Partendo dal fatto che è vietato prelevare terra dal sottobosco, con la terra argillosa di campo o proveniente dal giardino e con le dovute correzioni, si possono creare dei substrati efficienti ed efficaci per la maggior parte delle nostre piante (le acidofile meritano un discorso a parte).
Miscelando "terra vera" locale (comprensiva dei suoi batteri e funghi! Niente sterilizzazioni!), terriccio universale o altro terriccio da sacco (considerati ammendanti), sabbia di fiume (ma anche altro materiale drenante in diverse dimensioni), derivato del compost, humus e concimi organici (stallatico maturo, cornunghia, sangue secco, ecc.) si ottiene un substrato di coltura che garantisce un buono scambio di aria, acqua e nutrimento alle radici.
Alcune piante più di altre, come le rose o il Trachelospermum jasminoides (falso gelsomino), hanno bisogno di "sentire stringere" le radici (così dicevano i nostri vecchi in campagna), cioè necessitano di terreno maggiormente pesante per riuscire bene.
Personalmente non ho mai avuto la necessità di utilizzare, per mancanza di materia prima (terra "vera"), i vari terricci, se non per preparare i letti di semina o in caso di trapianto di piantine piccole con apparato radicale in formazione; la mia esperienza, perciò, risulta limitata, ma, leggendo quanto scritto sulle confezioni dei terricci in sacco su ciò che riguarda la loro composizione, mi sono fatta l'idea che non possono andar bene come sostitutivo, praticamente sono esclusivamente torba. E come dico io: " non di sola torba vivono le piante!" (Un tantino megalomane, vero? chiedo scusa.)
Le testimonianze, invece, di utenti che chiedono aiuto per il loro verde coltivato in questo modo sono per me motivo di conferma.
Il discorso sarebbe molto lungo e si può continuare a parlarne confrontando le nostre esperienze in merito, c'è chi dice che alcuni terricci specifici assolvono egregiamente il loro compito: chi ne ha esperienza, si faccia avanti!
Per quanto riguarda il quesito di Pimpy, io farei subito il trapianto in altro contenitore e altro substrato, anche in periodo sfavorevole, tanto anche lasciandole così andranno in sofferenza. In un "posto migliore" si riprenderebbero comunque, potrebbero, tutt'al più perdere parte della vegetazione aerea o la fioritura, ma la pianta sarebbe recuperata.