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Strane argomentazioni a casteldaccia

giallocrema

Giardinauta Senior
Il proprietario che costruì la villetta in cui son morte 9 persone dice:
Costruita senza il permesso
Con le mie mani e con sacrifici perché io sono solo un impiegato
(Stai commettendo un abuso ma bisogna quasi ammirarti perché l'abuso lo stai facendo bene?)
Poi nel 2008 distrutta dall'acqua e manco un risarcimento (hai costruito un abuso e volevi esser risarcito di cosa?)
Mi sono disamorato ( ti sei disamorato di una cosa costruita in un posto bruttissimo sotto a un viadotto autostradale, in riva a un fiume che esonda e sotto uno sperone di roccia, mi sfugge il motivo dell'innamoramento)
Allora mi son preso un appartamento in città e l'ho data ad un altro in amicizia
( che evidentemente è figlio della madre dei cretini che è sempre incinta e comunque pagava pure, altro che amicizia)
Però gli ho detto di andarci solo d'estate ( non mi risulta che il rischio idrogeologico sia solo invernale)
Intanto ho fatto ricorso al tar ma poi non ho saputo più nulla (quindi il rischio idrogeologico come d'incanto scompare)
D'altra parte qua siamo tutti abusivi (che la cosa implichi una attenuante, una consolazione, un mal comune non l' ho capito)
Ora non dormo la notte, però gli avevo detto di stare attento.
La logica di queste argomentazioni è.....boh
 

Olmo60

Guru Master Florello
che vuoi che dica ora che a casa sua sono morte 9 persone....dice quello che gli viene più facile dire. Cerca di alleggerire le sue responsabilità con argomenti inconsistenti....ma il quadro generale di come siamo messi in fatto di abusivismo e soprattutto le responsabilità delle amministrazioni, di decenni di pappa e ciccia tra "costruttori" e politica dovrebbe far accapponare la pelle e far riflettere.
 

giallocrema

Giardinauta Senior
D'accordissimo sulle connivenze. Mi sfugge il motivo però per cui una persona voglia morirci a tutti i costi.
Non è solo deturpante il paesaggio, qui si persegue il peggio per se stessi.
Insomma io costruisco su una frana, su una slavina, sulla bocca di un vulcano, e poi mi incarognisco che mi è andata storta. Si facessero porcherie per ottenere un grande privilegio, che ne so villa con vista mozzafiato in posizione esclusiva...
 

Datura rosa

Guru Master Florello
Ma più delle centinaia di case e delle migliaia di persone che vivono sulle pendici del Vesuvio, dello studio di piani di un'eventuale evacuazione quando siamo di fronte a un vulcano non di tipo effusivo ma esplosivo che sembra difficile credere dia avvisi del suo possibile ritorno ad una attività "pesante"? La zona rossa periodicamente chiusa e aperta all'edificazione più o meno regolare. Le ripetute richieste e gli appelli a mettere in sicurezza la zona: in sicurezza da che, quando le costruzioni abusive hanno ostruito perfino le cosiddette vie di fuga individuate in caso di eruzione? Dei condoni edilizi che hanno interessato anche quelle zone.
E' da tempo che mi interrogo su quali potrebbero essere le conseguenze sulla "stabilità" e "funzionalità" del vulcano anche della intensa cementificazione del territorio limitrofo, dello scavo illegale di cave non autorizzate per l’asporto di sabbia, pietrisco e pietra lavica, degli sbancamenti e movimenti di terra.

Fatalismo? Tanto te pare che capita a me? San Gennaro? Così fan tutti? Cosa può spingere a vivere su una bomba a orologeria?

Per non parlare della zona dei Campi Flegrei!
 

monikk64

Fiorin Florello
Le poche persone che ho conosciuto di quelle parti (Vesuvio & C. ) avevano una mentalità del tipo " finché va bene, bene, se va male, ci penseremo in quel momento"
Giusto, sbagliato?
Potrebbe anche essere un punto di vista, magari non condivisibile, ma un punto di vista....
Se non fosse che poi, quando va male, fanno la tragedia greca..
Non mi ci abituerò mai....
I miei mi hanno inculcato il concetto del " te la sei cercata, ora non ti lamentare " fin dalla nascita...

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Datura rosa

Guru Master Florello
Io di persone che vivono a Napoli ne conosco e ne frequento e, proprio per questo, non riesco ad avere una linearità di pensiero e a quel come si fa a vivere sotto una bomba ad orologeria quando ci rifletto mi do risposte diverse e mi chiedo come potrei rispondere se fossi nata e cresciuta in quei luoghi perché dire parli bene tu che il problema non ce l' hai non è un luogo comune è riscontrare una realtà.
Cosa avrei fatto se fossi nata e cresciuta all'ombra del Vesuvio? Me ne sarei andata? Avremmo dovuto andarcene tutti e trasformare la zona in una landa desolata o avrei trascorso la vita cercando di ignorare quella eventualità perché le parole sono parole ma il rischio c'è è va affrontato e si deve vivere e si ama la propria terra.

Ma spesso il rischio finiamo anche per sfidarlo e quando lo facciamo finiamo per non rendercene conto.

L'eventualità tragica di una possibile eruzione del Vesuvio è come l'attesa del Big One sulla California, quel terremoto apocalittico che potrebbe scatenarsi e che è un incubo agghiacciante.
Nell'ottobre del 1989 io presi l'aereo per tornare a Roma da Los Angeles la sera precedente l'evento sismico che portò la devastazione nella città e alcuni amici che non sapevano la data del mio ritorno furono fortemente preoccupati dalla possibilità che io mi trovassi ancora lì.
Beh, nonostante i miei bei discorsi sulla prudenza, quella bomba ad orologeria l'ero andata a stuzzicare non per imprescindibili motivi familiari o professionali, non per un'emergenza ma semplicemente per una vacanza, un viaggio di piacere!

Dovrei definirmi un incosciente? Forse ma "personalmente" incosciente.
Resto, comunque, convinta che diversa è l'incoscienza "sociale", quell'insieme di comportamenti che tendono ad aggravare il rischio, come quelli di cui si parlava sopra, per incuria, incapacità, interesse........

Un po'come quella che sta trasformando, complici le intemperanze climatiche, tante parti del nostro paese in zone a forte rischio.
 
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StarFalcon

Aspirante Giardinauta
Le lacrime di coccodrillo mi lasciano quasi indifferente, dico quasi.. perchè più spesso mi fanno pure diventare cattivo.
Quando la gente muore è sempre brutto.. ma perchè muore ?
Una fatalità geologica è sempre dietro l'angolo, lo sappiamo bene noi Valtellinesi, che dobbiamo convivere continuamente con frane, smottamenti, alluvioni,
tanto che noi ci siamo già messi in testa da sempre che non esiste un posto sicuro nelle nostre zone.
Purtroppo penso che sia così in tutta Italia, e non considero un posto sicuro neppure il più stabile e pacato (geologicamente parlando) centro di qualunque città.

Quando però ci sono delle zone che anche un profano definirebbe... un zic pericolosette!
e tu ci vai a costruire sopra senza autorizzazione, senza badare a niente e a nessuno, perchè tanto tutti fan così... allora te la cerchi, e sei pure un criminale.

Non ritengo neppure che sia questo il vero problema,
il vero problema è che lo Stato non interviene mai, le case da demolire non vengono mai demolite, anche se sopra c'è un masso enorme pronto a cadere e lo vedono tutti.

Spesso e volentieri lo Stato, nelle vesti degli Amministratori Comunali, addirittura viene incontro agli abusivi cambiando pure il Piano Regolatore per rendere abitabile una zona precedentemente dichiarata inabitabile per pericolo dissesto idrogeologico.
E poi, quando c'è la franetta, il masso pronto a cadere, l'Adda che sta per esondare, ecco tutti, dal Sindaco, al Geologo, al Responsabile dell'Ufficio Tecnico, al proprietario dell'immobile in pericolo,
a guardare e chiedersi cosa fare in attesa del disastro.
Magari spendendo i bei soldini per mettere in sicurezza il grosso masso, oppure per stendere la rete anti smottamento con gravi rischi per la sicurezza.

Io penso che per queste cose serva un'autorità superiore, non può essere il Sindaco, o l'Assessore, o il Capo dell'Ufficio Tecnico a decidere cosa demolire e cosa lasciare,
è ovvio che qui c'è un colossale conflitto d'interesse, non è facile per un Sindaco far demolire un edificio di un suo paesano, che magari è pure suo amico.

Si lascia correre!
Al nord succede di meno rispetto al Sud, ma succede pure qui!
Questo è uno dei motivi che mi ha sempre spinto lontano dalle amministrazioni comunali, anche quando mi hanno chiesto di impegnarmi direttamente.
 

Olmo60

Guru Master Florello
sembra quasi che per fare l'amministratore locale ci voglia "coraggio"...e invece secondo me ci vuole solo la schiena dritta. Se si parte dal punto di vista che sia difficile abbattere un abuso nel proprio comune, e sicuramente lo è, in un certo modo, si giustifica il dato di fatto che vengono abbattuti solo pochissimi abusi rispetto a quelli che vengono tollerati e poi sanati, lasciando che questo diventi addirittura un incentivo per costruire abusivamente in futuro.

Le poche persone che ho conosciuto di quelle parti (Vesuvio & C. ) avevano una mentalità del tipo " finché va bene, bene, se va male, ci penseremo in quel momento"
Giusto, sbagliato?
Potrebbe anche essere un punto di vista, magari non condivisibile, ma un punto di vista....
Se non fosse che poi, quando va male, fanno la tragedia greca..
Non mi ci abituerò mai....
I miei mi hanno inculcato il concetto del " te la sei cercata, ora non ti lamentare " fin dalla nascita...

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in uno stato di diritto, il punto di vista è determinato dalla legge, non si possono accettare "punti di vista" che presuppongono un reato! come si potrebbe ritenere anche minimamente condivisibile?
 

veciamarta

Giardinauta Senior
Non le butteranno mai giù, se la prassi degli abusivi funziona come da me.

Fine anni 70, dei cugini di mio nonno, si costruirono delle casette di legno (abusive), in un'area molto bella, adiacente ad una pineta a Cavallino (VE). Erano delle casette per le vacanze. Le ricordo bene perchè ci passai due estati in affitto con mia nonna (avevo 3 anni all'epoca). Fa abbastanza pensare perchè la mia situazione non era tanto diversa da quei bambini morti a Casteldaccia. Come succede spesso in queste situazioni, qualche anno dopo i proprietari decisero di passare dal legno al mattone, e trasformarono le capanne in case vere e proprie. Abusive ovviamente.

Il comune di Venezia (all'epoca Cavallino era sotto Venezia) arrivò con le ruspe. Quei parenti hanno occupato la casa richiamando tutta la "conigliata" di fratelli, sorelle, mogli, mariti e figli piccoli per dare man forte, perchè oh! ci sono i bambini! ci buttano giù la casa (delle vacanze)! Sono finiti anche sul giornale. Le case non le hanno abbattute ovviamente (con tutto il casino mediatico che fecero) e con il condono di Craxi del 1985, hanno potuto ufficializzarle.

Vi sembra giusto così? a me no, cominciando con i condoni!
 

monikk64

Fiorin Florello
Non ritengo neppure che sia questo il vero problema,
il vero problema è che lo Stato non interviene mai, le case da demolire non vengono mai demolite, anche se sopra c'è un masso enorme pronto a cadere e lo vedono tutti.
uno dei problemi, per gli amministratori locali, e ripeto UNO DEI, è il rischio dell'impopolarità!
vieta a degli italiani, PER IL LORO BENE, di costruire nella zona tal dei tali e vedrai un covo di serpi rivoltartisi contro!
hai un bel da spiegare che potrebbe essere a rischio , pericoloso....pensi ti ringrazierebbero perchè cerchi di salvar loro la vita????? manco morti!
alle elezioni successive, neanche più un voto (o forse sì, quello della tua mamma, se ce l'hai ancora....)
questa è la realtà delle cose.....:cry:
 

Olmo60

Guru Master Florello
sono d'accordo su diverse cose, ma la risposta che quoti, si riferisce a un tuo post precedente....preso per intero....se la estrapoli non mi stai rispondendo....:V si, di legge parlo io, non tu....e questo è coerente al mio pensiero...se per te un punto di vista potrebbe valere in quanto tale, purchè sia, come sembra da questo passaggio
Potrebbe anche essere un punto di vista, magari non condivisibile, ma un punto di vista....
per me no..per me un punto di vista (una mentalità contraria alla legge -ricordo che stiamo parlando di abusivismo edilizio-) come questo
" finché va bene, bene, se va male, ci penseremo in quel momento"
non è condivisibile nemmeno in astratto, perchè riguarda un reato....anzi, propriamente non lo ritengo nemmeno un "punto di vista", ma solo opportunismo. Alla domanda "giusto o sbagliato?" non ho dubbi.
Però sono d'accordo che questa mentalità ci sia, eccome.:);)
 
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giallocrema

Giardinauta Senior
Un po' OT a proposito di vacanze rischiose, in africa vado in campeggio in mezzo alle riserve naturali con il nulla attorno. Quindi di notte attorno alla tenda senti girare di tutto, predatori inclusi e ti vengono date le istruzioni: se ti scappa la pipì guarda se vedi fuori degli occhi nel buio se son rossi non muoverti, se son blu puoi uscire. Insomma pago un prezzo di rischio calcolato per non avere barriere con la natura. Però lo so, sono consapevole, lo calcolo al millimetro ogni volta, so che la tenda va sempre chiusa perché potrei trovarmi dentro una vipera soffiante o un bello scorpione (che non è esattamente come i nostri). Un po' come chi gareggia in sport pericolosi. La cultura del rischio è appunto una cultura, non è innata è acquisita, rende consapevoli di cosa ti aspetta. Sulla cultura del rischio si fondano le grandi assicurazioni pubbliche e private. Il malinteso è che la cultura del rischio tolga leggerezza alla vita, in qualche modo la limiti, impedisca a questa di espandersi. In realtà una buona cultura del rischio fin da bambini diventa un automatismo, un riflesso condizionato, mettere il focus sui margini di rischio permette di scegliere a cosa andare incontro.
Ad ogni modo le frasi che leggo a ripetizione in questi giorni non sono:perché non accada mai più bensì "sarà una indagine lunga" che mi suona sinistra, della serie aspettiamo la prescrizione o l'insabbiamento.
 

StarFalcon

Aspirante Giardinauta
sembra quasi che per fare l'amministratore locale ci voglia "coraggio"...e invece secondo me ci vuole solo la schiena dritta.
...
coraggio, schiena dritta, non vedo molta differenza.
quando ti impegni politicamente devi farlo con coraggio perchè sai che avrai attacchi continui, anche brutali, anche fisici.
Non conosco un sindaco che nel suo mandato non abbia mai preso almeno una denuncia, che non abbia mai subito minacce, intimidazioni.

Certo che in Svizzera è tutta un'altra cosa...
ho un figlio che ci lavora e lì abusivismi non se ne vedono manco di striscio,
lì c'è la certezza della pena, ma non solo,
c'è un senso civico dei cittadini che noi italiani manco ci sogniamo.

è questo che ci vorrebbe, per noi, il senso civico.
Se davvero tutti ce l'avessimo penso non ci sarebbe neppure bisogno dell'Amministratore con la schiena dritta.
 

Datura rosa

Guru Master Florello
Io sarò semplicistica ma perché l'indagine dovrebbe essere lunga? E se la vogliamo fare lunga ben venga ma che sia fatta bene, e lo si dovrebbe per rispetto delle circostanze tragiche; andiamo a ritroso nel tempo e risaliamo passo passo a tutti i responsabili e facciamoli pagare. Il fatto è chiaro: quella casa lì non ci doveva stare, se non ci fosse stata il fatto tragico non si sarebbe verificato. Per cui in primis il responsabile è chi l'ha costruita e, soprattutto, ceduta dietro compenso ad altri e poiché sapeva trattarsi di zona a rischio quantomeno dal 2008 (a quel che risulta la villetta era già stata danneggiata da un'esondazione in quell'anno e come afferma il proprietario dieci anni prima aveva ricevuto una condanna per essa) è responsabile di omicidio plurimo. Non basta che nessuno abbia dato seguito alla condanna ordinando la demolizione, per questo andranno valutate le responsabilità per eventuale omissione di atti d'ufficio o altro che connoterà altre persone come complici e come tali andranno indagati e ove, ne siano accertate le responsabilità, perseguiti.
Basta mettere tutto nel calderone e all'ordine facimmo ammuina nessuno paga: cominciamo a dare esempi di fermezza e serietà e solo così si comincerà a fare in modo che non accada più.

Ma purtroppo non ci si arriverà mai per mancanza di volontà, per incapacità, per parami a me che io paro te, per chi più ne ha più ne metta.


Vorrei che si ripercorresse la storia dei condoni edilizi in Italia, un calderone con dentro di tutto e di più a partire dalle autocertificazioni sull'anno di costruzione delle abitazione (condono 1985 prima del 1 settembre 1967!?), per arrivare (ma la strada è lunga e trafficata!!) al silenzio assenso (milioni di pratiche ancora inevase per gli ultimi tre condoni - 1985, 1994 e 2003 -!!!!). Condoni fatti solo per far cassa senza curarsi del prosieguo, della capacità e possibilità di portare le pratiche in porto in tempi decenti. E case che si trovano in posizioni a rischio (sempre più numerose visti gli ultimi avvenimenti in tutta italia) passano tranquillamente di mano e vengono abitate.
 
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giallocrema

Giardinauta Senior
Infatti l'indagine non dovrebbe essere lunga...il fatto che uno lo dica subito già butta male. Di quelli che si sono schiantati nel disastro ferroviario in sicilia si è più saputo niente?
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Incidente_ferroviario_di_Rometta_Messinese
Guardate alla fine:due condannati condonati e nessun colpevole oltre alla solita prescrizione che è un evergreen.
Però hanno piantato un ulivo eh
 
Ultima modifica:

Olmo60

Guru Master Florello
è questo che ci vorrebbe, per noi, il senso civico.
Se davvero tutti ce l'avessimo penso non ci sarebbe neppure bisogno dell'Amministratore con la schiena dritta.
chiaro...se tutti avessimo senso civico non ci sarebbero thread di questo genere..è vero che il senso civico dovrebbe essere la base e se un sindaco non avesse amici sarebbe più facile avere coraggio. Ma tra avere coraggio e avere la schiena dritta c'è una piccola differenza sostanziale..ma ok, facciamo che qui abbiano lo stesso identico significato.:V
 
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