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Agenda di Natale

Emanuela Pit

Apprendista Florello
Ho pensato di riunire in questo thread tutto ciò che riguarda il Natale, ricette, auguri, canzoni, i vostri racconti, le vostre tradizioni, tutto ciò che volete, ma con unico oggetto il Natale.

Buon Natale nel mondo si dice così:

Ucraino - Srozhdestvom Kristovym.

Spagnolo - Feliz Navidad.

Croato - Sretan Bozic.

Tedesco - Froehliche Weihnachten.

Latino - Natale hilare et Annum Faustum.

Cinese - (Cantonese) Gun Tso Sun Tan'Gung Haw.

Ceco - Prejeme Vam Vesele Vanoce a stastny

Serbo - Hristos se rodi.

Inglese - Merry Christmas

Polacco - Wesolych Swiat Bozego Narodzenia o Boze Narodzenie.

Danese - Glaeligdelig Jul.

Francese - Joyeux Noel.

Giapponese - Shinnen omedeto. Kurisumasu Omedeto.

Ebraico - Mo'adim Lesimkha. Chena tova.

Finnico - Hyvaa joulua.

Romeno - Sa'rba'tori Fericite.

Arabo - Idah Saidan Wa Sanah Jadidah.

Bulgaro - Tchestita Koleda.


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Emanuela Pit

Apprendista Florello
Storia e origine sul Natale

Il Natale e' la principale festa dell'anno, costituita da una serie di festeggiamenti che partendo dal solstizio d'inverno arrivano fino all'Epifania. Feste che nella tradizione popolare erano legate alla chiusura di un ciclo stagionale ed all'apertura del nuovo ciclo.

La festa appartiene all'anno liturgico cristiano, in cui si ricorda la nascita di Gesu' Cristo, che nella Cristianita' occidentale cade il 25 dicembre, mentre nella Cristianita' orientale viene celebrato il 6 gennaio.

La tradizione cristiana si intreccia con quella popolare e soprattutto contadina, perche' ricordiamo che prima della festa cristiana, in questo periodo c'era una serie di ricorrenze e riti legati al mondo rurale.

Nell'antica Roma dal 17 al 24 si festeggiavano i Saturnali in onore di Saturno, dio dell'agricoltura, ed era un periodo dove si viveva in pace, si scambiavano i doni e si facevano sontuosi banchetti. Tra i Celti invece si festeggiava il solstizio d'inverno. Nel 274 d.C. l'imperatore Aureliano decise che il 25 dicembre si festeggiasse il Sole. E' da queste origini che risale la tradizione del ceppo natalizio, ceppo che nelle case doveva bruciare per 12 giorni consecutivi e doveva essere preferibilmente di quercia, un legno propiziatorio, e da come bruciava si presagiva come era l'anno futuro. Il ceppo natalizio nei nostri giorni si e' trasformato nelle luci e nelle candele che addobbano case, alberi e strade; quindi il Natale dei nostri giorni deriva sia da tradizioni borghesi del secolo scorso con simboli e usanze di origine pagana e cristiana.

Il Natale e' anticipato dalla vigilia, che dovrebbe essere una giornata di digiuno e di veglia per prepararsi in vista dei festeggiamenti.

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Emanuela Pit

Apprendista Florello
La vera storia di Babbo Natale


Come lo conosciamo tutti, oggi, Babbo Natale si veste con un abito ed un cappello di color rosso fuoco bordato da una pelliccia bianca che sembra quasi neve, porta i regali a tutti i bambini buoni del mondo con la sua slitta trainata da renne nella notte piu' magica dell'anno, entra dal camino per lasciare i doni sotto l'albero addobbato per l'occasione. E' indubbiamente il personaggio piu' amato dai bambini….anche se molto spesso capita che fa sognare anche i grandi. Ma qual' e' la sua vera storia?
Nel 1931 il famoso marchio "Coca cola" gli ha dato l'aspetto che tutti conosciamo grazie alla mano di Haddon H. Sundbolm ed e' cosi' che la leggenda divenne piu' concreta. Questa leggenda pero' ha inizio molti e molti anni prima, stiamo parlando di San Nicola di Mira, personaggio cristiano appartenente alla tradizione medioevale. Il nome americano di Babbo Natale e' Santa Claus, derivante dal latino Sanctus Nicolaus, ovvero San Nicola. Proprio gli americani hanno cercato diffondere, non solo per scopi commerciali, queste usanze derivanti da antiche tradizioni. In Europa queste tradizioni le ritroviamo proprio nelle gesta del vescovo di Mira (attualmente la citta' si chiama Dembre e si trova in Turchia) e della Befana, famosi e ricordati perche' rivestivano e rivestono tutt'ora la funzione di distributori di doni. Non si riesce a datare la vita di San Nicola in modo da verificare che fu realmente esistito, ma nel Medioevo era un santo molto venerato. Ad ogni modo la grandezza dei suoi miracoli era famosa ed apprezzata dalla Groenlandia alla Russia, terra di cui e' protettore, fino a Canterbury in Inghilterra. I Vichinghi gli dedicarono anche una cattedrale. San Nicola e' protettore di bambini, ragazze e studenti , tutti facenti parte dei suoi miracoli, il piu' conosciuto dei quali, nel suo nome, e' quello narrato dal greco Michele Archimandrita (sec. IX): un padre che, ridotto alla disperazione dalla grave situazione nella quale viveva, decide di far prostituire le tre giovani figlie. San Nicola interviene per tre volte, lanciando all’interno della casa, un sacchetto d'oro. Grazie a questo, il padre riuscira' a dare in moglie ognuna delle tre figlie, allontanandole dal peccato.
San Nicola e' protettore degli studenti nel racconto, rappresentato in vari drammi latini, conosciuto come i Tre chierici, in cui tre giovani, derubati e uccisi da un oste, vengono resuscitati dal santo.
Il destino di San Nicola/Santa Claus sembra spesso essere legato ai mezzi di comunicazione, e fu proprio un'historia composta da Reginoldo di Eichst (sec. X) - corredata da una melodia gregoriana che all’epoca riscosse notevole successo e valse all'autore la nomina a vescovo, nel 966 - che contribui' a decretare la supremazia del santo.
Da allora Nicola e la sua liturgia cominciarono a entrare prepotentemente nelle scuole, nei cori, nei monasteri. Chi si opponeva poteva essere punito dal santo stesso, come accadde al priore Iterio, del monastero di Sens. Questi, narra un manoscritto dell'XI secolo, attribuito a un monaco dell'abbazia di Bec in Normandia, si oppose con fermezza alla richiesta dei suoi cantori di introdurre la nuova liturgia, da lui considerata "opera da menestrello". Ma una notte venne visitato da San Nicola che comincio' a percuoterlo "nel modo al quale al solito ricorrono i maestri per insegnare l’alfabeto a un ragazzo svogliato". Sono gia' presenti qui', nel loro pieno sviluppo, le caratteristiche di Nicola, un santo che compare di notte, spesso in volo, e puo' elargire doni e punizioni.
Le sue reliquie furono portate da Mira a Bari nel 1087, da li iniziarono ad aumentare a dismisura in tutta Europa sia i bambini chiamati Nicola, sia le chiese a lui dedicate. Nel 1130 l’immagine del santo finira'. I vari vescovi di nome Nicola, in Francia, Germania e Inghilterra, continuarono a essere festeggiati dalla fine del Duecento - epoca alla quale risale la prima testimonianza che ne abbiamo, in Francia al XIX secolo, e l'anticipo della tradizione al 6 dicembre (giorno di San Nicola) non fece altro che raddoppiare la festa, che finiva col durare cosi' quasi tutto il mese.


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S

SecoB

Guest
Grazie !!!

grazie, sei bravissima !!! :love_4: :love_4: :love_4: :Saluto: Secondina
 
S

SecoB

Guest
il mio Natale del 1977

Ricorderò, finchè vivo, il "Mio Natale" del 1977 !!!
ero, da circa quindici giorni, all'ospedale, ma FELICISSIMA di esserci; infatti alle ore 11,15 del 24.12.1977 (con taglio cesareo), è nato MIO FIGLIO Pier Leonardo !!!:hands13: il 24.12.2005, in grazia di Dio, il mio unico "bimbo" festeggierà i suoi 28 anni !!!
 

MagicaTitti

Giardinauta
questa è una bozza del menù del 24... dico bozza perchè non è definitivo:
antipasto:
alici marinate
peperoncini ripieni di tonno
salmone e pesce spada affumicato
primo piatto:
Pasta (ancora non so quale tipo:accetto consigli) con gamberi e asparagi
pasta al tonno (da ne è tradizione... poca, ma ci sarà)
secondo piatto:
Pesce arrosto
Soutè di vongole
Insalata di polpo e patate
contorni
carciofi
broccoli e cavolfiore
insalata verde
patatine
Che ne dite? Suggerimenti per aggiunte o modifiche sono ben accetti...
Diteci i vostri menù!
 

*ALE*

Apprendista Florello
Emanuela ams ha scritto:
Ho pensato di riunire in questo thread tutto ciò che riguarda il Natale, ricette, auguri, canzoni, i vostri racconti, le vostre tradizioni, tutto ciò che volete, ma con unico oggetto il Natale.

Buon Natale nel mondo si dice così:

Ucraino - Srozhdestvom Kristovym.

Spagnolo - Feliz Navidad.

Croato - Sretan Bozic.

Tedesco - Froehliche Weihnachten.

Latino - Natale hilare et Annum Faustum.

Cinese - (Cantonese) Gun Tso Sun Tan'Gung Haw.

Ceco - Prejeme Vam Vesele Vanoce a stastny

Serbo - Hristos se rodi.

Inglese - Merry Christmas

Polacco - Wesolych Swiat Bozego Narodzenia o Boze Narodzenie.

Danese - Glaeligdelig Jul.

Francese - Joyeux Noel.

Giapponese - Shinnen omedeto. Kurisumasu Omedeto.

Ebraico - Mo'adim Lesimkha. Chena tova.

Finnico - Hyvaa joulua.

Romeno - Sa'rba'tori Fericite.

Arabo - Idah Saidan Wa Sanah Jadidah.

Bulgaro - Tchestita Koleda.


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Grazie Manu, non immagini quanto piacere mi faccia leggere questo post. Mi hai ricordato il mio amato Papa, il giorno di Natale, ogni anno seguivo alla tv lui che augurava il Buon Natale in tutte quelle lingue strane, un suono dolcissimo che mi emozionava ogni volta, in piu' il boato della gente che stava a Roma, i vari gruppetti da tutto il mondo, una sensazione strana, bellissima, contagiosa, unica e purtroppo irripetibile.
Grazie ancora, mi manca da morire.
Ale
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello
SecoB ha scritto:
Ricorderò, finchè vivo, il "Mio Natale" del 1977 !!!
ero, da circa quindici giorni, all'ospedale, ma FELICISSIMA di esserci; infatti alle ore 11,15 del 24.12.1977 (con taglio cesareo), è nato MIO FIGLIO Pier Leonardo !!!:hands13: il 24.12.2005, in grazia di Dio, il mio unico "bimbo" festeggierà i suoi 28 anni !!!

Che strano, guarda cosa abbiamo in comune :)

Chiara, nostra figlia, è nata il 16 dicembre 1977

a Natale ero a casa felice

a Luca il più grande, nato il 27 aprile 1972, avevamo regalato una bicicletta e una scimmietta Curios George,
qualcuno se lo ricorda :)

ed eravamo stati molto fortunati, perchè ne avevamo trovato anche uno di piccino per il bimbo che sarebbe nato

qualcosa che oltre al legamo di sangue potesse legare i due bambini

i due Curios George sono ancora lì, il grande nella camera di Luca, il piccolo nella camera di Chiara :love:

grazie Secondina per avermi fatto ricordare quei bei momenti :love_4:
 

Emanuela Pit

Apprendista Florello


La storia del presepe


Sono gli evangelisti Luca e Matteo i primi a descrivere la Nativita'. Nei loro brani c'e' gia' tutta la sacra rappresentazione che a partire dal medioevo prendera' il nome latino di praesepium ovvero recinto chiuso, mangiatoia. Si narra infatti della umile nascita di Gesu', come riporta Luca, "in una mangiatoia perche' non c'era per essi posto nell'albergo" (Ev., 2,7); dell' annunzio dato ai pastori; dei magi venuti da oriente seguendo la stella per adorare il Bambino che i prodigi del cielo annunciano gia' re. Questo avvenimento cosi' familiare e umano se da un lato colpisce la fantasia dei paleocristiani rendendo loro meno oscuro il mistero di un Dio che si fa uomo, dall' altro li sollecita a rimarcare gli aspetti trascendenti quali la divinita' dell' infante e la verginita' di Maria. Cosi' si spiegano le effigi parietali del III secolo nel cimitero di S. Agnese e nelle catacombe di Pietro e Marcellino e di Domitilla in Roma che ci mostrano una Nativita' e l'adorazione dei Magi, ai quali il vangelo apocrifo armeno assegna i nomi di Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, ma soprattutto si caricano di significati allegorici i personaggi dei quali si va arricchendo l'originale iconografia: il bue e l'asino, aggiunti da Origene, interprete delle profezie di Abacuc e Isaia, divengono simboli del popolo ebreo e dei pagani; i Magi il cui numero di tre, fissato da S. Leone Magno, ne permette una duplice interpretazione, quali rappresentanti delle tre eta' dell'uomo: gioventu', maturita' e vecchiaia e delle tre razze in cui si divide l'umanita': la semita, la giapetica e la camita secondo il racconto biblico; gli angeli, esempi di creature superiori; i pastori come l'umanita' da redimere e infine Maria e Giuseppe rappresentati a partire dal XIII secolo, in atteggiamento di adorazione proprio per sottolineare la regalita' dell'infante. Anche i doni dei Magi sono interpretati con riferimento alla duplice natura di Gesu' e alla sua regalita': l' incenso, per la sua Divinita', la mirra, per il suo essere uomo, l'oro perche' dono riservato ai re. A partire dal IV secolo la Nativita' diviene uno dei temi dominanti dell'arte religiosa e in questa produzione spiccano per valore artistico: la nativita' e l'adorazione dei magi del dittico a cinque parti in avorio e pietre preziose del V secolo che si ammira nel Duomo di Milano e i mosaici della Cappella Palatina a Palermo, del Battistero di S. Maria a Venezia e delle Basiliche di S. Maria Maggiore e S. Maria in Trastevere a Roma. In queste opere dove si fa evidente l'influsso orientale, l'ambiente descritto e' la grotta, che in quei tempi si utilizzava per il ricovero degli animali, con gli angeli annuncianti mentre Maria e Giuseppe sono raffigurati in atteggiamento ieratico simili a divinita' o, in antitesi, come soggetti secondari quasi estranei all'evento rappresentato. Dal secolo XIV la Nativita' e' affidata all'estro figurativo degli artisti piu' famosi che si cimentano in affreschi, pitture, sculture, ceramiche, argenti, avori e vetrate che impreziosiscono le chiese e le dimore della nobilta' o di facoltosi committenti dell'intera Europa, valgano per tutti i nomi di Giotto, Filippo Lippi, Piero della Francesca, il Perugino, Drer, Rembrandt, Poussin, Zurbaran, Murillo, Correggio, Rubens e tanti altri. Il presepio come lo vediamo realizzare ancor oggi ha origine, secondo la tradizione, dal desiderio di San Francesco di far rivivere in uno scenario naturale la nascita di Betlemme, con personaggi reali, pastori, contadini, frati e nobili tutti coinvolti nella rievocazione che ebbe luogo a Greccio la notte di Natale del 1223; episodio poi magistralmente dipinto da Giotto nell'affresco della Basilica Superiore di Assisi. Primo esempio di presepe inanimato, a noi pervenuto, e' invece quello che Arnolfo di Cambio scolpira' nel legno nel 1280 e del quale oggi si conservano le statue residue nella cripta della Cappella Sistina di S. Maria Maggiore in Roma. Da allora e fino alla meta' del 1400 gli artisti modellano statue di legno o terracotta che sistemano davanti a un fondale pitturato riproducente un paesaggio che fa da sfondo alla scena della Nativita'; il presepe e' esposto all'interno delle chiese nel periodo natalizio. Culla di tale attivita' artistica fu la Toscana ma ben presto il presepe si diffuse nel regno di Napoli ad opera di Carlo III di Borbone e nel resto degli Stati italiani. Nel '600 e '700 gli artisti napoletani danno alla sacra rappresentazione un’impronta naturalistica inserendo la Nativita' nel paesaggio campano ricostruito in scorci di vita che vedono personaggi della nobilta', della borghesia e del popolo rappresentati nelle loro occupazioni giornaliere o nei momenti di svago: nelle taverne a banchettare o impegnati in balli e serenate. Ulteriore novita' e' la trasformazione delle statue in manichini di legno con arti in fil di ferro, per dare l'impressione del movimento, abbigliati con indumenti propri dell'epoca e muniti degli strumenti di svago o di lavoro tipici dei mestieri esercitati e tutti riprodotti con esattezza anche nei minimi particolari. Questo per dare verosimiglianza alla scena delimitata da costruzioni riproducenti luoghi tipici del paesaggio cittadino o campestre: mercati, taverne, abitazioni, casali, rovine di antichi templi pagani. A tali fastose composizioni davano il loro contributo artigiani vari e lavoranti delle stesse corti regie o la nobilta', come attestano gli splendidi abiti ricamati che indossano i Re Magi o altri personaggi di spicco, spesso tessuti negli opifici reali di S. Leucio. In questo periodo si distinguono anche gli artisti liguri in particolare a Genova, e quelli siciliani che, in genere, si ispirano sia per la tecnica che per il realismo scenico, alla tradizione napoletana con alcune eccezioni come ad esempio l'uso della cera a Palermo e Siracusa o le terracotte dipinte a freddo di Savona e Albisola. Sempre nel '700 si diffonde il presepio meccanico o di movimento che ha un illustre predecessore in quello costruito da Hans Schlottheim nel 1588 per Cristiano I di Sassonia. La diffusione a livello popolare si realizza pienamente nel '800 quando ogni famiglia in occasione del Natale costruisce un presepe in casa riproducendo la Nativita' secondo i canoni tradizionali con materiali - statuine in gesso o terracotta, carta pesta e altro - forniti da un fiorente artigianato. In questo secolo si caratterizza l'arte presepiale della Puglia, specialmente a Lecce, per l'uso innovativo della cartapesta, policroma o trattata a fuoco, drappeggiata su uno scheletro di fil di ferro e stoppa. A Roma le famiglie importanti per censo e ricchezza gareggiavano tra loro nel farsi costruire i presepi piu' imponenti, ambientati nella stessa citta' o nella campagna romana, che permettevano di visitare ai concittadini e ai turisti. Famosi quello della famiglia Forti posto sulla sommita' della Torre degli Anguillara, o della famiglia Buttarelli in via De' Genovesi riproducente Greccio e il presepe di S. Francesco o quello di Padre Bonelli nel Portico della Chiesa dei Santi XII Apostoli, parzialmente meccanico con la ricostruzione del lago di Tiberiade solcato dalle barche e delle citta' di Gerusalemme e Betlemme. Oggi dopo l'affievolirsi della tradizione negli anni '60 e '70, causata anche dall'introduzione dell'albero di Natale, il presepe e' tornato a fiorire grazie all'impegno di religiosi e privati che con associazioni come quelle degli Amici del Presepe, Musei tipo il Brembo di Dalmine di Bergamo, Mostre, tipica quella dei 100 Presepi nelle Sale del Bramante di Roma; dell'Arena di Verona, rappresentazioni dal vivo come quelle della rievocazione del primo presepio di S. Francesco a Greccio e i presepi viventi di Rivisondoli in Abruzzo o Revine nel Veneto e soprattutto la produzione di artigiani presepisti, napoletani e siciliani in special modo, eredi delle scuole presepiali del passato, hanno ricondotto nelle case e nelle piazze d' Italia la Nativita' e tutti i personaggi della simbologia cristiana del presepe.

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Emanuela Pit

Apprendista Florello
La casa di Babbo Natale

In una foresta, ben protetta, e' nascosta una casetta. A vederla da lontano potrebbe sembrare quella di un nano,invece e' una casa ben speciale! Ci credo: ci abita Babbo Natale! Tutto l'anno lassu' al Polo per i postini c'e' un gran lavoro. arrivano lettere da ogni paese, ogni bambino non bada a spese per inviare a quell'uomo generoso la richiesta di un dono gioioso. Caro Babbo Natale.... E' un inizio scontato anche l'anno scorso l'hai usato! Quest'anno devi fare una letterina che sia proprio bella e carina! devi raccontare cosa ti e' capitato e se qualche guaio hai combinato! Non provare a dire qualcosa di non vero: Babbo Natale si arrabbierebbe davvero! Al Polo Nord la devi indirizzare se vuoi che in fretta possa arrivare. Non fare l'egoista e il maleducato ricordati che ogni dono va meritato!.Filastrocca di babbo Natale portami un dono davvero speciale! Sono stato un bravo bambino portami una palla e un trenino, la mia mamma non ho fatto arrabbiare portami un aereo che sappia volare, ho aiutato anche il mio papa' portami dolci in gran quantita'! se ti chiedo troppo, lascia stare...ma fammi trascorrere un bel Natale!.Babbo natale, grazie davvero con te posso essere proprio sincero! Non sono stato sempre obbediente ho fatto arrabbiare un po' di gente. La mamma dice che sono disordinato e che a scuola non mi sono impegnato! ogni regalo che mi hai portato non me lo sono proprio meritato. Ma ti prometto che mi impegnero' e che l'anno prossimo migliorero'!.Babbo Natale, per cortesia portami quest'anno un po' di allegria, che la mia famiglia sia felice e serena e nel mondo scompaiano angoscia e pena. Che tutte le guerre finiscano d'un tratto, che facciano la pace anche cane e gatto! Se ti chiedo troppo, vedi quello che puoi fare, vorrei soltanto che questo fosse un vero Natale!





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Emanuela Pit

Apprendista Florello
Gli scarponi


Era la vigilia di Natale. Una bimbetta pallida e scarna, vestita di cenci, si aggirava per le vie luminose della citta' chiedendo l'elemosina ai passanti che, frettolosi, neanche le badavano. Si chiamava Celestina. Era rimasta orfana a soli sette anni, e coloro che l'avevano raccolta la obbligavano a mendicare tutto il giorno e la picchiavano senza pieta' se, rincasando, non portava un bel gruzzolo di denari. Quella sera la povera bimba, era anche piu' triste del solito e si sentiva piu' che mai sola ed estranea, tra quella folla lieta, tra quelle vetrine rigurgitanti di belle cose. Sapeva che quella notte il Bambino Gesu' avrebbe portato giocattoli e dolci a tutti i bambini meno che a lei. Infatti come avrebbe potuto Gesu' ricordarsi dell'umile Celestina, con tanti bambini che c'erano al mondo? E se poi, nella sua bonta' divina, Egli le avesse voluto portare qualche dolce o qualche giocattolo, dove l'avrebbe deposto? Celestina non possedeva neanche un paio di scarpette da preparare sotto la cappa del camino. Pensando a questo, la bimba si trascinava di mala voglia verso la sua povera dimora, dove non c'era nessuna persona cara ad attenderla, quando, passando davanti al negozio d'un calzolaio, si fermo'. Sopra un banco stavano allineate tante scarpe d'ogni dimensione e d'ogni forma, e il padrone, di tutta quella merce, invece di sorvegliarla, stava dormicchiando in un angolo della bottega. Celestina non seppe resistere alla tentazione: con un rapido gesto afferro' il primo paio della fila, che per combinazione erano scarponi da uomo, fuggi' con la refurtiva, stringendosela al petto. Finalmente anch'essa avrebbe avuto un paio di scarpe da mettere sotto il camino. Senza mai fermarsi, corse, corse attraverso le strade popolose, sali' tutto d'un fiato le scale di casa ed entro' finalmente nella sua soffitta. Subito depose gli scarponi presso il camino spento, poi entro' soddisfatta nella cassa da imballaggio che le serviva da letto e, rannicchiatavisi tutta, attese. Chissa' se il Bambino Gesu' si sarebbe ricordato quest'anno di lei? Che cosa le avrebbe portato? Forse una bambola con un vaporoso vestito di seta rosa e di pizzo, come quella che aveva visto nella ricca vetrina? Sarebbe venuto il Bambino in persona o avrebbe mandato un angelo? Ma ecco che di colpo la soffitta fu tutta illuminata da una luce abbagliante. In mezzo alla stanza si teneva ritto un angelo, con grandi ali bianche e un viso dolcissimo incorniciato da riccioli biondi. Egli teneva aperto in mano un grande registro e, dopo aver letto attentamente in esso, esclamo':Se', c'e' scritto Celestina. Ed e' qui che abita. Anche per lei ho qualcosetta. E dal suo mantello trasse fuori proprio la bambola vestita di rosa. Avvicinatosi al caminetto, stava per deporla in terra, quando vide gli scarponi. Ma come mai stanno qui queste scarpe? Certo qui c'e' uno sbaglio. Rimise allora la bambola sotto il mantello e, dopo aver lanciato uno sguardo severo alla bimba, che dal suo lettuccio lo fissava come ipnotizzata, scomparve improvvisamente. La bimba comprese il rimprovero contenuto in quello sguardo. Aveva commesso una gran cattiva azione, impadronendosi di quegli scarponi che non le appartenevano. Come mai si era lasciata vincere dalla tentazione? Per tutta la notte la povera piccola si giro' e rigiro' nel suo giaciglio singhiozzando pentita. Appena fu mattina, si vesti' in fretta, prese i malaugurati scarponi e corse dal vecchio calzolaio, che trovo' appunto sulla soglia della sua bottega, e gli porse le scarpe rubate confessandogli piangendo la sua colpa. Poi fuggi' via e ritorno' nella sua soffitta. Ma qui l'aspettava una grande sorpresa. Seduta in mezzo al piano del camino, stava la bambola vestita di rosa, circondata da una grande quantita' di dolci appetitosi.






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Emanuela Pit

Apprendista Florello
Gli aiutanti di Babbo Natale



Se quest'anno non passera' Babbo Natale non ti devi proprio disperare. Ha un tale d'affare quel vecchietto che la memoria gli puo' giocare uno scherzetto! Ma per fortuna a riparare ogni svista di aiutanti ne ha una bella lista! C'e' Santa Lucia col suo asinello e Gesu' Bambino,sorridente e bello. C'e' la Befana con la sua scopa e i tre Magi ai cammelli in groppa! Che fervore nell'officina dei folletti di Babbo Natale. Presto, presto Natale si avvicina non si puo' certo farselo scappare! C'e' un folletto che i pezzi unisce di un trenino decorato a strisce. Un altro decora delle automobiline, un altro ancora veste le bamboline. Ognuno ha un suo compito determinato perche' preciso il lavoro sia terminato. Quante scatole devono preparare i buoni folletti per aiutare Babbo Natale nella sua missione perche' ogni regalo giunga a destinazione, tutto intatto e ben confezionato e nel viaggio non venga sciupato. Cosi' dietro alla carta colorata, rimane ignoto il gran mistero di cosa ci sia dentro per davvero.





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Emanuela Pit

Apprendista Florello
La cucina di Babbo Natale

Nella casa di Babbo Natale c'e'; una cucina davvero speciale con un camino dal grande fuoco governato dal folletto Mister Cuoco. Quando la festa si avvicina e' tutta una gran confusione in cucina perche' si preparano dolci a milioni da portare ai bimbi che son stati buoni!C'e' chi prepara i panettoni e chi caramelle e torroni chi cioccolata fondente e pasticcini chi pandori e canditi sopraffini!Quanti dolci a Natale mangiamo! Chissa'; di chi e' la felice mano che tutti li ha cosi' ben preparati perche'; siano da noi gustati? Che novita', dei folletti! Essi ne preparano a etti ed etti: torrone morbido e duro croccante, un panettone soffice e fragrante, dei frollini di zucchero imbiancati, canditi di frutta, dolcetti variegati.





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Emanuela Pit

Apprendista Florello
Il sacco di Babbo Natale



Babbo Natale, non si sa come,trascina il suo sacco per ogni dove. E' un sacco vecchio e rattoppato sembra sia stato abbandonato da un gigante un po' smemorato ai piedi di un albero fatato. Ci sta dentro proprio di tutto dal tamburo al treno a stantuffo e piu' ci sono giochi, piu' lo riempi che sia un sacco magico?che ne pensi? Scende dal tetto nel camino infilandosi svelto, facendo pianino. Nella stanza vuole arrivare, ma i bambini non deve svegliare. Domani sara' per tutti una grande sorpresa da filmare con la cinepresa.





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Emanuela Pit

Apprendista Florello
Il Natale dei folletti

Quanta attivita' porta Natale! Beatrice e Violetta sono occupatissime in questi giorni. Non si sono accontentate di mandare auguri alle amiche, ma hanno raccolto tutte le letterine che i bimbi del villaggio hanno scritto a Babbo Natale.
E sono tante!... Babbo Natale avra' da lavorare molto! Non riusciro' a portare un paniere cosi' pieno! dice l'angelo dorato.
Ma i bambini non l'odono e continuano a svuotare nel cesto le loro cartelle piene di letterine.
Che giornata e'! Dice Beatrice a sua sorella Violetta, vorrei sapere quante sono le nostre letterine!
Finalmente il lavoro e' finito: possono andare a passeggiare nel bosco per riposarsi un po'.
Camminano di buon passo, dandosi la mano e cantando canzoncine natalizie. Sul sentiero incrociano cerbiatti, scoiattoli e conigli.
Che vivacita'! Esclama un coniglio vedendole. Dove andate cosi' di buon passo? Domanda uno scoiattolo.
Io credo di saperlo dice una cerbiatta, siete invitate dai folletti, non e' vero?
I folletti esclamano le bimbe, ma non esistono! e scoppiano a ridere. Gli animali fuggono offesi.
Poco lontano cinque corvi sopra un tetto le chiamano con il loro possente gracchiare.
Guarda dice Violetta, c'e' una casa dei folletti!
Eccovi, infine, dice un folletto aprendo la porta di legno, vi aspettavamo per la merenda e siete in ritardo, entrate presto, vi riscalderete!.
Non fateci caso, dice un secondo folletto che assomiglia al primo, nostro fratello e' arrabbiato perche' ha bruciato i vostri pasticcini!.
Beatrice e Violetta non sanno che fare: sono tanto meravigliate. Un folletto, che gli altri chiamano Ribin, le fa accomodare vicino alla stufa e offre loro una tazza di te'. Un altro folletto toglie alle bimbe le scarpe bagnate per farle asciugare vicino alla stufa. Violetta e Beatrice si stanno divertendo moltissimo con i folletti dal cappello a punta.
Siete in molti qua'? domanda Violetta, e che cosa fate?
Guarda dalla finestra dice Robin.
Ho indovinato esclama Beatrice, voi fabbricate i giocattoli per Babbo Natale.
Brava! esclamano alcuni folletti che tornavano dalla foresta, con giocattoli rossi come il loro cappello.
Non hanno un minuto da perdere, devono essere pronti per domattina all'alba e sono in ritardo.
Bevono in fretta il loro te' con qualche pasticcino e si precipitano nel loro laboratorio.
Tagliano, cuciono, piallano, inchiodano, scolpiscono piccoli personaggi, animali e casette, poi li dipingono a colori vivaci.
Violetta e Beatrice non sanno che fare per aiutare i loro nuovi amici.
Volete rendervi utili? Domanda Robin, bisognera' andare a chiedere in prestito la slitta a Babbo Natale per poter caricare i doni.
Babbo Natale trova naturale tutto cio' e presta loro la piu' bella slitta e l'attacca ad una renna velocissima come la luce. Appena i pacchetti infiocchettati sono caricati, riportano la slitta da Babbo Natale.
Al castello di Babbo Natale, Violetta e Beatrice fanno la conoscenza della Fata degli Alberi di Natale.
Oh mio Dio! grida la fata correndo da tutte le parti, non arrivero' in tempo!
Possiamo aiutarvi? domandano Violetta e Beatrice.
oh si! esclama la Fata, che idea meravigliosa! Vi prestero' gli abiti da fata, cosi' sarete piu' comode. Montano su di una nuvola magina per fare il giro del mondo. In un lampo, abbandonano gli alberi di Natale di tutto il mondo con ghirlande, stelle e palloncini dorati.
Dove volete che vi riporti? chiede la Fata alle piccole amiche, non appena terminato il lavoro.
Dai folletti rispondono in coro le bimbe.
Benissimo dice la Fata sorridendo, in viaggio per il bosco dei folletti!.
Il tempo di dirlo e il viaggio e' terminato. Violetta e Beatrice salutano la Fata che offre alcuni doni alle bimbe ed un piccolo abete per i folletti.
Gli omini col cappello a punta gioiscono nel rivedere le piccole amiche scendere da una nuvola e le abbracciano sorpresi, mettendosi a danzare ed a cantare tutta la notte la filastrocca di Natale.





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Emanuela Pit

Apprendista Florello
Devo confessarvi una mia passione, mi piacciono da impazzire le palle di neve, io le chiamo così, ma non sono le vere e proprie palle di neve, ma quelle sfere con dentro la neve e qualcos'altro, mi piacciono tantissimo anche i carillons, mi piace il loro suono, le forme diverse, lo so che sono oggetti infantili, ma la bambina che è dentro di me e che non ha mai avuto una di quelle palle di neve o un carillons sarebbe ben felice se qualcuno gliene regalasse uno.

Spesso i nostri mariti o fidanzati si arrovellano per cercare un regalo giusto, per noi, che abbiamo già tutto, e basterebbe così poco :love:

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Emanuela Pit

Apprendista Florello
I Presepi

[FONT=Verdana, Helvetica, Arial, serif]Serra San Quirico [/FONT][FONT=Verdana, Helvetica, Arial, serif]Paese Presepio (Marche)[/FONT]
[FONT=Verdana, Helvetica, Arial, serif][/FONT]​
[FONT=Verdana, Helvetica, Arial, serif]In uno scenario suggestivo all'imbocco della Gola della Rossa, tra boschi, pinete e verdi colline, adagiato su una costa rocciosa si trova Serra San Quirico. Il centro storico, suddiviso in una serie di viuzze, con rocche, castelli ed antichi edifici, nel periodo invernale si trasforma in un ideale luogo d'incanto. Ad arricchire tanta suggestiva bellezza ambientale ed architettonica contribuisce l'evento natalizio più desiderato: IL PRESEPE. [/FONT]
[FONT=Verdana, Helvetica, Arial, serif][/FONT]
[FONT=Verdana, Helvetica, Arial, serif]Dal 1988 Serra San Quirico ospita sotto le caratteristiche Copertelle, su iniziativa della Parrocchia di San Quirico, un Presepio. La rievocazione realizzata dai volonterosi serrani, si basa su un'accurata ricerca storica delle arti, dei mestieri, usi e costumi delle origini. Studiando artigianalmente con creazioni plastiche di statue e manufatti vari, ricostruisce scene bibliche e pastorali. La fusione tra il paesaggio originale e l'antico mondo evangelico ricreato dal lavoro manuale degli abitanti produce un'atmosfera di mistero e fantasia [/FONT]
 
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