:hands13:brava Orty!!:fischio:un po' di par condicio!!!:hands13:
.....ho trovato una curiosità sull'Epifania
La dodicesima notte dopo il Natale era ritenuta una notte speciale dedicata alla luna, di qui il termine “epifania”, “manifestazione” della luce lunare.
A differenza del Natale che era una festa solare, l’Epifania si viene a connotare come una festa della luna. Un astro, questo, intimamente connesso a Madre Natura ed al suo ciclo di rinnovamento.
La Befana (nome derivato dall’aferesi del termine greco “epi-fanea”) che appare in cielo la “dodicesima” notte sarebbe, quindi, una delle trasfigurazioni della natura morente. Di qui, il suo aspetto di vecchia rinsecchita, di “Vecia”, come è chiamata nel nord d’Italia. Figura archetipica, coincidente con l’Antenata mitica, totemica, la Befana si viene a configurare come fata benevola, generosa dispensatrice di frutti della terra. I suoi doni alimentari quali frutta secca, mele, arance, vanno letti come offerte primiziali, che, richiamando i semi della terra, vengono ad esercitare una funzione propiziatoria. Mentre, cenere e carbone, entrambi presenti nelle calze dei bambini cattivi, sono elementi primordiali, aventi la funzione di talismani. Apotropaici sono i fuochi che ardono nelle campagne la sera dell’Epifania, pensiamo ai “natalecci” toscani o ai “pignarui” friulani, la cui cenere viene sparsa sui campi, per favorire un buon raccolto. Dal “pignarul grant” di Tarcento (Udine) si traggono auspici per l’anno nuovo. In Veneto, la sera dell’Epifania, si usava bruciare la “Vecia” su di un rogo.
I cortei mascherati, le cosiddette Befanate, che vanno in scena la sera del 6 gennaio, al ritmo di musica e canti, hanno anch’essi una funzione apotropaica e propiziatoria.
Testo di Ivana Tanga
http://www.taccuinistorici.it/ita/news/contemporanea/usi---curiosita/Riti-dellEpifania.html