Ritorno sull'argomento. Come forse sapete la riproduzione e propagazione di questa rara specie (in via di estinzione) è piuttosto difficile in quanto pochi semi giungono a completa maturazione dell'embrione e le plantule fortunatamente germinate hanno basso potere radicante finendo inesorabilmente col morire dopo poco tempo. Stessa difficoltà si riscontra con le talee, poco radicanti e ben che vada stentate. A fini commerciali si è ben risolto il problema innestando la Changii su Camelia oleifera oppure su varie japonica e tutte le Changii reperibili in commercio sono variamente innestate. E qui sorgono altri problemi: voi comprate piante ben frondose, apparentemente sane e magari anche fiorite, tutto va bene per un pò ma pian piano le foglie di alcuni rametti iniziano a cambiare colore opacizzandosi ed ingrigendosi e i rametti stessi seccano partendo dalla punta, un processo spesso inesorabile. Ovviamente ci si è spremute le meningi per capirne il perché. Escludendo funghi vari (radicali o sulla chioma), problemi climatici, di irrorazione, terriccio ecc. non resta che una spiegazione: le piante sono tutte di origine cinese e per il viaggio subiscono una decurtazione radicale più o meno drastica con lo scopo di diminuirne il peso, arrivano a destinazione e vengono invasate. La chioma è però troppo fitta per essere sostenuta da un apparato radicale menomato e di lì l'appassimento. Se la neoradicazione avviene abbastanza rapidamente la pianta si salva e si riprende alla grande (così è capitato ad alcune delle mie che ora sono floride e ben frondose), ma fra le tante acquistate la moria è stata piuttosto imponente. In conclusione, se ne volete acquistare qualcuna, cercate piante ormai nel vivaio da qualche anno e ben frondose il che ne assicurerà la sopravvivenza.