L'aspidistra e la storia...
Due cartoline di due donne ai primi del '900 posano accanto a delle aspidistre...
il celebre scrittore inglese George Orwell nel suo romanzo "Fiorirà l'Aspidistra" ("Keep the Aspidistra Flying", 1936) la cita numerose volte in sfondo ai luoghi delle vicende.
RECENSIONI DEL LIBRO:
Fiorirà l'Aspidistra di George Orwell
Per crescere leggendo...
Quando un mio amico mi prestò questo libro confesso che pensai: ma che titolo è fiorirà l'aspidistra? La lettura di questo libro,però, è certamente più sorprendente di quanto sia strano il titolo, chi pensa ad un Orwell modello 1984 rischia di rimanere molto deluso . In questo libro l'autore si lancia, attraverso il protagonista, in un percorso introspettivo tanto drammatico quanto coinvolgente, affronta con brutale cinismo la tragedia personale di chi non si vuole piegare alle regole della società ma che poi per i casi della vita è costretto ad ammettere la propria sconfitta, perchè spesso la vita non ti lascia la possibilità di decidere, ti anticipa, ti coglie di sorpresa, ti piega al suo volere, non è debolezza cedere, è solo capire che è la vita la forza più grande che abbiamo attorno..................... Leggere questo testo è un'esperienza davvero singolare, per chi come me (un pò di presunzione non guasta mai) è sempre stato abituato ad usare il cervello per pensare e a guardare il mondo con occhio critico è sempre una piacevole sopresa trovare in un libro ragionamenti e conclusioni a cui si è arrivati indipendentemente , ed è proprio quello che succede leggendo "fiorirà l'aspidistra", ti sorprendi a parlare al libro con esclamazioni del tipo " ma allora non sono il solo!", " certo è così !", insomma si crea un rapporto tutto particolare con il protagonista che diventa dopo un pò una specie di cavia su cui testare determinate convinzioni, sai già, prima di leggere, che analizzerà tutte le possibilità, criticherà tutto il criticabile, insomma sarà un compagno di viaggio anche attraverso i tuoi pensieri........ Non una parola, non una frase oppure un'azione del protagonista sono prive di significato, tutto ha un senso e uno scopo, tutto viene analizzato al microscopio........tutto....... diventa amaramente inutile quando un evento tanto sconvolgente quanto bello stravolge tutto, un figlio in arrivo.............. e allora basta battaglie personali contro tutto e contro tutti, la posta in gioco è più alta adesso, si deve accettare quel lavoro che si era rifiutato ma che serva a dar da mangiare al nascituro, si deve far parte della società, non ce ne si può più escludere, c'è una persona la cui sopravvivenza dipende da questa accettazione, e non si può essere così egoisti da far ricadere su un innocente il peso delle proprie scelte. Cosa fare adesso? Meglio andare a comperare una piantina di Aspidistra, simbolo della piccola borghesia inglese a quei tempi, e monito permanente della propria piccola sconfitta per il protagonista................ quanti nostri amici , convinti ribelli sono scesi col groppo in gola da casa per andare a comperare il primo vestito da lavoro , come si saranno sentiti ad indossare quella giacca e quella cravatta tanto stretta? Leggendo questo libro si potrà capirlo meglio , ma senza drammi , con serenità , una serenità che solo quando si sta maturando davvero si può avere....... o siamo noi quelli col groppo in gola?.......... forse.............
Recensione a cura di Christian
In questo romanzo scopriamo un George Orwell poco conosciuto, lontano dai grandi capolavori come "1984". Eppure compare anche un giovane autore di prestigio, con difetti di stile e continue ripetizioni, ma anche tematiche profonde, spunti di analisi e un grande amore per la conoscenza. E' la storia di un poeta, desolato e afflitto, povero e sconosciuto. Ma è soprattutto la storia di un'anima in pena, di una persona che, richiudendosi nel proprio guscio di vano orgoglio, non riesce a inserirsi nella società, e proprio ciò che lui critica aspramente, il denaro, diviene la sua ossessione. Sono i quattrini il motivo dominante dell'opera, in un abbandono forsennato della sicurezza economica e del vil soldo, pur se quest'ultimo permette, oltre all'opulenza, anche solo una misera cena con la ragazza amata. In quest'opera vi sono personaggi delineati con uno stile forte, spesso stereotipato, ma dotati di una vitalità che era propria del giovane scrittore di quegli anni. E' anche un'opera quasi fastidiosa, per l'inesorabilità quasi fatalistica che domina le azioni del protagonista.
Consigliato a:
Consiglio la lettura a chi apprezza Orwell, perché permette di scoprire aspetti di lui poco noti. Ma è consigliato anche a chi è in cerca di qualcosa di alternativo alla lettura classica, e che apprezza lo stile a volte grezzo e schietto di un romanzo non rifinito dall'esperienza di una vita.
Se vi è piaciuto, dovete leggere assolutamente i suoi più grandi capolavori, soprattutto "1984" e "La fattoria degli animali". Meritorio e bellissimo in alcune sue parti è anche "Omaggio alla Catalogna".
GEORGE ORWELL
Fiorirà l'aspidistra
C'è l'aspidistra, e c'è Gordon Comstock.
L'aspidistra è una pianta che per la capacità di resistere al caldo e al freddo, alla polvere, alla mancanza di luce senza richiedere particolari cure, è la più diffusa nelle abitazioni della piccola borghesia inglese. E Gordon Comstock detesta l'opaca rispettabilità borghese; non ne sopporta il conformismo, la meschina aspirazione al benessere materiale come fine ultimo della vita... e un sacco di altre cose. Così si ribella e, disprezzando le legittime ambizioni dei famigliari, rinuncia a un impiego redditizio per un misero posto di commesso di libreria che gli dà solo il minimo per vivere in una squallida soffitta. Il suo solo desiderio è diventare un grande scrittore, ma i versi che invia alle riviste letterarie vengono regolarmente respinti. Deluso, eternamente scontento, abbandonato ad un cupo vittimismo e nel contempo padrone di una certa capacità speculativa di fondo, Gordon decide di scendere i gradini sociali e quelli ancor più impervi della personalità fino a raggiungere il basso. Più giù, sempre più giù. In una sequenza incalzante di scelte autodistruttive e lesive; col fisico che comincia a rispondere di conseguenza. Giù. Fino a toccare il fondo, del quale ne assapora i disperati livori.
Come l'aspidistra che ha bisogno di poco, anche Gordon, per poco, comincia a reagire. E' un poco che solletica: l'amicizia di Ravelston e l'amore di Rosemary che sta per dargli un bambino. E' nel sentire il movimento del piccolo nel ventre della sua donna che Gordon fa la sua scelta ultima e definitiva: l'annichilimento non fa per lui. Non fa per nessun lui che voglia assaporare la vita. Così, la coscienza della sua prossima paternità riporta Gordon Comstock nell'alveo di una nuova tranquillità borghese. Nonostante tutto non è una scelta facile. L'abisso è sempre lì ad aspettarlo... E Gordon Comstock fa la scelta più tranquilla e, al contempo, più rivoluzionaria. La stessa dell¹aspidistra che ha bisogno di poco per sopravvivere e, magari, rifiorire.
Questa è una delle interpretazioni possibili di quest'opera di Orwell; l'autore di «Omaggio alla Catalogna», de «La fattoria degli animali» e di «1984». Ed è quella che lo stesso Orwell si sente incline ad appoggiare. Quella che non è altro (bisticci di parole a parte) che un'altra interpretazione, l'ennesima possibile nel variegato panorama dei tanti che hanno misurato la discesa agli inferi come una grande e rivoluzionaria possibilità, è ben illustrata da Thomas Disch nella breve prefazione al suo romanzo «Umanità al guinzaglio»:
«Sì, certo, un'umanità senza difetti, in cui sopravvivano soltanto le qualità per così dire migliori, può creare una vita perfetta, di una universale ed eterna bellezza, immersa in capolavori d'arte e in mondi meravigliosi. Ma una simile umanità ha il cuore di pietra e il gelo nell'anima. No a questa salvezza dell'uomo, se deve essere conquistata ad un simile prezzo. Meglio una stalla calda di aromi non afrodisiaci, che palazzi sterminati di marmo! Sì, l'uomo deve accettare di "sporcarsi le mani" per conquistare la libertà. Ma questo sporco dev'essere un ingrediente soltanto temporaneo sulla via del riscatto. L'umanità calda di odori e di sudiciume è preferibile all'asettica civiltà dei "Padroni", ma non è detto che debba crogiolarsi in eterno in questi profumi e in questo sudiciume. La rivoluzione, la conquista della libertà, sono soltanto il primo passo; un inizio, non una fine»
PS Ogni paese ha la sua copertina diversa dalla nostra che sinceramente è...la più brutta....nel 1997 è stato tratto anche il film naturalmente ambientato negli anni 30