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Substrato per ARIO e simili

pacho

Aspirante Giardinauta
Dopo lunghe ponderazioni ricerche ma soprattutto per voglia di sperimentare ho deciso che rinvaserò una parte dei miei ariocarpus , ma non con la solita composta lapillo/pozzolana e sabbia/ghiaia ma con Marna dell'appennino ToscoEmiliano .
E' da tempo che ci penso e visto che il suolo sul quale in natura queste piante vivono è di questo tipo (marne di riaffioramento frammiste a argille e arenaria) e che anche sulla dorsale appenninica in molte zone si trovano ricchi depositi di questo tipo di roccia in diversi colori e composizione alternate a stati di arenaria , domani parto con pala piccone e bidone .
Cosa ne pensate ? sono matto ?
Mi sto facendo un viaggio da scoppiato ??:confuso::crazy::crazy:
Secondo me non sono il primo e nemmeno l'ultimo.
 

Andrea B

Giardinauta
pacho ha scritto:
Dopo lunghe ponderazioni ricerche ma soprattutto per voglia di sperimentare ho deciso che rinvaserò una parte dei miei ariocarpus , ma non con la solita composta lapillo/pozzolana e sabbia/ghiaia ma con Marna dell'appennino ToscoEmiliano .
E' da tempo che ci penso e visto che il suolo sul quale in natura queste piante vivono è di questo tipo (marne di riaffioramento frammiste a argille e arenaria) e che anche sulla dorsale appenninica in molte zone si trovano ricchi depositi di questo tipo di roccia in diversi colori e composizione alternate a stati di arenaria , domani parto con pala piccone e bidone .
Cosa ne pensate ? sono matto ?
Mi sto facendo un viaggio da scoppiato ??:confuso::crazy::crazy:
Secondo me non sono il primo e nemmeno l'ultimo.
No, non sei matto, sperimenta pure, qui http://xoomer.virgilio.it/ifwbntam/ariocarpus.html
trovi i consigli di un grande esperto che la pensa come te.
Io per pigrizia uso la stessa composizione per tutte, Ario compresi; se si adeguano bene, altrimenti...

Ciao

Andrea
 

pacho

Aspirante Giardinauta
Mha !

Quindi tu dici che in teoria potremmo riempire i vasi anche con dei pallini da caccia, o biglie di vetro e il risultato sarebbe lo stesso ?:rolleyes:
Anche se pur lentamente il terriccio cederà pur qualcosa , o la pianta compa d'acqua e aria ?
Credo che in base alle sostanze (sali minerali ) cedute , Ph e microorganismi le piante stanno bene o soffrono. Non credo che la sola presenza o meno di umidità e relativi organismi viventi sia un requisito chiave ma che si integri con il resto del substrato.
 

Lilio apulo

Giardinauta
Asettamoci, 'ca qua 'o fatte è lungo..diceva il grande Edoardo. ( I napoletani mi scusino per l'erronea ortografia)
Il terriccio cede certo qualcosa e anche se fossero biglie di vetro, la coltivazione sarebbe ancora possibile. E di certo si potrebbero coltivare in perlite pura. Il fatto che in habitat crescono anche in terreni argillosi non vuol dire che possono farlo anche da noi impunemente, per un PICCOLO semplice motivo, che spesso sfugge a molti. Lì piove d'estate (quando qualcuno dall'alto si ricorda :lol: ) e fa un caldo bestiale, da noi piove d'inverno e fa un freddo bestiale. Finchè le temperature sono alte, le piante possono essere ubriacate d'acqua e anzi sarebbero contente, ma se fa freddo e il terreno è argilloso ci metterebbe dei mesi per asciugarsi. Ecco perchè dicevo che con il drenaggio efficiente, ogni mezzo di coltura può funzionare
 

Clactus

Aspirante Giardinauta
Posso dirti la mia. Gli Ario sono una delle mie passioni ne ho un centinaio di tutti i tipi. Dopo alcuni anni ho scoperto la marna argillosa. Non è marna (roccia) e non è argilla (pasta densissima, plastica), ma un materiale che si sbriciola fino a diventare farinosa; se bagnato ricompatta poco. Io la uso in diverse % compostata con lapillo, lava(pozzolana), pomice: in questo modo ho la sicurezza che non soffoca le radici. Ho notato un miglioramento dello stato di salute delle piante.
PS: io tengo le piante in serra (fredda d'inverno) esposta al sole tutto il giorno.
Ah! Il fittone ho notato che diventa molto più grande.
ciao
cla
 

pacho

Aspirante Giardinauta
x CLACTUS

Clactus ha scritto:
... la marna argillosa. Non è marna (roccia) e non è argilla (pasta densissima, plastica), ma un materiale che si sbriciola fino a diventare farinosa...
esattamente !!:hands13: da vedere sembra roccia a scaglie sottili e lunghe ma poi si spezza con le mani , quella più dura (roccia non friabile) vorrei usarla per substrato.
Io al momento ho una dozzina di ario circa 2 per specie e vorrei provare in sede di trapianto nelle prossime settimane, mi vergogno:embarrass un poco a scroccare informazioni che magari ti saranno costate interminabili prove ma mi potresti dare le tue formule per le composte che usi per i tuoi ARIO, magari divise per specie.
Comunque in ogni caso ti ringrazio per il messaggio che mi è stato di conforto e/o se lo ritieni necessario puoi usare anche Msg.Privati .
 
Ultima modifica:

reginaldo

Florello Senior
Se vi può interessare a casa ho il libro pubblicato l'anno scorso da Donati e Zanovello su gli Ariocarpus e vi dico quanto loro affermano.
Ci sentiamo nei prossimi giorni.
Ciao
Reginaldo
 

reginaldo

Florello Senior
devo fare una rettifica: Donati e zanovello hanno pubblicato un libro sui Turbinacarpus non sui gli Ariocarpus, mi scuso dell'errore.
Sono andato a vedere cosa aveva scritto il Prof. Lodi: Il Professore dice che sono piante "permalose" pertanto vanno tenute in terra magra e permeabile (non terriccio di foglie) con sabbia e sassolini intorno alla grossa radice. D'estate vanno tenute al sole e all'aperto in modo tale che possano ricevere l'umidità della notte e del mattino. Vanno poco innaffiate. D'inverno vanno tenute in un luogo fresco e asciutto.
Ciao
Reginaldo
 

Clactus

Aspirante Giardinauta
Ciao Pacho, non ti devi vergognare di nulla. Quando avrò tempo, scriverò tutte le mie esperienze qui: www.cactus-roma.com.
Io la marna argillosa me la sono andata a prendere a Civita di Bagnoregio nel viterbese, una calda domenica di primavera con la mia paziente compagna, che mentre spalavo si leggeva un libro sul prato, poi cenetta ubriacona. Come vedi si può unire l'utile al dilettevole. Quanto alle %, di base 20% per tutti fino a 30% per kotschoubeyanus, agavoides e scapharostrus. ciao
Cla
 
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