provo a spiegartelo io.
per prima cosa ci si reca nel bosco, si abbatte la pianta e la si srama con la motosega, poi, sempre con la motosega, la si taglia in sezioni della lunghezza desiderata per il trasporto.
a quel punto si carica il tutto e lo si porta a casa o dove sia possibile lavorare con lo spaccalegna e con la troncatrice.
lo spaccalegna (sia esso orizzontale o verticale) non tronca bensì apre in senso lungitudinale: cioè da un tronco intero (diciamo un cerchio) fa due semicerchi oppure quattro spicchi a seconda di che battente si monta: a cuneo (semicerchi), a croce (spicchi).
la troncatrice invece taglia in senso perpendicolare al tronco, cioè seziona dei segmenti di tronco della lunghezza desiderata i quali dovranno poi essere spaccati con lo spaccalegna.
il funzionamento consiste in una base di appoggio/scorrimento sulla quale si posa il tronco: ad una estremità della macchina si trova un battente fisso e all'altra una plancia di spinta movimentata da un pistone idraulico.
la plancia spinge il tronco contro il cuneo e lo apre longitudinalmente in porzioni.
esistono spaccalegna di varie lunghezze di corsa pistone (da un minimo di 40 cm sino ad un massimo di 5 metri) cui corrispondono diverse potenze di pressione del pistone idraulico (da 4 tonnellate fino a 50 tonnellate).
la troncatrice fa la funzione della sega.
lo spaccalegna fa la funzione dell'ascia.
esistono macchine combinate troncaespacca che fanno entrambe le operazioni (taglio di sezionatura con disco dentato o nastro e spacco con pistone idraulico).
esistono anche spaccalegna a vite, sia orizzontali che verticali, ma sono pericolosissimi e ormai pressochè ovunque vietati al commercio.