La colatura fiorale, e anche la cascola dei frutticini, sono fenomeni fisiologici e di autoregolazione delle piante, e normalmente solo una piccola quantità di fiori fruttifica a causa di aborto dell'ovario, mancata impollinazione o altro (l'Accademia Nazionale dell'Olivo di Spoleto stima che solo 1-2% della copiosissima fioritura vada a frutto).
La perdita di fiori e frutticini tuttavia può essere incrementata da condizioni climatiche non favorevoli, come freddo o siccità in particolare se si verificano in prossimità della formazione dei primordi fiorali, eccessiva piovosità durante il periodo dell'impollinazione, venti secchi quando il fiore è aperto, inadeguato rapporto foglie/fiori, scarso apporto di nutrienti, annata di scarica, e persino dalla posizione dei fiori sull'albero (è un fattore varietale: nella Manzanillo sono più fecondi quelli centrali).
Riguardo l'impollinazione, la varietà Manzanillo in Spagna è coltivata senza impollinatori, ma al di fuori di tali areali, dove l'olivo è ampiamente presente, meglio l'impiego di impollinatori. Da quello che ho letto è una della varietà più coltivate in Australia, anche per olio, e sempre da siti australiani gli impollinatori consigliati sono le varietà Arbequina, Frantoio, Sevillano, Picual.
In tema tieni presente che l'olivo presenta fiori ermafroditi ma anche solo maschili (=staminiferi) o femminili (=pistilliferi) in percentuali variabili a seconda delle varietà, ed è pianta che presenta il fenomeno evolutivo dell'andromonoicia (=aborto dell'ovario su una percentuale variabile dei fiori perfetti).
Per migliorare l'allegagione sono utili irrorazioni fogliari di boro e calcio da effettuare alla ripresa vegetativa poco prima dell'apertura delle gemme, comunque prima della piena fioritura.