi in gioco, accettando il fatto (del tutto normale) che altri abbiano idee diverse dalle nostre. Così tu continuerai ad amare i fiori rossi, mentre a me continueranno a far venire l'orticaria!

Ah! A proposito di mode. E' vero che molte piante sono soggette alle mode più disparate, e che persone più attente a ciò che altri pensano di loro possono lasciarsi condizionare in modo totale (e pedissequo) dalle idee altrui, e quindi dalle mode che vengono imposte. Ma credo anche che sia più che evidente, tuttavia, che se le mode vanno e vengono, o talvolta tornano, l'unica cosa che resta è lo stile.
Ciao!
 

Pietro Puccio

Appassionato di palme e piante tropicali
Caro Noor,
è vero parliamo due lingue completamente diverse, continuo a ribadire un concetto, e in risposta mi viene attribuito l'esatto contrario. Vediamo se riesco ad essere un pò più chiaro.
Condivido pienamente i concetti che hai espresso perchè è esattemente quello che continuo a ripetere con altre parole. E' il modo di applicare tali concetti che non condivido, perchè nei fatti (ho facoltà di esprimere il mio pensiero?) li negano. Visto che ho evidenti difficoltà ad esprimermi, mi spiego con un esempio. A me (generico) non piacciono le rose, posso esprimere questa mia (non) preferenza in molti modi:
- non intervenendo mai quando si parla di rose (ma intervengo spesso nel Forum);
- sollecitato, dichiarando "non mi piacciono";
- in un contesto in cui non si parla di rose, dichiarando che le rose sono comuni, dozzinali, che ne son pieni i giardini, puah! ecc..;
E' mia personale convinzione, che ripeto ancora una volta ognuno è libero di accettare o respingere, che con il terzo modo non sto esprimendo una personale opinione o preferenza, ma un giudizio negativo - gratuito - non certamente sulle rose, ma su chi le coltiva (e questo indipendentemente dai toni scherzosi o faccine ammiccanti).
E' in definitiva una questione di stile.

Pietro Puccio

A proposito nel mio giardino non c'è nemmeno un pelargonio e di rose solo due, superstiti di quelle che mio padre acquistava negli anni '50 da Barni.
 

Noor.

Giardinauta Senior
Eh sì, Pietro, è più che evidente che il nostro sia un "discorso tra sordi". Non c'è niente di peggio, dicono. Tanto ti sei affrettato a rispondermi, che non mi hai risposto affatto.
E' evidente, credo. Hai detto altre cose apprezzabili, ma non mi hai risposto, né hai notato che avevo ben inteso quello che dicevi molto sopra. Nessuno ti obbliga a rispondermi, ci mancherebbe!
Ma visto che hai profuso tanto impegno nello spiegarti così chiaramente, mi chiedo se, riflettendo e rileggendo questo post nella sua integrità, ti sembra che sia possibile applicare a quanto scritto sopra la terza e più vituperata delle tue ipotesi. Non mi pare proprio.

Piuttosto mi sembra che tu (ora) stia continuando a battere su un vecchio chiodo. Che te la sia presa a morte con me e legata ad un dito per la mia ilare definizione di un Ciclamino (incolpevole) reso rosso come la vergogna da un (colpevolissimo) ibridatore, credo sia più che evidente, visto che a parecchi post di distanza continui ancora a fare le tue -malcelate- rimostranze. Che presuntuoso che sono a credere che tu mi attribuisca tanta importanza! no? Ma tant'è.
Già in quell'occasione mi sembrò, la tua stilettata tutta faccine sorridenti ( a proposito di ), nient'altro che un palliativo, un'occasione come un'altra per bacchettarmi. E ora mi sembra decisamente un'esagerazione che tu definisca "un giudizio negativo -gratuito- …su chi le coltiva" un parere dato non già su una pianta, ma su un colore. Per me potresti anche passare i prossimi lustri a esternare tutte le più colorite onomatopee sulle mie amate Rose, che, te lo garantisco, la cosa non mi toccherebbe minimamente. E sinceramente non credo sia il caso di spiegare ancora quanto ho già abbondantemente argomentato nel post "Qual è il ciclamino più piccolo ?".
Lucia mi pare aver già detto benissimo quando scrive che "Sugli accostamenti azzardati di colori, trovo giusto che ognuno faccia ciò che ritiene meglio per il suo godimento personale, accostando il rosa al rosso, ma trovo altrettanto giusto essere liberi di esprimere un'opinione di gusto in merito a ciò. Questo non significa disprezzare lo spirito che guida le persone alla cura delle proprie piante, mi sembra evidente."

Probabilmente (sicuramente, anzi!) ti sembrerò uno sbruffone presuntuoso vanesio ed arrogante, un pivello che si prende troppa confidenza, un borioso pieno di sé, tracotante e chissà quant'altro…..
Preferisco essere schietto e spontaneo, piuttosto che lanciar sassi e nasconder la mano, o dire sempre sì, o non esprimermi affatto per non correre il (terribile!) rischio di esporre all'altrui ludibrio il mio pensiero. Non posso certo pretendere che tutti apprezzino questo mio modo di essere, il mio tono colloquiale ed i miei modi sornioni… ma d'altro canto chi mi conosce -e posso dire che molti qui nel Forum mi conoscono assai più di altri che frequento tutti i giorni- mi capisce all'istante.

Saluti anche a te, e scusa la franchezza.

Maurizio

PS: perché almeno su una cosa riesca a farmi capire. Quando dico "stile" (relativamente al discorso "mode" e non ad altro) mi riferisco alla "Cena Trimalchionis" di Petronio Arbitro, ed alle sue relative eloquenti argomentazioni in proposito.
 

Pietro Puccio

Appassionato di palme e piante tropicali
Caro Noor,
rispondo telegraficamente perchè mi sembra che la discussione stia uscendo dal "seminato" (per essere un pò in tema):
1) la mia frase riportata in corsivo non ha bisogno di spiegazioni, è una mia opinione, posso averne una?
2) Non mi ricordo affatto dell'episodio del ciclamino;
3) per il resto ho già risposto, ma come sai non c'è peggior sordo...
4) ho capito benissimo a cosa ti riferivi con la parola "stile", come altrettanto bene hai capito a cosa mi riferivo io.
Sono certo invece che non mi crederai e capirai se ti dico che ti saluto affettusamente.
Pietro Puccio
 
R

Roberta

Guest
Anche da queste parti d'estate i vivai preferiscono esporre i soliti gerani, le solite surfinie, verbene hybiscus e margherite....tanto che ti viene voglia di provare qualcos'altro, ma alla fine gira che ti rigira per vivai succede che qualche piantina di queste me la riporto sempre a casa :rolleyes:.

Di gerani ne ho solo due: uno citronella e l'altro ricadente che devo dire ha sopportato benissimo il gelo e sta già rifiorendo. I gerani non mi sono mai piaciuti più che altro per un fatto di pigrizia: devi stare sempre lì pronto a togliere le foglie secche più che su altre piante.

Lo scorso anno ho invece apprezzato la verbena viola/blu che accostata alla gialla surfinia carillon mi piaceva da matti.

Ma questi sono gusti poi magari c'è qualcuno che non trova gradevole l'accostamento giallo/blu e preferisce ad esempio il già trattato rosa/rosso che è sempre insieme quando osservo foto di rose rampicanti.
A me personalmente non piace, ma il mondo è bello perché è vario.

Quest'anno finalmente uscirò un pò fuori dalle solite piante e comprerò qualcosa che non ho mai avuto, né mai visto per vivai laziali: la datura e le rose di Barni!
Sono tentata anche dalle ortensie rampicanti, ma ho paura che facciano una brutta fine sul mio rovente terrazzo :( anche se un angolino in ombra in realtà ci sarebbe.
 
M

mitcha

Guest
Calma calma!! credetemi, non vorrei intervenire per non proseguire su questo tono, ma devo davvero dare atto a Pietro che si è sempre comportato in maniera estremamente corretta, rispettosa e tollerante,mai offensiva.
Non capisco questa levata di scudi, mi sembra che si torni su un argomento già ampiamente trattato, e le cui conclusioni si possono riassumere con un "de gustibus" che sembra riduttivo ma è portatore di un principio fondamentale, il rispetto per le opinioni altrui.
Capisco che la passione ci porti ad esasperare i confronti ed i giudizi, ma non è tutto bianco o nero!
Piuttosto, e qui una frecciatina affettuosa, non dobbiamo fare un esame di coscienza e renderci conto che sì, siamo effettivamente un poco snob? su, su, non c'è niente di male! ;) vogliamo negare che quando cerchiamo la varietà o il colore "giusti" ci facciamo prendere la mano a volte, trinciando giudizi su ciò che non ci piace? sì Noor si tratta di stile, ma anche di altro, e come per l'arte, è difficile dare giudizi netti... vogliamo negare che critichiamo in cuor nostro (io per prima che sono una criticona di natura, senza averne i meriti) le scelte "verdi" degli altri?
...e quella sottile soddisfazione quando diciamo "è una varietà difficile da trovare, l'ho cercata a lungo, l'ho fatta arrivare da XYZ"
E' davvero lodevole cercare di dare spazio a piante meno conosciute, e porta a nuove esperienze e conoscenze, ma per me il giardino è anche e soprattutto una irrinunciabile parte del mio cuore e della mia mente, e su questa non mi sentirei di ricevere giudizi stilistici.. non è un discorso solo sentimentale, bensì per la gran parte un - non so se mi capite- piacere intellettuale, che si nutre di letture, di esempi, di esperienze .
Il fatto di avere scelto un determinato canone estetico come proprio preferito non deve impedirci di cercare di dare valore ad altre scelte.
con affetto, Paola

PS io ho anche dei gerani parigini, erano davvero belli la scorsa estate, un cuscino di fiori FUCSIA che si è unito ad una nuvola di impatiens rosa, bianchi e fucsia... :cool:... ;)
 
L

LuciaR

Guest
Scusate se intervengo ancora in questa polemica, che effettivamente è un pò uscita dal seminato, ma vorrei esprimere la mia opinione riguardo al fatto che definendo dozzinali o comuni. etc. certe piante si disprezzano le persone che le coltivano. A mio parere non è affatto vero che se Tizio disprezza una certa pianta e Caio coltiva codesta pianta, allora Tizio disprezza Caio . Mi spiegherò anch'io con un esempio. Tempo fa proposi l'argomento del giardino "trash" (mi rendo conto solo ora di quanto negativamente questo aggettivo può essere stato interpretato), e raccontai del giardinetto con i mini vialetti di bosso nano, che c'è vicino a casa mia. Usai toni piuttosto forti per descriverlo, ma vi posso assicurare che la persona che si occupa di questo giardinetto è una delle mie preferite nel quartiere in cui vivo. La dedizione con cui egli si occupa del proprio giardino è ammirevole ed io lo stimo e lo apprezzo. E mi dispiacerebbe molto se quel giardino cambiasse, perchè gli ci sono affezionata. Ma ciò non toglie che per i miei personali (e discutibili) gusti quel giardino è il contrario di ciò che definirei "bello", usando naturalmente un concetto che è delle persone, non delle piante.
Inoltre, mi sembra che in questa accusa (parola troppo forte) non si tenga conto dell'ironia (bonaria, a mio parere) con cui alcuni di noi scrivono i propri messaggi. Può capitare nello scrivere di usare termini forti o addirittura estremi all'unico scopo di far sorridere, non per essere offensivi nei confronti di alcuno.
Quante volte Connie ha definito il suo giardino "la tinozza"? Quante volte abbiamo sentito parlare di "discariche" in riferimento ad un terrazzo o giardino?
E' naturale, me ne rendo conto, che le parole possano essere interpretate in modo diverso in relazione alla personalità di chi legge, ma sono sicura che in nessuno di noi ci sia mai stata l'intenzione o l'istinto di offendere o disprezzare qualcuno.
Ovviamente credo che tutti noi abbiamo fatto bene ad esprimere il nostro punto di vista, anche se portandolo ad estreme conseguenze. Il confronto anche forte ha sempre il merito di vivacizzare il dialogo e renderlo più interessante, ovviamente nel rispetto reciproco.
Dopo questi messaggi, di sicuro rifletterò in futuro sull'uso di determinati aggettivi, che sceglievo nell?intenzione di rendre spiritosi i messaggi, ma che ora capisco possano risultare offensivi per le piante e (collegamento che io non avevo fatto) per le persone che le coltivano.
 

Pietro Puccio

Appassionato di palme e piante tropicali
Gentilissima Paola,
ti sono sinceramente grato per il tuo intervento (non per quanto a me rivolto, che certamente in questo frangente non merito), ma per avere espresso in modo estremamente chiaro ed elegante quello che è anche il mio pensiero e che purtroppo non ho saputo esprimere. Grazie anche per il tuo affettuoso richiamo a rientrare nel binario di un simpatico e costruttivo scambio di opinioni.
Pietro Puccio
 
C

chicca

Guest
Credo che la discussione sia chiusa, e questo mi fa piacere, a dire la verità..intervengo solo per fare un piccolo "mea Culpa". Temo di essere stata io, dicendo fra le righe che trovavo cafone l'accostamento delle surfine viola e fucsia, ad essere, sia pur del tutto involontariamente, potenzialmente offensiva. E di questo mi scuso.
Lucia ha espresso, con la chiarezza che le è consueta, il concetto ( sul quale mi trovo del tutto d'accordo )che non c'è relazione fra l'opinione che si può avere per le preferenze estetiche di una persona..e la persona stessa!
E con questo voglio dire che non avevo assolutamente l'intenzione di offendere nè tantomeno disprezzare nessuno.
Credo che pur senza accorgercene mettiamo moltissimo di noi stessi nelle cose che scriviamo, e che proprio per questo voi mi conosciate più di quanto io pensi..ebbene dovete sapere anche che io sono una che fa gaffes. Moltissime gaffes, a dire il vero..quindi, pur esprimendo il proposito di stare più attenta in futuro..portate pazienza perchè potrebbe capitare di nuovo.
ciao a tutti
 
C

Carla

Guest
Premetto che prima di dire la mia ho riflettuto parecchio perchè non so se riuscirò a spiegarmi in modo da evitare equivoci. Ci provo. Io credo che ci sia differenza fra il dire che non mi piace Dante ed il dire che non mi piace questo o quel fiore o giardino, per il semplice fatto che chi coltiva quel fiore, chi lavora in quel giardino lo fa con entusiasmo, con amore e anche con qualche sacrificio e non gli fa certo piacere sentire dire che non è bello. Lo so il termine usato non è proprio questo ma la sostanza io credo di si. E' come se qualcuno passando davanti al mio "giardino cortile" lo definisse trash come è già stato fatto, sicuramente involontariamente(Lucia me lo conferma ) in un post con questo titolo. Voi certo non lo potevate sapere ma io in una descrizione ho riconosciuto il mio giardino. Che ci posso fare questo mi posso permettere, io comunque sono contenta di quello che ho. Non mi sono però offesa perchè nessuno aveva intenzione di farlo, ho fatto questo esempio per spiegarmi meglio. Sono concorde con Lucia che sarebbe meglio evitare commenti che potrebbero ferire la sensibilità altrui. Certo siamo liberi di dire quello che pensiamo, però a volte sarebbe meglio usare un po' di diplomazia, io credo che Pietro intendesse anche questo. Naturalmente nessun rancore da parte mia e del mio giardino, a me piace tanto con i gerani , il gelsomino che ricopre un orribile muro, il porticato che in realtà serve da riparo all'auto, qualche piantina che voi mi avete aiutato a salvare da morte sicura; e il centro lastricato perchè l'auto deve pur passare. Un salutone.
 

Noor.

Giardinauta Senior
Intervengo per quella che, prometto, è l'ultima volta in questo post, solo per chiarire alcune cose che mi stanno particolarmente a cuore e sulle quali mi pesa molto essere frainteso.

Innanzitutto non mi pare assolutamente di aver detto che qualcuno, tanto meno Pietro, mi abbia offeso, semmai pare si sia ritenuto valido l'assioma: Noor disprezza (parola grossa, e non mia) un colore, allora disprezza la pianta che porta quel colore, quindi (logica conseguenza) disprezza di coltiva le piante di quel colore. Abbiate pazienza, ma mi pare veramente un po' troppo macchiavellico e forzato, oltre che assai riduttivo, come discorso.
Torno a precisare, per quella che spero sia l'ultima volta, che il mio non vuole essere assolutamente un'atteggiamento snobistico né di disprezzo verso alcunché né verso alcuno. Non per altro, mi si attribuirebbe una superficialità che personalmente rifuggo come la peggiore delle marchiature.
Abbiamo parlato di rispetto. Bene. Ognuno di noi ha la sua personalissima cognizione di rispetto, ebbene nella mia cognizione rispettare qualcosa o qualcuno vuol dire anche assumere un atteggiamento "critico" (non gratuitamente "giudicante in modo negativo"), il che vuole essenzialmente dire prendersi la responsabilità di "comprendere", nel senso di "prendere su sé", di far proprio e capire profondamente. A questo punto si può arbitrariamente (ma consapevolmente) decidere un personale atteggiamento in proposito. Rispettare, per me, non significa quindi assumere atteggiamenti vuotamente accondiscendenti, reprimere ciò che il nostro animo sente in virtù di una superiore "pax olimpica". E', piuttosto stabilire un mutuo e possibilmente proficuo rapporto, definire un equilibrio dettato dalla reciproca -nel possibile- conoscenza. A questo punto però il gioco diventa a due: già riusciamo a fatica ad essere padroni di noi stessi, l'impresa diventa quantomeno difficoltosa.
Tanto più se il livello di reciproca conoscenza è giocoforza scarso, come nel caso di un Forum su Internet.

Il celebre detto "de gustibus non disputandum est" lascia ampi margini di interpretazione, e benché si citi in continuazione (io sono tra quelli che vi si appellano più spesso), è impossibile non notare che invece sui gusti si discute, eccome: non si potrebbe fare altrimenti e tutta la nostra esistenza è una continua discussione sui "gusti" nostri ed altrui, e relativo giudizio di adesione o di rigetto.
E' ancora una volta il modo, che fa la differenza.
Non soltanto il modo in cui discuterne, ma anche e soprattutto il modo in cui si recepisce quello che gli altri hanno da dire. Per cui, se alcuni affermano recisamente la propria posizione, negando qualsiasi possibilità di una discussione (civile) in merito, facciano pure; altri, meno sicuri di avere la verità in mano, accetteranno "critiche" ed osservazioni pertinenti e non gratuite; altri ancora sprofonderanno risoluti nell'auto-annullamento facendosi trasportare dalla corrente, pendendo dalle labbra di chiunque sia in grado di affabularli (i "creatori di mode"): né questa posizione è meno deleteria della prima. Ma, a parte queste posizioni cardine (e limite), c'è un universo si posizioni del tutto personali dettate, come assai giustamente si è detto, dalla nostra personalità, dalla nostra "cultura", da ciò che vorremmo essere o da ciò che vorremmo apparire. A complicare ancora di più le cose c'è il fatto che spesso il nostro atteggiamento cambia a seconda del particolare argomento.

Cara Paola, quando parlavo di "stile", non intendevo assolutamente riferirmi all'accezione "elitaria" del termine. Né di corrispondenza a "canoni estetici" preconcetti. Con la pretesa di andare oltre la più banale retorica che circonda questa parola, volevo invece far notare che ognuno di noi, nella propria AUTOCONSAPEVOLEZZA (scusate il maiuscolo) crea il proprio stile, come dicevi tu in modo assolutamente ineccepibile attraverso le conoscenze, gli esperimenti, gli errori.
Per questo il "giudizio stilistico" non esiste, per me, nel modo in cui normalmente lo si applica.
Perché riguarda la definizione del grado di "conformità" rispetto a canoni prestabiliti. Ma non è detto che i canoni vadano sempre rispettati. Anzi, è molto più gratificante studiarli, conoscerli, e poi ribaltarli, o "perturbarli", rompere una forma imposta per creare dinamicità ed interesse. Ma un osservatore esterno, per comprendere ed apprezzare, deve sapere cosa c'è alla base.
Quasi a nessuno piace Picasso, al primo colpo, vien da dire "lo saprebbe fare anche mio nipote!". Ma la differenza fondamentale è che Picasso sapeva bene cosa faceva, e perché.
L'unica cosa che non fa assolutamente "stile" è la sciatteria e la superficialità. Su questo mi sentivo perfettamente in linea con quello che diceva Pietro: lo "stile" coinvolge anche il grado di coinvolgimento che abbiamo rispetto alle cose che amiamo, mentre la "moda" può -e sottolineo PUO'- annullare la personalità per mero desiderio di accettazione e di appartenenza, o assai più tristemente per "indifferenza".

"Libero stile", quindi, purché risponda ai nostri "perché", che come giustamente faceva notare Carla, spesso sono dovuti alle necessità pratiche.


Con tutto l'affetto possibile, Maurizio.
 
M

Myosotis

Guest
Bene,bene,carissimi.Mi avete fatto venir voglia di gerani,penso che quest'anno ne comprero' un sacco.Domenica alla fiera di S.Agata ne ho comprati due profumati,non li conoscevo,uno e' al limone e l'altro alla frutta:Spero siano sopravvissuti all'acquazzone di oggi,domani vado a vedere.
Ciao a tutti Daniela
 
M

Manola

Guest
Non vedo l'ora di vedere se i miei gerani edera hanno resistito al duro inverno!
Vorrei aggiungere che qui a Milano, per tutta una serie di motivazioni, il grigiore e la fretta spesso si estende anche ai balconi. :( Negli ultimi anni ho però notato un forte aumento di gerani e surfinie, ben tenute e rigogliose che ti si riscalda il cuore solo a vederle. Ricordo inoltre che nelle località in cui lo spazio è poco, le case sono alte ed il balcone ricopre le funzioni di un giardino (si fa per dire), spesso si riesce a percepirne solo la facciata esterna mentre all'interno vi è un tripudio di colori e varietà.
 
M

mitcha

Guest
Sono contenta, perché mi sembra che alla fine ci siamo capiti...ma non è che stiamo dicendo tutti un po' la stessa cosa, in termini diversi?Meglio così no?
Solo una ultima, ultimissima cosa, per Lucia e per Noor e quanti altri: credo che nessuno abbia dato valore all'equivalenza pianta-persona, sarebbe davvero, come dice Noor, molto superficiale.
Basta basta giuro che non scriverò più niente! ;)
Un bacio Paola
 
Alto