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Spesso quello che leggiamo sulle riviste di giardinaggio è molto discutibile

Roberto Rossi

Giardinauta Senior
Penso che molti forumisti, leggano riviste di giardinaggio, una di queste tra le più vendute "gardenia". Pubblica mensilmente una rubrica curata da Carlo Pagani. Questo mese il maestro da indicazioni sul rinvaso delle cactacee, indicazioni, a mio parere discutibili.

a) non sono d'accordo sulla composizione del substrato consigliato,
30% terriccio organico, 20% di torba neutra, 50% di sabbia.:confused:
Sinceramente lo trovo inadatto per la presenza di torba che tende ad asciugare troppo lentamente, con il rischio di marciumi. E la mancanza di inerti grossolani per assicurare un drenaggio ottimale.

b) immediatamente subito al rinvaso il nostro "maestro" innaffia abbondantemente la piantina rinvasata. :confuso:
Ho sempre eseguito tale operazione almeno dopo 1 o 2 settimane dal rinvaso per dar modo alle micro e macro lesioni subite dall'apparato radicale di cicatrizzare sempre per evitare l'insorgenza di marciumi.

Questo modo "molto discutibile" di coltivazione lo trovate a pag 55 di gardenia di questo mese N.274 febbraio 2007.

Sono tentato di scrivere una Email alla rivista per contestare il modo "bizzarro" usato dal Maestro Pagani. Visto che moltissime persone lo prenderanno per buono.
Per fare ciò vorrei anche il giudizio di esperti del forum. :eek:k07: Grazie
 

lobelia

Florello Senior
Non ho letto l'articolo ma in effetti è molto riduttivo dare un terriccio unico per qualsiasi cactacea. C'è da dire che fino a qualche anno fa c'era chi infilava cactacee nel terriccio universale e stop (mia madre ha tirato sù per anni le sue piante in tale composto!)
Sull'innaffiatura dipende: io non ho letto l'articolo, se dice di prendere la piantina come sta dal suo vasetto originario e infilarla nel vaso nuovo senza toccare le radici si può tranquillamente innaffiare. Se invece si liberano le radici dal vecchio terriccio e si lasciano asciugare, allora è bene aspettare, come giustamente dici.
I consigli spesso grossolani che danno sulle riviste sono i consigli ovvi e poco circostanziati per il pubblico distratto, non certo per i giardinauti di questo forum. Io li valuto sempre attentamente. Spero che facciano tutti lo stesso.
 

klosy

Guru Giardinauta
Sono d'accordo con te Lobelia. :flower:
Ogni piantina, anche della stessa specie è diversa dalle altre e il terreno, cosi come le annaffiature o i trattamenti speciali vanno valutati caso per caso.
Inoltre, penso che tutti questi consigli spesso siano dati da giardinieri o esperti che perseguono troppo l'idea di giardino didascalica.
Per me l'arte del giardinaggio (in un terreno vasto come in 4 vasi sul balcone) è divertimento, innovazione, ricerca, tentativi, errori, soddisfazioni personali!

Mi piace informarmi e sapere quale pianta sta meglio a casa mia, perchè le posso offrire determinate condizioni di luce, acqua e riparo, ma non penso sia cosi utile sapere se ha bisogno del 20, 30 o 40% di torba!
 

decky

Florello Senior
Io non storco il naso per il consiglio della composta per tutte le cactacee, in quanto sarebbe impossibile in un articolo di una rivista elencare per specie la composta adatta .
Il problema è che, fatta eccezione di alcune specie (ad es. l' Hoya che necessita di torba di sfagno), in linea generale è sconsigliabile utilizzare la torba per le succulente per i motivi che tutti noi sappiamo.

Concordo con Lobe per ciò che riguarda il rinvaso, ma a quel punto se non consigliano una bella pulizia radicale torniamo a monte, poichè l'informazione risulta essere comunque errata !

Roberto prova a scrivere la mail, chissà se e cosa ti rispondono .
Penso anche io come te che saranno in molti a seguire i consigli che hanno letto nella rivista, basti pensare che molte persone non fanno fatica a credere che le succulente siano da appartamento solo perchè in determinati supermercati sono vendute e presentate negli espositori come tali .
 

Paola-Luna

Florello
concordo per quanto riguarda le innaffiature dopo i rinvasi..... ma per il terriccio invece, nel mio caso, concordo perchè anch'io uso questo tipo di miscuglio e và bene...... Comunque in effetti alle volte i consigli di Pagani sono sì discutibili: l'anno scorso avevo aperto un 3D proprio sul suo suggerimento di far bollire i semi coriacei di alcune piante, prima di seminarli: tecnica mai sentita prima e (orrore) mai usata..... Poi un altro suggerimento che lui da è quello di spargere la cenere di legna ovunque e in grandi quantità....... ovunque non direi (io ho perso delle piante!) ed eventualmente in modestissime quantità...... ma per la cenere di legna è sempre individuale la faccenda... un po' come con le lunazioni: chi è contrario e chi è a favore!
 

luethyi

Giardinauta
Ciao a tutti! Premesso che non sono un'esperta, ma solo amante appassionata delle piante, volevo fare alcune riflessioni...La prima è che spesso vengono promulgate notizie del tutto infondate su qualsiasi argomento, e che sta a qualunque persona intelligente verificare la realtà della notizia, e la rete è un bello strumento. :) Altra riflessione: troppo spesso viene scritto o detto che si deve o non si deve fare questo o quello con le piante, basandosi su osservazioni fatte in Inghilterra o in Germania, dove il clima e le condizioni di luce sono diverse dalle nostre (la storia delle piante al buio d'inverno è una)...Ultima e poi non vi annoio più: avete presente quanta gente scrive sulle riviste o interviene in radio o in televisione come "esperta" e non ne capisce più di tanto? Ripeto, la rete, i forum sono un'ottima difesa verso queste avversità...siamo fortunati!:D
 

Paola-Luna

Florello
scusa Luethyl se replico ma non credo proprio che Carlo Pagani possa essere definito come uno che non ne capisce più di tanto, dato che da decenni ha un suo garden center specializzato nella progettazione e nel mantenimento di giardini, anche ad alto livello...... Vorrei spezzare una lancia a suo favore.......
Ciò non toglie ovviamente che alcuni consigli che lui dà possono essere o male interpretati o insinuare dubbi o portare il giardiniere meno esperto a sbagli irrimediabili.......
Spetta solo a noi decidere se seguire il tal consiglio (strambo a nostro avviso) oppure lasciare perdere e fare di testa nostra.....
 

decky

Florello Senior
Ho acquistato la rivista stamattina e ovviamente come prima tappa ho letto l'articolo che hai citato Roberto :)
Ho notato che benchè si parli di Echinocactus grusonii , mi sembra proprio che le foto immortalino un'altra specie....:rolleyes:
Sinceramente, pur non mettendo in dubbio l'esperienza di Pagani, a me sembra proprio un articolo fatto all'acqua di rose, nè più e nè meno di quelli che si possono trovare di tanto in tanto in riviste non specializzate...
 

Tiberius

Aspirante Giardinauta
Altra riflessione: troppo spesso viene scritto o detto che si deve o non si deve fare questo o quello con le piante, basandosi su osservazioni fatte in Inghilterra o in Germania

Proprio poco fa mi è venuto in mente quanto hai scritto, avendo cercato alcune informazioni su Espostoa lanata. Nel sito digilander.cacti, a cui ricorro spesso, si dice non solo che l'Espostoa può essere anche tenuta a mezz'ombra, ma che la sua temperatura minima invernale è -12°.
Vado poi a leggere le notizie contenute nel nostro sito giardinaggio.it, e leggo che l'Espostoa "necessita" di posizione "molto soleggiata", e che la temperatura minima è +12°, e che quindi in inverno andrebbe messa in serra.

Come dice mio padre (il mio famoso padre ... :D ), "sono tutte teorie". L'unica regola alla fine diventa la propria cruda esperienza empirica, basata sull'osservazione delle proprie piante.
 

RosaeViola

Master Florello
scusa Luethyl se replico ma non credo proprio che Carlo Pagani possa essere definito come uno che non ne capisce più di tanto, dato che da decenni ha un suo garden center specializzato nella progettazione e nel mantenimento di giardini, anche ad alto livello...... Vorrei spezzare una lancia a suo favore.......
Ciò non toglie ovviamente che alcuni consigli che lui dà possono essere o male interpretati o insinuare dubbi o portare il giardiniere meno esperto a sbagli irrimediabili.......
Spetta solo a noi decidere se seguire il tal consiglio (strambo a nostro avviso) oppure lasciare perdere e fare di testa nostra.....


Paola, comunque sia, su Carlo Pagani se ne potrebbero dire molte altre.
Di consigli tutti suoi dati come venivano, ne ho sentiti parecchi.
Il fatto che una persona sia conosciuta, non sempre, non necessariamente e non su tutto, è garanzia di sapere.

In quanto alle grasse è comunque notorio che la torba sia un elemento che sicuramente non favorisce una buona vegetazione alla pianta.
Io concordo appieno con Roberto e Decky e Luethy.
 

Paola-Luna

Florello
beh il fatto che curi e progetti giardini da anni e anni, che abbia un suo garden center e che venga richiesto per consulenze, secondo me, significa che comunque una certa garanzia la possa avere...... Se poi tutto quello che dice non è oro colato, allora significa che è un po' più simile a noi poveri mortali giardinieri...
 
I

Il Marchese del Ficus

Guest
...ragazzi, scusate se mi impiccio ma personalmente ho eliminato la torba da qualunque tipo di miscela che preparo: va bè, io faccio i bonsai, ma nel tempo ho capito che tanti danni subiti in inverno da piante grasse o tropicali sono causati da ristagni o sacche d'umido tra le radici.
Comunque, per quello che vale, un vero esperto o uno che cerca di insegnare qualcosa (ancor più sulle pagine di una rivista famosa) dovrebbe sempre premettere (è ovvio, ma non sempre si deve dare per scontato) che il terriccio deve essere adatto all'esposizione e al microclima: un'esposizione molto assolata permette l'utilizzo di una maggiore quantità di terriccio organico, mentre al contrario, un'esposizione a mezz'ombra, con un'evaporazione ridotta richiede un maggior drenaggio...
un saluto...
 

decky

Florello Senior
Io ho iniziato a coltivare grasse circa 6 anni fa senza sapere assolutamente nulla di loro.
Innaffiavo pochissimo d'estate, e per contro le lasciavo sotto la pioggia durante l'inverno.
Rinvasavo appena le compravo, e non lavavo le radici.
Usavo solo torba.
Morale della favola, alcune resistevano, altre morivano, per marciume o per soffocamento delle radici.
Per capire che la torba non è adatta a questa specie basta fare una semplice prova (se non bastasse vedere le radici delle piante appena acquistate, sopratutto nei supermercati): lasciando una pianta per un anno in torba e poi svasandola si noterà che la terra è compatta, praticamente un blocchetto,umida soltanto nei lati visibili.
All'interno del pane l'acqua non passa, e per contro l'umidità provoca marciume.
Le radici risulteranno essere un tutt'uno con la torba, difficilissime da pulire.
 

Tiberius

Aspirante Giardinauta
lasciando una pianta per un anno in torba e poi svasandola si noterà che la terra è compatta, praticamente un blocchetto,umida soltanto nei lati visibili. All'interno del pane l'acqua non passa, e per contro l'umidità provoca marciume. Le radici risulteranno essere un tutt'uno con la torba, difficilissime da pulire.

Verissimo!
Io ho fatto la mia prima prova del contrario proprio ieri, svasando una talea di Opuntia subulata piantata ad Agosto in una ciotola con terriccio per cactus miscelato a sabbia e lapillo (l'ho svasata perché la ciotola era stato un errore, troppo grossa per una talea).
Dopo aver smosso un po' la terra con la paletta, le radici se ne sono venute su senza quasi un briciolo di terra, sane e pulite!
Un po' troppo lunghe però :martello:
Ora la metterò in un vasetto: non è molto ortodosso, ma nella ciotola avrebbe fatto solo radici !
 
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