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Albicocco: è monilia?

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Direi di sì: mi pare di scorgere, in particolare nella 4^ foto, anche il feltro miceliale grigiastro, nonché tracce di emissione di gomma. Sarebbe stato utile mettere anche una foto in toto della pianta (solitamente c'è disseccamento di cimali). Se ci fosse una ulteriore evoluzione negativa faccelo sapere (potrebbe essere segno di altra patologia); se invece poi sui frutti comparisse la caratteristica muffa a circoli è sempre monilia.
Con tempo così piovoso evidentemente non è stato sufficiente il trattamento con rameici a fine inverno (ti assicuro che nelle aziende frutticole di trattamenti se ne fanno parecchi: specificatamente contro la monilia tra 'bottoni rosa' e 'scamiciatura' generalmente con prodotti sistemici tipo SCORE 25 EC, SWITCH, ROVRAL FL, SUMISCLEX, THIOCUR FORTE ecc.).
Ciao
 
Ultima modifica:

Marco.C

Aspirante Giardinauta
Direi di sì: mi pare di scorgere, in particolare nella 4^ foto, anche il feltro miceliale grigiastro, nonché tracce di emissione di gomma.
Ciao

Ciao, mi interesserebbe sapere una cosa: in una situazione come questa - qui si parla di Monilia - con un microscopio 40x cosa potrei e cose dovrei posizionare sul vetrino per arrivare ad una identificazione sicura?
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Se prelevi dal feltro miceliale potresti trovare solo ife di scarso significato diagnostico, se invece prelevi da micelio in sporulazione (questo)
monili3.jpg


osserverai, oltre le ife, formazioni conidiofore
monili2.jpg


e relativi conidi
monili1.jpg


dopo di che dovresti confrontare con un buon manuale di Patologia Vegetale (come il vecchio e glorioso Goidànich): trattandosi di un fungo che solitamente si manifesta nella forma imperfetta (ossia non compaiono le fruttificazioni sessuate; gli apoteci
150px-Ascocarp2.png
infatti sono rari a vedersi, nel caso si formano sui frutti mummificati in primavera), l'identificazione microscopica si basa sulla disposizione e struttura dei conidiofori (disgiunti, sparsi, a cespuglietto, brevi, lunghi, continui, settati, semplici, ramificati ecc.), morfologia delle cellule (uni- o plurisettate, ialine, di colore vivace ecc.).
Esistono semplici tecniche di laboratorio (camera umida), che consentono di favorire la sporulazione
monilia_th.jpg

camera_umida.jpg

...la prossima lezione sarà...a pagamento :martello2
Ciao
 
Ultima modifica:

Marco.C

Aspirante Giardinauta
Grazie Alessandro,
mandami pure gli estremi per il pagamento :)
La prima foto rappresenta il feltro di Monilia? Su cosa è stata scattata la foto (germogli, fiori, gemme...)?
E più in generale: per i funghi parassiti delle piante, il micelio dove si trova "fisicamente"? Voglio dire, dove si intrufola, dove si ancora? E' capace di penetrare nei tessuti?
Perchè, in definitiva, l'organo vegetativo attaccato muore, quali funzioni vitali vengono meno?
Ciao,
:)
 

Valentina.F

Aspirante Giardinauta
Direi di sì: mi pare di scorgere, in particolare nella 4^ foto, anche il feltro miceliale grigiastro, nonché tracce di emissione di gomma. Sarebbe stato utile mettere anche una foto in toto della pianta (solitamente c'è disseccamento di cimali). Se ci fosse una ulteriore evoluzione negativa faccelo sapere (potrebbe essere segno di altra patologia); se invece poi sui frutti comparisse la caratteristica muffa a circoli è sempre monilia.
Con tempo così piovoso evidentemente non è stato sufficiente il trattamento con rameici a fine inverno (ti assicuro che nelle aziende frutticole di trattamenti se ne fanno parecchi: specificatamente contro la monilia tra 'bottoni rosa' e 'scamiciatura' generalmente con prodotti sistemici tipo SCORE 25 EC, SWITCH, ROVRAL FL, SUMISCLEX, THIOCUR FORTE ecc.).
Ciao

Scusa il ritardo con cui rispondo: ho trattato con lo Score già da giorni ma la malattia sembra solo rallentata: molti germogli stanno comunque cominciando ad appassire, con le estremità delle foglie che anneriscono :(
Ma le gemme secche e mummificate le devo togliere? E per quanto riguarda le bolle di resina che spesso avvolgono le gemme in prossimità dei nodi, che faccio, le tengo lì o le tolgo?
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
...ho trattato con lo Score già da giorni ma la malattia sembra solo rallentata: molti germogli stanno comunque cominciando ad appassire, con le estremità delle foglie che anneriscono...
La malattia era già in atto e il danno tissutale prodotto, dunque è inevitabile che se ne osservino gli effetti. Altro non farei, salvo eventualmente ripetere il trattamento con il difeconazolo a distanza di 8-10 gg dal primo, anche se non si trattasse di, o solo di, monilia. Se hai voglia e tempo di rimuovere le parti avvizzite l'albero non si offenderà di certo, anzi (ripulisci in ogni caso il terreno a fine stagione da foglie secche e frutti mummificati - anche quelli rimasti attaccati - su cui la monilia si perpetua).

1)La prima foto rappresenta il feltro di Monilia? Su cosa è stata scattata la foto (germogli, fiori, gemme...)?
2)E più in generale: per i funghi parassiti delle piante, il micelio dove si trova "fisicamente"? Voglio dire, dove si intrufola, dove si ancora? E' capace di penetrare nei tessuti?
3)Perchè, in definitiva, l'organo vegetativo attaccato muore, quali funzioni vitali vengono meno?
1) Micelio in sporulazione su frutto
2) Il micelio è l'intreccio delle ife fungine, ossia il corpo vegetativo del fungo. A seconda della specie patogena può localizzari sulla superficie degli organi della pianta e penetrarne i tessuti tramite austori (es. mal bianco), oppure a mezzo di spore germinanti entrare attraverso aperture naturali (lenticelle e soprattutto stomi) e svilupparsi tra le cellule con le quali stabilisce contatti trofici (es. peronospora della vite con sintomo iniziale della c.d. "macchia d'olio"; ruggini), oppure insinuarsi attraverso ferite e stabilirsi all'interno dei tessuti conduttori (es. fusariosi, tracheomicosi varie), ancora infettare i fiori attraverso lo stilo (es. Monilia) ecc..
3) Monilia è una malattia c.d. "litica", perché il fungo secerne enzimi capaci di intaccare la cutina e di 'sciogliere' le lamelle mediane delle cellule dell'ospite, provocando il disfacimento dei tessuti (marciume), mentre il processo successivo di mummificazione (frutti) rappresenta una sorta di stallo tra azione aggressiva del patogeno e fenomeni reattivi da parte dei tessuti invasi.
A seconda del rapporto che si stabilisce tra ospite e patogeno si parla di necrotrofia (le cellule vengono uccise, come per Monilia), biotrofia (le cellule rimangono vive), emibiotrofia (inizialmente rimangono vive, poi il patogeno le uccide nel successivo stadio di infezione).

Saluti ad entrambi
 
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