Adesso non saprei dirti se tra i vitigni che hai citato ce n'è qualcuno di più o meno resistente, tuttavia in patologia vegetale il fenomeno della resistenza - in generale - è molto noto e sfruttato per costituire cultivar appunto resistenti a determinate malattia.
Tutte le varietà di vite europea tuttavia sono suscettibili alla peronospora, qualcuna di più e qualcun'altra di meno, mentre alcune di quelle americane mostrano apprezzabile resistenza o tolleranza (tolleranza significa che la pianta si prende ugualmente la malattia ma non subisce danni sensibili): è da oltre 50 anni che lavorano su incroci, e inizialmente avevavo ottenuto varietà tolleranti ma un po' scarse sotto il profilo produttivo e contrattistinte dal tipico aroma foxy dell'uva americana che da noi non va proprio, per cui questa linea di ricerca è passata in secondo piano.
Ho notizia di un progetto in Italia (Università di Piacenza) inteso ad approfondire il fenomeno della resitenza a P. viticola: la resistenza può essere infatti verticale (è efficace ma funziona solo contro alcuni ceppi del patogeno) ed è di tipo genetico, ma anche orizzontale (è più generica ma proprio per questo più estesa) e si basa essenzialmente su sostanze antimicrobiche come le fitoalessine e particolari proteine dette PR (Pathogenesis Related = collegate alla patogenesi) che si formano nel corso del processo infettivo.
Ciao